Correvano gli anni ’80-’90 a Stigliano, in pieno “Corso” ( Via Cialdini – Corso Vittorio Emanuele) sorgevano ben tre distributori di benzina nello specifico “Esso”, “Agip”, “Ip”, il numero delle automobili all’epoca erano minore ma comunque avere questi distributori in pieno centro causava sicuramente non pochi disagi, in particolare a livello di inquinamento e traffico, soprattutto per i residenti. Fine anni ’90, durante l’amministrazione Spennato, la regione varo’ un decreto dando ai comuni facoltà di rendere obbligatorio il trasferimento dei distributori fuori dal centro abitato, la giunta di allora applico’ il decreto e quindi decise che le pompe di benzina andavano rimosse dal centro. La Esso decise di non ricostruire altrove l’impianto, L’Ip fece altrettanto, l’Agip invece fu l’unica compagnia che costruì una vera e propria area di servizio situata in zona Salice. Stazione di servizio moderna con annesso bar. All’epoca furono fatti tutti gli studi e a livello legislativo c’erano tutti i requisiti per costruire l’impianto. Ma chi avrebbe mai immaginato che invece quella zona doveva essere una delle peggiori dove costruire qualsiasi cosa? Quell’area e in particolare la strada che conduceva al distributore, una volta era una cava di pietra che aveva una forma concava simile a quella che vediamo ora, ovviamente di dimensioni molto ridotte.
Cosa si sta facendo per rimediare? La precedente giunta ha iniziato probabilmente a dialogare con Eni e a chiedere di ricostruire altrove il distributore, Salvatore stesso ha chiesto ad Eni di dargli un nuovo distributore, noi chiediamo fermamente ad Eni di risolvere questo grave problema, tenendo conto che la stessa Eni sta sfruttando il nostro territorio con massicce estrazioni petrolifere, io credo che ci sia dovuto.
Nel frattempo, altri 2 privati si stanno muovendo da tempo per avere le necessarie autorizzazioni per realizzare distributori a “pompa bianca” cioè senza alcun marchio. La normativa regionale, impone, che per le nuove installazioni bisogna inserire il cosidetto “terzo prodotto” ovvero il gas, le aree destinate sembrano soddisfare tali requisiti (almeno una da notizie ufficiose), entrambi i distributori dovrebbero sorgere fuori dal centro abitato, ma non abbiamo attualmente notizie certe sulla locazione precisa, quindi vi terremo informati. Attendiamo fiduciosi che gli iter burocratici abbiano fine e speriamo che questa “odissea” finisca quanto prima, a tal proposito sollecitiamo anche la nuova amministrazione comunale, affinchè dialoghi con la regione e con gli investitori e che cerchi di accellerare e favorire queste nuove installazioni e magari nel frattempo riprenda le trattative con Eni, “pretendendo” un nuovo distributore con il loro marchio. Ripeto la Basilicata stà rifornendo le cisterne delle grosse compagnie petrolifere da decenni, quindi, royalties a parte, devono sostenerci, in questo caso devono ricostruire una stazione di servizio totalmente a loro spese, ce lo devono.