Riforma del copyryght, regolamentazione o censura?

Nei prossimi giorni il parlamento europeo dovrebbe approvare la Riforma del Copyryght, provvedimento volto a tutelare i diritti d’autore nel  vecchio continente.
La riforma, che dovrà comunque passare al vaglio del consiglio europeo, ha creato da tempo forti spaccature, da un lato vi sono gruppi editoriali e artisti che la difendono a spada tratta, dall’altra i giganti del web come Google, Facebook, You Tube e Wikipedia, che gridano alla “fine della creatività e della libera circolazione dei contenuti, a rincarare la dose le dichiarazioni del Vice Premier e Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, che ha definito tale normativa un bavaglio per internet.
A creare le contrapposizioni, nella fattispecie, sono gli articoli 11 e 13, in sintesi il primo stabilisce che gruppi editoriali e artisti debbano essere

aula plenaria del Parlamento Europeo

pagati dai motori di ricerca per ogni contenuto fruibile al pubblico mentre il secondo si spingerebbe addirittura oltre, obbligherebbe, infatti, a porre rigidissimi controlli su qualunque contenuto circolante in rete, con l’obbligo di bloccarli e oscurarli.
Premettendo che è quasi impossibile controllare ogni tipo di contenuto e informazioni in rete, se la riforma mirasse a colpire contenuti illeciti, quali fake news, pornografia, bullismo e qualunque altra forma di violenza, illecito e stupidagine fruibile al pubblico, non potremmo che essere d’accordo l’accusa che viene mossa dai critici e quella che tali misure sono (forse di proposito) troppo generiche e quindi un pretesto per creare una vera e propria censura dell’ informazione.
Se questa tesi venisse confermata saremmo di fronte all’anticamera della dittatura, in uno scenario, come definito dallo stesso Di Maio, degno del “Grande Fratello di Orwell”, in cui i cittadini avrebbero a disposizione fonti limitate e parziali da cui trarre informazioni.
Appare curioso, infatti, che pochi mesi dopo la nascita del governo Lega-5 Stelle e di fronte alla crescente insoddisfazione, rabbia e consapevolezza dei cittadini nei confronti dei governi filo-europei e delle politiche pro-austerità (con conseguente aumento di consensi nei confronti di movimenti bollati come “populisti”) che a Bruxelles e Strasburgo ci sia stata un accelerazione dell’iter per l’approvazione di questa legge, attualmente la rete fornisce una gran quantità di notizie, spesso non pubblicate dai media tradizionali che negli ultimi decenni sono diventati appannaggio di partiti politici, imprenditori e gruppi di potere, ulteriore testimonianza del progressivo declino della nostra società.
Per maggiori approfondimenti o per firmare la petizione on line potete consultare i link sottostanti.

Pietroalessio Celiberti

Testo della Riforma europea del diritto d’autore (2016)  #SaveYourInternet

petizione contro la riforma del copyryghtGuida al Fisco/ Riforma copyryghteveryeye/riforma copyryghtGrande Fratello di Orwell

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