La spagnola “febbre dei tre giorni” a Stigliano e in Basilicata

Questa breve e piccola ricerca l’avevo già fatta da tempo, se non sbaglio nel 2006, la metto adesso, non per creare timore o paura, ma consapevolezza dei fatti e prendere coscienza dei dati reali di quello che è successo appena un secolo fa anche nel nostro paese e fare il possibile perchè non accada di nuovo. Ricordando cosa è successo ai nostri nonni tra guerra ed epidemia, per noi oggi dovrebbe essere molto più facile, basterebbe fare un minimo sacrificio e non commettere errori, anche piccoli, sicuramente saremo in grado di poter combattere questo grande male invisibile, il mio augurio è di superare questa epidemia. Se saremo bravi sicuramente c’è la faremo. Con stima e affetto tutti voi.

Rocco Derosa

La spagnola “febbre dei tre giorni”, in Italia le prime avvisaglie si ebbero sul fronte di guerra tra aprile maggio 1918, invece, nella nostra Regione tra i militari che stanziavano nella caserma “Basilicata” le prime avvisaglie comparvero nel mese di agosto. Il primo caso mortale fu segnalato il 15 settembre riguardava un militare di leva di 20 anni. Anche allora ci furono molte misure restrittive emanate dalla Prefettura, come da data da destinare la riapertura delle scuole per il mese di ottobre, diversi provvedimenti ,alcuni di questi a noi oggi non riguardano, altri invece sono molto simili a quelli emanati attualmente come: “Proibita qualsiasi riunione ed affollamenti in luoghi chiusi”, questo, riguardando i nostri paesi, che mancavano cinema, teatri e altro, furono chiuse solo le chiese, che erano gli unici luoghi dove si potevano raccogliere più persone; non è consentito alcun corteo né le consuete visite ed in generale, malati, alle case dei deceduti; non sputare per terra; disinfetta spesso la bocca e le mani, specie prima di mangiare; non viaggiare senza necessità; la disinfestazione delle strade e dei locali (all’epoca i locali con la calce bianca); i contravventori alla presente ordinanza saranno denunziati all’Autorità Giudiziaria a termine di legge.

Nonostante ciò i morti furono tanti, nei decreti prefettizi prevedevano, che i falegnami dovevano lavorare quanto più possibile per produrre le bare. Finiscono le tavole, i morti rimangono insepolti, nuovo decreto: requisizione di tavole in ogni luogo e di qualsiasi tipo, diversi becchini cadono ammalati, alcuni morirono, mancava chi doveva scavare le fosse, altri morti insepolti, nuovo decreto, prendere persone qualunque di quelli più giovani e più sane per sostituire i becchini ecc.

Da libro del dottor Luigi Luccioni “L’epidemia spagnola in Basilicata (1918-1919)”, guarda caso figlio di uno stiglianese il dottor Consuelo, medico anche lui che a Potenza fondò la “Clinica Luccione”:
“Ancora oggi, a distanza di più di ottant’anni nella pratica quotidiana di chirurgo da parte di chi scrive, è abbastanza frequente raccogliere nei ricordi di molte persone riferimenti riportati da padri o nonni nei quali vengono ricordate notizie di ammalati e morti, talvolta vere falcidie che colpirono moltissimi nuclei famigliari, causando oltretutto rovesci finanziari e vere tragedie a causa della repentina scomparsa di capifamiglia, di madri con numerosa prole, di bimbi in tenerissima età che pagarono un tragico tributo alla “Signora spagnola”, come da qualcuno fu in seguito pittorescamente chiamata l’epidemia” …

I medici all’inizio ebbero idee confuse di fronte al morbo … subito la loro convinzione fu quella di non saperla combattere. Ognuno seguì una sua teoria affidandosi a rimedi che ritenne più opportuni. … si diffuse così l’uso della fenacetina, la cui richiesta fu tanto diffusa da renderne sprovviste la maggior parte delle farmacie, … fu venduta addirittura dai barbieri che la cedevano associando la loro somministrazione ai “sanguisuga” o alle “coppettazioni”, rimedi che in quegli anni erano largamente diffusi per la riduzione dello stato congestizio polmonare che si accompagna ad ogni affezione acuta-polmonare, largo fu diffuso l’uso della tintura di oppio canforato, la morfina per ridurre la frequenza respiratoria, addirittura il tabacco il cui fumo venne ritenuto da alcuni “germicida”. … Anche il chinino, usato in quegli anni quasi esclusivamente quale antimalarico.…

