Nuovi interventi di restauro in programma nei prossimi mesi

Il territorio di Stigliano è ricco di opere d’ arte, ne danno conferma i nuovi lavori di restauro in programma nei prossimi mesi.

Ieri mattina ha avuto luogo un incontro di verifica assieme alla Soprintendenza riguardo le opere che necessitano di interventi alla luce dei primi saggi recentemente realizzati.

Partiamo dal ritratto su tela raffigurante l’ Arciprete Correale, opera risalente al 1842 e di proprietà della parrocchia Sant’ Antonio .

La tela è tutto sommato in buone condizioni anche se consumata e lacerata in alcuni punti ed occorre capire se sia opportuno foderarla, tuttavia il restauro non presenta particolari difficoltà, si tratta di ripulire la tela restituendole i colori originari.

È emerso il valore della cornice (ad incastro come tutte le cornici antiche, in foglia d’argento laccata in oro con lacca verde), il telaio antico verrà probabilmente sostituito con uno moderno ad espansione per consentire una migliore conservazione d

effige raffigurante San Michele (grande), opera in fase di restauro

ella tela.

Più difficile il restauro del San Michele grande, opera lignea settecentesca di proprietà della parrocchia di Santa Maria Assunta (Chiesa Madre).

Si è dovuto procedere alla rimozione delle aggiunte in cartapesta e tela tardive, poiché già ai primi del 900 l’opera versava in cattivo stato di conservazione, si tratta di manufatto molto prezioso anche se purtroppo lacunoso, le braccia, infatti, furono rifatte in cartapesta in maniera grossolana e applicate a giunture di tela e cartapesta aggiunte alle spalle; il diavolo manca di piedi e di ali e fu addirittura aggiunta una piccola protesi sulla sommità dell’ elmo perché considerato verosimilmente troppo povero (particolari che sono stati rimossi).

effige raffigurante il diavolo (complesso di San Michele grande) in fase di restauro

I colori originari sono visibili nei saggi di restauro accanto agli strati rifatti, il rosaceo degli incarnati (più grossolano quello del diavolo, forse ad esprimere bruttezza) e il saggio più grande della corazza del Santo (accanto a quello più piccolo certamente posteriore).

La base stessa della statua sembra essere posticcia perché più grande della statua e più grossolana rispetto al manufatto ligneo di pregevole fattura, si sta valutando se conservarla oppure sostituirla con una base nuova leggera che possa dare meglio risalto alo slancio delle figure.

Si tratta comunque di un recupero straordinario! E nonostante le suddette lacune il restauro restituirà all’ opera la sua bellezza originaria.

Il piccolo San Michele, anch’ esso di proprietà della Chiesa Madre, presenta invece uno stato di conservazione solo apparentemente migliore poiché il manufatto è gravemente danneggiato dai tarli.

effige raffigurante San Michele (piccolo), in fase di restauro

Si tratta di un’ opera lignea risalente tra il 600 e 700, artisticamente più modesta anche se l’ intaglio è di buona fattura come si può vedere dai capelli e dal volto.

Sebbene abbia perso le ali e verosimilmente scudo e spada, la parte restante dell’ opera è integra.

Certamente posteriore è la base così come la testa e la coda del drago, questi ultimi, di pessima fattura, che verranno rimossi.

Infine arriviamo alla statua lapidea del 500 di Santa Caterina d’Alessandria, opera molto preziosa appartenuta alla Cappella omonima un tempo situata in via Fieramosca, attestata dalla visita del Vescovo Santonio ed attualmente di proprietà della parrocchia Sant’ Antonio.

Dai saggi è emerso che in realtàsi tratta di un opera in marmo ben lavorato e si pensa che non fosse nepure decorata ma lasciata, in origine, con marmo a vista, dalle analisi che verranno effettuate sarà possibile capire se si tratta del pregiato marmo di carrara o di marmo di altro tipo.

Sono emersi, inoltre, diversi rifacimenti della decorazione pittorica della veste e della corona della Santa, quest’ultima risalente ai primi dell’ Ottocento.

statua lapideal di Santa Caterina d’ Alessandria (in fase di restauro)

Verrà ripristinata la versione più antica (condizioni di conservazione permettendo).

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