Le rane di pietra e il loro significato

Quando si parla della nostra realtà territoriale ciò che balza all’occhio, che inevitabilmente condiziona i nostri stati d’animo e il nostro modo di pensare, sono quasi sempre le cose che non vanno.

Tra disoccupazione, emigrazione, dissesto idrogeologico, inefficienze varie, burocrazia soffocante e sanità continuamente sottrattaci, la nostra percezione non può che diventare disfattista e pessimistica, creando in noi un inesorabile misto di senso di rassegnazione, abbandono e resa.

Abbandono da parte dalle istituzioni, dei nostri simili, abbandono dei valori e perfino abbandono “dall’alto”, con il rischio di non riuscire a discostarci più da questa “forma mentis” oltre che dagli stereotipi e convinzioni che si sono venuti inevitabilmente a creare in tale contesto.

Eppure, nelle nostre realtà, esiste un vero e proprio microcosmo, un universo di talenti molto spesso inespressi o tenuti nascosti, certo il carattere di ognuno di noi gioca sicuramente un ruolo importante ma, in alcuni casi sono ben altri i fattori che portano le nostre passioni ad essere tenute “al sicuro”.

Alcune delle creazioni realizzate da MI.LA

Mancanza di fiducia (nelle proprie capacità e negli altri), altre volte timidezza o voglia di riservatezza o semplicemente perché, ad un certo punto della propria vita, ci si sente “arrivati” alla propria meta, il che, talvolta, può ingabbiarci in una “zona di confort”, così da non doverci esporre al rischio sentirci derisi o criticati.

Un po’ come capitato ad un personaggio che chiameremo con le iniziali MI.LA, che tanti anni fa, orgogliosamente, scelse  come altri investire nella propria terra a discapito delle incognite, la cui passione artistica è stata tenuta nella dimensione privata per anni, considerata dallo stesso come un semplice passatempo, ovvero la creazione di piccole sculture utilizzando i sassi, finché un giorno d’estate, complice l’insistenza di parenti e amici, il nostro personaggio, contrariamente a ciò di cui si era abituato, non decide di esporre e vendere le proprie creazioni (vere opere d’arte) ad uno dei mercatini organizzato nel centro di Stigliano, suscitando in chi ammirava tali oggetti (oltre che nel suddetto protagonista) meraviglia, stupore e apprezzamento.

Alcune delle creazioni realizzate da MI.LA

Tali creazioni, che successivamente sono state esposte anche ad Aliano, vengono realizzate, oltre che con sassi di tutti i tipi, (tra questi non può mancare la Pietra Arenaria, materiale dalle molteplici proprietà) in alcuni casi, anche con oggetti riciclati.

I soggetti realizzati sono i più disparati ma uno su tutti è centrale, LA RANA.

La rana infatti è simbolo di trasformazione e cambiamento per eccellenza, uno degli animali che più si adatta e modifica nel corso della propria vita, dallo stato di uovo trasformandosi in girino, che trascorre tutto il tempo in acqua fino allo spuntare delle zampe e la conseguente e radicale evoluzione in rana nell’età adulta, assumendo la capacità di stare anche sulla terraferma.

Tale versatilità non poteva che assumere molteplici significati in numerose culture antiche e moderne.

Alcune delle creazioni realizzate da MI.LA

Solo per citare alcuni esempi, per le popolazioni celtiche questo anfibio aveva poteri di guarigione, nel medioevo era tra i simboli di stregoneria e paganesimo, presso gli antichi egizi, la dea Heket, aveva la testa di rana ed era patrona di parti, prosperità e abbondanza, per i Giapponesi rappresenta sia l’amuleto per i viaggiatori che “un protettore” dai furti (se l’amuleto viene tenuto nel portafogli).

Il tatuaggio della rana poi rappresenta sia un portafortuna, sia il simbolo perfetto della capacità di adattamento e versatilità alle situazioni della vita.

Un piccolo appello che nasce da questo racconto è quello di non arroccarsi nelle proprie convinzioni, a scommettere su noi stessi, a mettersi in gioco, ad esprimere i nostri piccoli talenti, che possono certamente aiutare il nostro territorio a rivalorizzarsi come merita.

“Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Alcune delle creazioni realizzate da MI.LA

Muore lentamente
chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo
quando è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita,
di fuggire ai consigli sensati.

Alcune delle creazioni realizzate da MI.LA

Lentamente muore
chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in sé stesso.

Muore lentamente
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce
o non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

Soltanto l’ardente pazienza
porterà al raggiungimento di una splendida
 felicità.”

ODE ALLA VITA (Martha Medeiros)

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