Molto credito le inazioni di canfora e nelle campagne della Basilicata gli infusi di aglio, cipolla, peperoncino o addirittura erba medica, decotti di malva, di rosa canina ritenuta efficace per stimolare le difese immunitarie. Molti farmacisti erano stati richiamati alle armi, tra quelli rimasti in sede molti colpiti dall’infezione, alcuni morirono”.
Come successe qui da noi a Stigliano per la morte del dottor F. D. morì a 53 anni il 30 settembre 1918, gli eredi nel periodo chiusero la farmacia che stava in via Correale.

“La carenza di medici risultò evidente fin dai primi giorni dell’epidemia … la cura della popolazione era in molti comuni affidata ai vecchi sanitari che ancora giravano a dorsi di equini e di salute malferma, i più giovani e capaci erano stati richiamati per causa bellica e si trovavano lontani, quasi sempre in zona di guerra, ospedali militare o distretti”.

Anche qui a Stigliano, unico medico rimasto il dottor G. P. aveva 62 anni, nell’anno 1918 anche a lui morì la prima moglie il 24 settembre il 16 novembre si risposò la signora I. V. che aveva solo 21 anni, i giovani dottori: Salomone Francesco, Campobasso Francesco e Prospero Amorosi erano impegnati con la guerra, invece Rocco Leone e Ruggiero Tancredi erano emigrati poco prima che iniziasse il conflitto, il primo per l’Argentina e l’altro per gli Stati Uniti, alla fine le persone si curarono tra loro come meglio credevano.

“Nel comune di Stigliano infatti l’epidemia picchiò subito duro: come risulta da un dispaccio inviato dalla locale stazione dei carabinieri alla Prefettura di Potenza nel periodo 1 Agosto – 2 settembre i casi accertati di influenza furono 200 con diversi morti. … Da altri dispacci, a Rotondella dal 1° luglio al 15 settembre si ebbero 19 morti e dal 1° novembre al 15 altri 13 morti, a Bernalda il 10 ottobre i malati risultavano 90 ed i morti 20, dal 17 al 24 ottobre i morti ben 85, ad Aliano dal 17 al 24 ottobre si ebbero 39 morti.

In data del 30 agosto da Stigliano, il deputato Nicola Salomone inviò al presidente del Consiglio dei ministri Emanuele Orlando un accorato telegramma: “In questo comune fra i tanti più importanti Provincia lamentasi eccezionale numero malati mortalità alquanto impressionante ristrettezza bilancio comunale non consente tutta necessaria profilassi prego disporre conveniente sussidio maggiore assegnazione chinino essendovi grave deficienza.

“La Basilicata all’epoca con una popolazione di 468.557 morirono di epidemia spagnola 5.005 persone”.

Stigliano nel periodo della Spagnola era di circa 7.000 abitanti, invece, forse per sbaglio venne registrato con 2.125, a questo riguardo risulta il paese in’assoluto più colpito della Regione, fortunatamente i dati di morte inviati risultano reale con quelli registrati e consultabili sui registri attuali, da tutti i paesi della Basilicata furono inviati i numeri dei  deceduti dal 1916 al 1920, i numeri di Stigliano sono:
1916 morti 186 – 1917 morti 175 – 1918 morti 244 – 1919 morti 201 – 1920 morti 148.

Da come dicono e scrivono diversi esperti la mortalità maggiore avvenne nelle fasce d’età che va dai 15 ai 50 anni, da prendere in considerazione i periodi che vanno dal 15 luglio 2018 al 31 marzo del 1919. Alle date aggiungo le iniziale delle persone, l’età, il sesso e le strade o le contrade delle case dove risiedevano e avveniva il decesso:

LUGLIO 1918 DAL 15
15 luglio 1918 D. M. femmina di anni 45 in via Sanniti 15
28 luglio 1918 M. M. femmina di anni 45 in via Magenta 16
Altri deceduti: da 0 a 10 anni N° 4. Da 11 a 14 N° 0 – da 51 a 60 N° 0 – dopo i 60 N° 2.

