Salvatore Mazzei: il deejay Dadaista

Salvatore Mazzei: il deejay Dadaista

D’estate sedeva davanti all’ex negozio di famiglia in piazza Monumento. Osservava il passeggio ascoltando la musica ad alto volume che proveniva dall’interno del suo locale. La musica, infatti, è stata la sua grande passione, coltivata per più di 40 anni. Nel passato ho avuto con lui solo incontri episodici, quando d’estate veniva da mia nonna a sostituire la bombola. Tra il 2019 e il 2021, invece, in più occasioni ho avuto modo di conversare con lui, scoprendo una personalità fuori dal comune.
A stimolare la mia curiosità era stato il vecchio negozio di tessuti di Giovanni (Gianidd) Mazzei, trasformato da Salvatore, senza averne consapevolezza, in una vera e propria opera post-dadaista: un work in progress che negli anni era diventato il suo “museo personale”.

Salvatore Mazzei nel suo museo

Salvatore riempiva gli scaffali, che un tempo ospitavano scatole di confezioni, rotoli di tessuti a metro, biancheria Imec (pigiami, sottane, corsetteria, mutande…), fazzoletti Perofil, Scialleria San Giorgio, telerie per corredi, con oggetti vari, sparsi sulle scansie in maniera eterogenea. Solo la scaffalatura di destra – stracolma di scatole – esibiva l’aura decadente di ciò che un tempo era stato il più ricco emporio di maglieria, pigiami e di intimo maschile e femminile del paese. Per preservare la memoria dei suoi genitori, Salvatore conservava centinaia di scatole vuote sugli scaffali del negozio.

Scatole vuote di merceria

Con la morte del padre, nel 1995, era iniziato il declino della prestigiosa attività commerciale. La madre, originaria di Ferrandina, non era in grado di proseguire l’attività paterna. In quegli anni Salvatore si occupava soprattutto del trasporto e dell’installazione delle bombole di gas ai clienti.

Girava per il paese con la sua Lambro 750 Innocenti a tre ruote, con la quale trasportava i contenitori di gas propano e butano di cui il padre era rivenditore autorizzato dell’Agip gas.
Salvatore, intanto, il cui sogno era aprire un negozio di dischi, coltivava la sua passione per la musica leggera. Dopo la morte della madre, trasformava il locale e gli scaffali in un grande bazar che si riempiva ogni giorno di oggetti kitsch di ogni tipo.

Ad esempio, immaginette devozionali, piccole sculture di santi (San Rocco, San Francesco d’assisi), vecchie radio, oggetti pastorali (cucchiare, mestoli e angini), bambole, sveglie di forme e dimensioni varie, campanelli, bomboniere, sporte, fiaschetti e vasetti mescolati alle fotografie dei genitori, degli amici e dei parenti. Ogni oggetto presentava un risvolto affettivo e devozionale che ricordava un momento particolare della vita del nostro protagonista. Salvatore soffriva di Horror vacui. Non sopportava che lo spazio rimanesse vuoto e, per questo, riempiva ogni superficie di anticaglie a lui care.
Quell’accumulo di oggetti realizzato da Salvatore Mazzei, ricordava il Merzbau che il dadaista Kurt Schwitters realizzò dal 1923 al 1948 (anno della sua morte) ad Hannover in Germania. Come per Kurt il Merzbau era il racconto della sua vita così l’ex negozio tessile era diventato il racconto della vita dell’ex venditore di bombole e DJ della mitica Radio Gamma Stigliano.

