L’acqua è ancora un bene pubblico?

Non serve dichiarare  l’acqua pubblica se poi a gestirla saranno i privati  ….. Il blog del grillaio meetUp Beppe Grillo Altamura giovedì 5 novembre 2009 Il servizio idrico rimane BUBBICO ehm… pubblico (di nome).
Il PD continua la sua dura, eroica e sanguinolenta battaglia contro un governo che sta massacrando quel poco di COSA PUBBLICA che ancora rimane nei nostri comuni.
Ieri sera il Senato ha approvato, con il voto favorevole di PDL e Lega, il decreto legge che obbliga a privatizzare la gestione dei servizi idrici.
Il PD e le altre opposizioni hanno votato contro. Ora la legge passa alla Camera che la discuterà mercoledì 18 novembre.
Sempre ieri sera, però, chi digitava “privatizzazione acqua” su google trovava (tra le pochissime voci che compaiono) un comunicato del Sen. Bubbico che strombazzava
“…Grazie a un emendamento del Pd è stata scongiurata la privatizzazione dell’acqua, bene indispensabile, di primaria importanza per tutti i cittadini…”
Inizialmente non capivamo… poi siamo andati a leggerci questo emendamento ed abbiamo scoperto che il paladino dell’acqua pubblica ha salvaguardato il carattere pubblico dell’acqua, ma (UDITE UDITE!!) la gestione la affidiamo ai privati!!
Stigliano:  fontana dei tre Cannoni
Grandioso!
Come dire:
l’acqua è pubblica, ma… la tariffazione la fanno i privati (che vogliono lucrare!)
l’acqua è pubblica, ma… se non paghi tutta la mia efficienza di privato, non puoi averne!
l’acqua è pubblica, ma… se io turo le falle tu devi pagare…
l’acqua è pubblica, ma… se le banche portano soldi per gli investimenti, le banche vanno remunerate
l’acqua è pubblica, ma… devi paghare questo “prodotto”
l’acqua è pubblica, ma… la stiamo dando ai privati perchè diventi ancora più pubblica!

Questi maledetti hanno stravolto completamente la realtà, al punto che bisognerebbe iniziare a dubitare del loro stato di salute psico-fisico! Non bastava la bufala dell’Europa che impone la privatizzazione (cosa che non è scritta da nessuna parte!)????

Per fortuna, molti cittadini attivi in questi giorni stanno partecipando alle centinaia di incontri, dibattiti, forum più o meno virtuali, convegni, promossi dalla rete dei Movimenti per l’ACQUA. Uscendo da questi inconti hanno la consapevolezza che parlare di acqua pubblica gestita dai privati è una grossa stronzata, un non sense.
Sanno che è il DIRITTO all’ACQUA che andrebbe salvaguardato come parte integrante del DIRITTO alla VITA e non l’aggettivo “pubblico” accanto alla parola “acqua”. Cosa è rimasto di pubblico nei Comuni?
Sanno, inoltre, che parlare di diritto all’acqua è il segno di un grave degrado civile e morale della nostra società, dato che nessuno ha mai pensato di mettere per iscritto questa ovvietà.

Quinti, cari PDini, non aggiungete al danno dell’art. 15 la beffa di farci credere che l’acqua pubblica è salva. Almeno state zitti visto che non siete stati capaci di far discutere la legge di iniziativa POPOLARE per l’ACQUA BENE COMUNE che prevedeva una gestione dei servizi idrici PUBBLICA (sì) ma anche PARTECIPATA dai movimenti per l’acqua che forse hanno le mani e le menti più libere di voi.

Come la raccontano i giornali:
Utility, liberalizzazioni senza fretta – Italia Oggi (05-11-09)
Sì alla riforma dei servizi locali – Il Sole 24 Ore (05-11-09)
Il centrodestra sta svendendo anche l’acqua – L’Unità (05-11-09)
Acqua, bene pubblico ma servizio (se possibile) privato – Corriere della Sera (05-11-09)
La svendita dell’acqua pubblica – La Repubblica (05-11-09)

Legislatura 16º – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 273 del 04/11/2009

GASPARRI (PdL). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GASPARRI (PdL). Signor Presidente, colleghi senatori, il provvedimento che stiamo discutendo contiene indubbiamente una norma di portata storica perché la riforma della gestione dei servizi pubblici locali ed una loro maggiore liberalizzazione è tema che da anni veniva discusso in Parlamento, in varie legislature, con diverse maggioranze e diversi Governi, senza trovare una soluzione.

Il tema è, ripeto, molto complesso: si tratta di garantire meno sprechi, una gestione più efficiente ed anche attenta al mercato, di evitare monopoli locali o monopoli di estensione crescente sul territorio, ma anche di garantire ai cittadini quei servizi a condizioni economiche accettabili, soprattutto per beni indispensabili – stiamo parlando dell’acqua – tali da rispettare un diritto universale.

La nostra intenzione nel votare a favore di questo provvedimento (che contiene molti elementi, ma che adegua anche ad esigenze europee i servizi pubblici locali) è quella di una svolta di modernità che garantisce una serie di diritti.

Devo riconoscere al nostro Gruppo ed al senatore Bubbico personalmente – abbiamo discusso buona parte della giornata con altri colleghi, con i rappresentanti del Governo, con coloro che seguono queste vicende – che abbiamo dovuto dare ascolto ad alcune sollecitazioni. Riteniamo che l’impianto del provvedimento sia assolutamente valido, ma che questo emendamento, presentato dal senatore Bubbico, confrontatosi con tutte le forze rappresentate in Parlamento (e da questo nasce il nostro voto favorevole), scandisce in maniera ancor più chiara che l’apertura a diverse forme di gestione non mette in discussione la proprietà pubblica del bene acqua e la necessità che esso venga erogato nel territorio con una serie di garanzie, tenendo conto di norme già esistenti, considerato che sul prezzo e su altre questioni esistono già norme di carattere nazionale.

Quindi credo, come la senatrice Finocchiaro ha rivendicato dal suo punto di vista e con le sue valutazioni, che come maggioranza si debba rivendicare la capacità dell’ascolto. È stata posta una questione nel Parlamento e fuori: esistono associazioni, movimenti, e-mail che arrivano a tutti noi e che invitano ad un’attenta riflessione su questo tema delicato.

Riteniamo che l’emendamento Bubbico renda ancora più chiara questa materia. Quindi abbiamo dichiarato – e lo ribadisco anche ora – il nostro voto a favore. Credo che trovare dei segmenti di condivisione di percorso su temi di interesse generale sia una scelta saggia a favore della quale noi voteremo con grande convinzione. (Applausi dal Gruppo PdL).

noscorie trisaia  05 11 2009

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