AGOSTO 1918
8 agosto 1918 D. T. femmina di anni 27 in via P. Napoli 31
9 agosto 1918 C. I. femmina di anni 28 in via Menotti 12
12 agosto 1918 M. M. T. femmina di anni 30 via Cialdini 21
12 agosto 1918 F. M. A. femmina di anni 30 località S. Spirito
13 agosto 1918 M. K. maschio P/o Austriaco di anni 39 in via P. Napoli 12
16 agosto 1918 P. M. femmina di anni 41 via Cialdini 18
16 agosto 1918 M. A. femmina di anni 40 via Sanniti 26
17 agosto 1918 M. L. maschio di anni 48 via Menotti 15
17 agosto 1918 P. A. maschio di anni 17 via F. Bandiera 30
18 agosto 1918 R. M. femmina di anni 35 via Menotti 26
19 agosto 1918 B. A. maschio di anni 18 in via Sanniti 16
20 agosto 1918 L. M. femmina di anni 25 in via Sanniti 21
20 agosto 1918 M. A. femmina di anni 31 località Fattizze
20 agosto 1918 P. V. maschio militare di anni 31 in via Cialdini 41
20 agosto 1918 V. D. femmina di anni 34 in via San Martino 17
20 agosto 1918 M. D. femmina di anni 22 in via Magenta 22
24 agosto 1918 D. T. femmina di anni 18 in via Salvati 26
24 agosto 1918 M. M. femmina di anni 30 in via Chiesa 6
25 agosto 1918 R. C. femmina di anni 17 in via Menotti 27
26 agosto 1918 M. L. femmina di anni 49 in vico Vittorio 8
27 agosto 1918 M. S. maschio di anni 15 in via San Martino 12
28 agosto 1918 B. A. femmina di anni 18 C. Vittorio 82
28 agosto 1918 M. T. femmina di anni 17 in via Cialdini 16
28 agosto 1918 U. C. femmina di anni 24 in via San Vincenzo 15
30 agosto 1918 R. M. A. femmina di anni 43 in C. Vittorio 78
31 agosto 1918 G. M. femmina di anni 30 in via Commiserazione 28
Altri deceduti: da 0 a 10 anni N° 20 – da 11 a 14 N ° 4 – da 51 a 60 N° 2 – dopo i 60 N° 10.

SETTEMBRE 1918
1° settembre 1918 D. R. femmina di anni 29 in via P. Napoli 4
3 settembre 1918 R. P. maschio soldato di anni 22 in via Chiesa 12
3 settembre 1918 B. L. femmina di anni 32 in via San Nicola 7
4 settembre 1918 M. L. femmina di anni 16 in via Menotti 19
6 settembre 1918 L. A. M. femmina di anni 20 in via Fieramosca 4
8 settembre 1918 V. L. femmina di anni 24 in via P. Napoli 18
9 settembre 1918 I. N. maschio di anni 19 in via Magenta 30
11 settembre 1918 D. T. femmina di anni 47 in via Fieramosca 9
11 settembre 1918 D. M. M. femmina di anni 35 in via Magenta 18
12 settembre 1918 T. M. G. femmina di anni 41 in C. Vittorio 29
14 settembre 1918 V. M. femmina di anni 21 in via P. Napoli 18
17 settembre 1918 D. A. femmina di anni 15 in C. Vittorio 71
17 settembre 1918 C. S. maschio di anni 17 in via F. Bandiera 19
17 settembre 1918 D. N. maschio di anni 46 in via Solferino 26
20 settembre 1918 C. G. femmina di anni 29 in via Chiesa 2
22 settembre 1918 D. D. maschio di anni 46 in via Menotti 21
24 settembre 1918 D. L. femmina di anni 20 in via Menotti 21
24 settembre 1918 C. I. maschio di anni 54 in via F. Bandiera 19
26 settembre 1918 M. M. femmina di anni 39 in via F. Bandiera 12
Altri deceduti: da 0 a 10 anni N° 21 – da 11 a 14 N° 1 – da 51 a 60 N° 2 – dopo i 60 N° 11.

