Stigliano riavrà il suo distributore di benzina? Facciamo un po di chiarezza!!!

Correvano gli anni ’80-’90 a Stigliano, in pieno “Corso” ( Via Cialdini – Corso Vittorio Emanuele) sorgevano ben tre distributori di benzina nello specifico “Esso”, “Agip”, “Ip”, il numero delle automobili all’epoca erano minore ma comunque avere questi distributori in pieno centro causava sicuramente non pochi disagi, in particolare a livello di inquinamento e traffico, soprattutto per i residenti. Fine anni ’90, durante l’amministrazione Spennato, la regione distributori benzinavaro’ un decreto dando ai comuni facoltà di rendere obbligatorio il trasferimento dei distributori fuori dal centro abitato, la giunta di allora applico’ il decreto e quindi decise che le pompe di benzina andavano rimosse dal centro. La Esso decise di non ricostruire altrove l’impianto, L’Ip fece altrettanto, l’Agip invece fu l’unica compagnia che costruì una vera e propria area di servizio situata in zona Salice. Stazione di servizio moderna con annesso bar. All’epoca furono fatti tutti gli studi e a livello legislativo c’erano tutti i requisiti per costruire l’impianto. Ma chi avrebbe mai immaginato che invece quella zona doveva essere una delle peggiori dove costruire qualsiasi cosa? Quell’area e in particolare la strada che conduceva al distributore, una volta era una cava di pietra che aveva una forma concava simile a quella che vediamo ora, ovviamente di dimensioni molto ridotte. Stigliano: Stazione di servizio AGIPSuccessivamente quella cava fu riepita di terra da riporto e addirittura fu costruita la strada che avrebbe ospitato il futuro distributore e che poi continuava fino a scendere sulla strada “Saurina”. Tralasciando quella strada chiamata oggi “Cogne” oggi in condizioni pessime e a tratti anche pericolosa per chi non la conosce, costruita anche questa in modo approssimativo, progettata male e costruita anche peggio, non voglio andare nello specifico, ma successero anche fatti che fecero molto clamore quando la strada dopo qualche anno dal collaudo già cedeva mostrando lacune volute e non volute da chi progettò e da chi costruì. Tutti ricorderanno che nel tratto dal centro sociale al distributore, si creava regolarmente un dislivello che puntualmente veniva poi rattoppato con cemento e asfalto, si continuo’ a fare questo fino al 2015 quando la strada poi ha ceduto in modo vistoso e anche lì secondo voi la soluzione qual’era? Riempiamo ancora e con cosa? Con i detriti del castello che fu abbattuto qualche mese prima. Dopo qualche mese punto e a capo ma stavolta la strada venne letteralmente inghiottita dalla frana, il centro sociale fa la stessa fine e pian piano arriviamo ai giorni odierni, quando ormai anche il distributore Eni viene chiuso, perchè ha ereditato la stessa sorte della strada. Ricordiamo che il distributore era gestito da sempre dalla famiglia Giuliano, nel frattempo, poco prima della chiusura del distributore, viene a mancare Nicola Giuliano, tutti lo ricordiamo sin dai tempi dell’ Agip di Via Cialdini. Il distributore era comunque ormai passato da qualche anno a Salvatore figlio di Nicola che per problemi di salute ormai andava sempre più raramente al suo amato distributore. Salvatore Giuliano sin da ragazzino ha sempre lavorato con il padre, ha sempre fatto il “benzinaio” ha messo su famiglia, ha 2 figli, si è trovato all’improvviso con un pugno di mosche. Oltre al problema sociale per la popolazione c’è anche un problema sociale di tipo economico per la famiglia Giuliano che attualmente non ha più un reddito.

Cosa si sta facendo per rimediare? La precedente giunta ha iniziato probabilmente a dialogare con Eni e a chiedere di ricostruire altrove il distributore, Salvatore stesso ha chiesto ad Eni di dargli un nuovo distributore, noi chiediamo fermamente ad Eni di risolvere questo grave problema, tenendo conto che la stessa Eni sta sfruttando il nostro territorio con massicce estrazioni petrolifere, io credo che ci sia dovuto.

Nel frattempo, altri 2 privati si stanno muovendo da tempo per avere le necessarie autorizzazioni per realizzare distributori a “pompa bianca” cioè senza alcun marchio. La normativa regionale, impone, che per le nuove installazioni bisogna inserire il cosidetto “terzo prodotto” ovvero il gas, le aree destinate sembrano soddisfare tali requisiti (almeno una da notizie ufficiose), entrambi i distributori dovrebbero sorgere fuori dal centro abitato, ma non abbiamo attualmente notizie certe sulla locazione precisa, quindi vi terremo informati. Attendiamo fiduciosi che gli iter burocratici abbiano fine e speriamo che questa “odissea” finisca quanto prima, a tal proposito sollecitiamo anche la nuova amministrazione comunale, affinchè dialoghi con la regione e con gli investitori e che cerchi di accellerare e favorire queste nuove installazioni e magari nel frattempo riprenda le trattative con Eni, “pretendendo” un nuovo distributore con il loro marchio. Ripeto la Basilicata stà rifornendo le cisterne delle grosse compagnie petrolifere da decenni, quindi, royalties a parte, devono sostenerci, in questo caso devono ricostruire una stazione di servizio totalmente a loro spese, ce lo devono.

Approfondimento strada “Cogne”

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