Salvatore Mazzei

Mazzei disponeva gli oggetti e le immagini sulle mensole senza un ordine razionale, creando associazioni che alludevano ad inconsci richiami affettivi e simbolici.
Prima di dedicarsi a questa bizzarra opera d’arte che si concluderà con la sua morte, Salvatore aveva coltivato a lungo una grande passione per la musica leggera, gestendo la pionieristica Radio Gamma Stigliano. Lasciamo alle sue parole il compito di descrivere, seppure, in forma sintetica, l’esperienza con la radio privata, anche se la la sua ricostruzione potrà non essere pienamente condivisa dagli altri coprotagonisti di quella stagione. «Nel 1978 – raccontava Salvatore – nasceva la prima Radio Libera ad opera del proprietario della Sala Rienzi, che la utilizzava per i matrimoni. A condurre il nuovo mezzo, solo per pochi mesi, venivo coinvolto anch’io. In quel periodo un altro soggetto apriva una nuova radio. Era Tonino Geronimo che, acquistata la strumentazione radio, affidava la conduzione della neonata Radio Gamma Stigliano a una dozzina di giovani tra cui il sottoscritto. Le onde di Radio Gamma – proseguiva Salvatore – raggiungevano numerosi comuni del potentino, molti comuni del materano, superando anche Altamura. Era una radio amatoriale senza fini di lucro che primeggiava sull’altra radio locale gestita da Tonino Deluca e Nino Rasulo: Radio studio 3. Io offrivo il mio apporto a Radio Gamma fornendo anche molti dischi di mia proprietà. Tempo dopo, contattata una Radio di Altamura, ripresi tutti i miei dischi e li trasferii nella cittadina murgese. Raggiungevo spesso Altamura per collaborare con questa nuova radio, rincasando a notte fonda per tutta l’estate del 1979. Terminata questa esperienza feci il salto rilevando l’attrezzatura tecnica da Tonino Geronimo e tutti i 45 giri da Studio 3. Non pago di questi acquisti, nei primi anni Ottanta acquistai a Senise un mixer da 12 canali FBT 122 al prezzo di quattro milioni. Mesi dopo acquistai anche un giradischi Tecnics SL 1200 e un più potente trasmettitore.

Salvatore Mazzei
Salvatore nell’archivio di Studio Gamma

Nel frattempo, totalmente coinvolto in questa nuova avventura, ogni settimana mi facevo inviare nuovi dischi a 33 e 45 giri da Lab 3 di Milano». Si trattava di acquisti sempre più bulimici che si addensavano sulle scansie di Gamma Radio. Salvatore catalogava i dischi in ordine alfabetico in base al nome del cantante o del gruppo musicale, numerando i dischi dello stesso autore. Per finanziare l’attività della radio, collaborava con Foxi John di Roma che gli proponeva spot di 40 secondi che la radio mandava in onda per mesi con compensi irrisori. Radio Gamma trasmetteva in FM a 96.200. Per ottenere la massima diffusione aveva sistemato un ripetitore nel pianoro sotto il monte Serra in prossimità della vecchia casa di Giosuè. Pagava l’affitto alla proprietaria con un pigiama, una sottana o altri indumenti intimi femminili.

Durante l’Amministrazione Vasti, una notifica comunale, giunta su segnalazione dell’ARPAB, costringeva Salvatore a togliere il ripetitore, ritenendolo pericoloso per le onde elettromagnetiche che rilasciava. Nel 2004, dopo poche settimane, privata del ripetitore Radio Gamma chiudeva definitivamente i battenti, disponendo di una raccolta di circa 15.000 dischi tra 45 giri, LP e CD. Egli, grazie alla sua sfrenata passione – non condivisa dalla famiglia – ha lasciato un patrimonio di musica leggera, perfettamente catalogato, nella ex sede di Radio Gamma in via U. Foscolo, 19.

Mimmo Cecere

Loading

Seguici sui social

1,667FansMi piace
92FollowerSegui
1,210IscrittiIscriviti

Leggi anche

Leggi anche ...
Related

Una città da leggere e la vampa dei ricordi

Una città da leggere e la vampa dei ricordi di...

Centro Geriatrico di Matera: inviate le lettere di licenziamento

Centro Geriatrico di Matera: inviate le lettere di licenziamento Vertenza...

Apostoli della carità sulle orme di Francesco

Apostoli della carità sulle orme di Francesco di Angelo Colangelo Nel...

Campanili fra storia, poesia e memoria

Campanili fra storia, poesia e memoria di Angelo Colangelo Con il...