Stigliano festeggia “La Beata”

Si rinnova domenica un antico rito religioso di fine estate. La statua della Madonna viene riportata nella cappella di campagna dalla chiesa Madre. Estrazione dei biglietti vincenti. Lucania: terra ricca di rituali mariani. Funzioni arcaiche, ben lontane dagli stereotipi di vita quotidiani, ma pur sempre cariche di fascino e devozione popolare. Solo fra le lande ed i crinali della Collina e Montagna Materana se ne contano una decina. A circa 15 chilometri da Stigliano, abitato sin dall’età del Ferro (700 a.C. circa), poi feudo – sotto gli Angioini – dei Della Marra, dei Carafa e, quindi, dei Colonna, di certo uno dei più viscerali e suggestivi della serie. Due santuari, a breve distanza l’uno dall’altro, posti alla sommità di una veduta panoramica, ricordano Santa Maria “La Beata”. L’edificio, più antico e ormai semi – diroccato, risale al XVII secolo circa.

Tesi avvalorata dai residuali frammenti di un affresco raffigurante il Bambino fra le braccia della Beata. Nell’immobile più recente, invece, eretto fra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, il “cimelio” votivo è rappresentato da una icona lignea del XVII secolo, riproducente la Vergine in piedi, la quale, con il sinistro sorregge il Bambino, mentre, con il braccio destro sospinge in avanti un caratteristico globo crocifero. Ogni seconda domenica di settembre, i fedeli si riversano numerosi presso il santuario rurale per prelevare la statua e condurla in processione nella chiesa Matrice del paese, costruita sul finire del 1700 sui ruderi di un monastero ultrasecolare e dedicata a Sant’Antonio da Padova. Qui vi sosta due settimane. L’ultima domenica dello stesso mese, di buon mattino, viene riportata su di un baldacchino decorato con rami di olivo, felci e fiori nella sua naturale collocazione all’interno della cappella, seguita da un corte salmodiante e perorante. A Lei è chiesta la benedizione e l’intercessione fattiva nell’allontanamento di ogni forma di malanno. Così da propiziare il buon esito del raccolto (usanza – questa – che affonda le proprie radici nei culti pagani per Cerere, dea latina a dimora delle messi ndr). Tre giri dal composto sapore di penitenza intorno al complesso sacro, prima di deporvi la statua, testimoniano la “volontà” dei fedeli di stringere con “La Beata” un “patto tutelare ambiverso”. All’interno dei festeggiamenti si svolge anche un’appassionante corsa equestre.

Antonio Grasso

www.sassiland.com


 

ESTRAZIONE PREMI 30 SETTEMBRE 2012

Santa Maria la Beata

 

1° premio – I 78

2° premio – E 86

3° premio – H 61

4° premio – U 70

5° premio – M 73

 

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