Riflessioni personali sul voto lucano del 24 Marzo

Indipendentemente da come ho votato vorrei, in questo articolo, condividere le mie personali riflessioni, il più obbiettivamente possibile, sulle recentissime elezioni lucane.
A stupirmi, in questi giorni, non sono stati solo i risultati elettorali, per nulla pronosticabili nel nostro contesto regionale, e l’affluenza in crescita rispetto all’astensionismo di 5 anni fa, ma anche l’attenzione mediatica nazionale riservataci, addirittura, Rai 2, si è “prodigata” a mandare in onda uno Speciale del Tg2 per seguire Proiezioni, Exit Pol e primi risultati reali dello spoglio, abituati come siamo a sentir parlare della Basilicata una volta ogni “morto di Papa” nelle emittenti nazionali, in servizi TV della durata massima di 5 minuti (fatta eccezione per il Tg Regionale di Rai 3), per non parlare poi della “Maratona Mentana” in tarda notte su La 7, insomma SI SONO RICORDATI CHE ESISTIAMO !!!
Del resto tutto fa brodo pur di dare addosso al Governo 5 Stelle-Lega, a “tifare” per una sua imminente caduta, puntualmente seguita dalle solite dichiarazioni, ormai “di rito”, ripetute fino alla nausea, sul fatto che “il Governo NON cadrà”.
Dopo 25 anni crolla rovinosamente su se stesso il dominio Feudale del Centrosinistra in Basilicata, fatto di “Baroni” e “Baronetti”.
25 anni di crescenti privazioni e mortificazioni, noi della Montagna Materana (vedi l’ospedale di Stigliano) ne sappiamo qualcosa, il fatto stesso che questo sistema di malapolitica sia stato tenuto in piedi per così tanto tempo dovrebbe farci profondamente riflettere (oltre che farci cascare le braccia), una cosa a dir poco anormale e illogica in qualsiasi altro contesto democratico.
Fallito anche l’ultimo “giochino sporco” (peraltro penoso) volto a mantenere la propria egemonia territoriale e cioè presentarsi con ben 7 liste (più una esclusa) a sostegno del Candidato Carlo Trerotola, giusto per fare “più numero” possibile, e pensare che una di queste portava il nome di “Basilicata prima-Riscatto” (giudicate voi).
E quel “bontempone” di Nicola Zingaretti, che di fronte all’ evidenza del fallimento lucano, non sapendo davvero più cosa dire, afferma che “è tornato il bipolarsimo”, chissà cos’altro verrà detto dagli altri esponenti del Centrosinistra per trovare “la pezza a colore” pur di non ammettere che dopo anni di scellerati mal governi e clientelismi i cittadini si sono semplicemente (e finalmente) rotti le scatole.
Quella stessa sinistra che, come regalo d’addio, ci “ha dato” il ricorso regionale contro alcuni punti del Decreto Sicurezza del Ministro Salvini e la tentata sospensione della democrazia (di cui nessun telegiornale o giornalone nazionale ha parlato), con i continui rinvii della data delle elezioni, operati dalla signora Flavia Franconi.
Vito Bardi, ex Generale della Guardia di Finanza (4 Lauree), è il nuovo Presidente della regione, vittoria ottenuta grazie soprattutto al 19% della Lega di Salvini (e già questo fa capire il livello di insofferenza dei Lucani, maturato in tutti questi anni, nei confronti del Centrosinistra), oltre alla crescita di Fratelli d’Italia, al 9% ottenuto da Forza Italia e alle performance positive delle liste “Idea Basilicata” e “Lista Bardi, la Basilicata Positiva”, per onestà intellettuale occorre dire che al successo di Bardi hanno contribuito, oltre al Carroccio “in salsa Lucana” e ai militanti storici e coerenti del centrodestra nostrano, anche alcuni “emigrati politici” i quali, dopo LA SCHIFEZZA (per essere gentili) della “Sanitopoli” Lucana, legittimamente hanno voluto NON compromettere la propria reputazione con gli ormai ex “compagni”.
Unica “nota stonata” per il neo-Presidente quell’inchiesta del 2014, poi archiviata.
Il Movimento 5 Stelle raccoglie il 20% che nel contesto politico nostrano non era per niente facile, quello stesso Movimento che 5 anni fa ottenne il 9%, frutto anche dell’astensionismo figlio del disgusto (termine riduttivo) dei cittadini, nei confronti dello scandalo “rimborsopoli”, con protagonisti quel Vito De Filippo e i suoi “colleghi”, astensionismo che consegnò la Regione nelle mani di Marcello Pittella.
Ne consegue che parlare di tracollo pentastellato è una grandissima fesseria, inoltre, fare il confronto con le elezioni politiche dell’anno scorso non serve a niente poiché, come ho detto prima, quello delle Regionali è un contesto totalmente diverso.
Bene ha fatto Luigi Di Maio a sottolinerare fin da subito ciò che di buono è stato raccolto, cosa che Antonio Mattia, purtroppo, ha fatto solo in un secondo momento, troppo preso dalla delusione personale.
Può consolarsi Valerio Tramutoli, che con “La Basilicata Possibile”, fermatasi al 4% circa, conquista comunque l’ingresso nel Consiglio Regionale, ottenendo 1 solo seggio.
A prescindere da come la si pensi e da come ognuno di noi ha votato è doveroso congratularsi con i due candidati Stiglianesi, Giovanni Pasciucco del Centrodestra e Pasquina Bona del Centrosinistra.
È doveroso, inoltre, fare, oltre agli auguri di buon e proficuo lavoro, al Neo-Governatore, appellandosi al suo “senso del dovere e del bene comune”, tratto distintivo delle nostre forze armate, gurdando oltre l’appartenenza e i campanilismi territoriali, affinché alla Montagna Materana ed in particolare alla comunità di Stigliano venga finalmente restituita la dignità perduta (o meglio che ci è stata indebitamente sottratta) nel corso di tutti questi anni, le frane, sanità e salute pubbliche e la mancanza di lavoro, sono solo alcune delle problematiche la cui risoluzione non può più essere procrastinata.

Pietroalessio Celiberti

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