OTTOBRE 1918
12 ottobre 1918 A. A. M. femmina di anni 27 in via Sanniti 2
12 ottobre 1918 C. A. femmina di anni 33 in via Addolorata 7
13 ottobre 1918 G. A. M. femmina di anni 19 in C. Vittorio 19
17 ottobre 1918 C. M. femmina di anni 39 in via Magenta 21
19 ottobre 1918 S. V. N. maschio soldato di anni 22 in via Menotti 12
20 ottobre 1918 R. A. femmina di anni 50 in via San Nicola 8
26 ottobre 1918 R. L. maschio di anni 45 in via Machiavelli 14
29 ottobre 1918 D. T. femmina di anni 44 in via Menotti 10
31 ottobre 1918 M. L. femmina di anni 29 in via Garibaldi 70
Altri deceduti: da 0 a 10 anni N° 3 – 11 a 14 N° 1 – da 51 a 60 N° 1 – dopo i 60 N° 7.

NOVEMBRE 1918
7 novembre 1918 C. I. femmina di anni 30 in C. Vittorio 30
8 novembre 1918 M. A. femmina di anni 23 in via Machiavelli 6
8 novembre 1918 L. M. femmina di anni 40 in via Menotti 60
12 novembre D. G. femmina di anni 29 in via Menotti 4
15 novembre 1918 femmina di anni 20 in via Cavour 16
21 Novembre 1918 P. N. maschio soldato di anni 28 in via M. Pagano 16
22 novembre 1918 R. M. femmina di anni 30 in via Sanniti 7
Altri deceduti: da 0 a 10 anni N° 3 – 11 a 14 N° 1 – da 51 a 60 N° 0 – dopo i 60 N° 1.

DICEMBRE 1918
4 dicembre 1918 A. L. maschio di anni 50 in via Solferino 41
10 dicembre 1918 B. L. femmina di anni 18 in via Chiesa 7
Altri deceduti: da 0 a 10 anni N° 4 – da 11 a 14 N° 0 – da 51 a 60 N° 2 – dopo i 60 N° 1.

GENNAIO 1919
2 gennaio 1919 V. M. A. femmina di anni 37 in via Magenta 7
7 gennaio 1919 B. M. A. femmina di anni 50 in via Menotti 13
7 gennaio 1919 C. A. maschio di anni 37 in C. Vittorio 28
10 gennaio 1918 P. M. femmina di anni 29 in via Rione Nuovo 30
10 gennaio 1919 B. M. L. femmina di anni 24 in via Sanniti 2
14 gennaio 1919 R. M. femmina di anni 18 in C. Vittorio 2
15 gennaio 1919 P. A. femmina di anni 43 in via San Martino 21
16 gennaio 1919 G. P. maschio di anni 15 in via Beccaria 21
18 gennaio 1919 M. N. maschio di anni 40 in via San Nicola 6
25 gennaio 1919 M. A. maschio di anni 19 in via Magenta 6
31 gennaio 1919 M. M. femmina di anni 27 contrada Arboreto
Altri deceduti: da 0 a 10 anni N° 7 – da 11 a 14 N° 1 – da 50 a 60 N° 1 – dopo i 60 N° 7

FEBBRAIO 1919
5 febbraio 1919 G. R. femmina di anni 22 in via Solferino 15
5 febbraio 1919 G. G. maschio soldato di anni 28 in via Solferino 15
13 febbraio 1919 B. G. maschio di anni 41 in via San Martino 10
20 febbraio 1919 S. M. maschio di anni 48 in via San Martino 20
Altri deceduti: da 0 a 10 anni N° 7 – da 11 a 14 N° 1 – da 50 a 60 N° 2 – dopo i 60 N° 11.

MARZO 1919
6 marzo 1919 L. S. maschio di anni 46 in via P. Napoli 7
29 marzo 1919 A. L. femmina di anni 27 in via Villa 11
Altri deceduti: da 0 a 10 anni N° 14 – da 11 a 14 N° 0 – da 50 a 60 N° 0 – dopo i 60 N° 4.

Nello stesso periodo delle morti per “spagnola” avvenute nel paese di Stigliano, ci furono diversi casi di morte tra i nostri militari che stavano sui fronti di guerra, sia durante e appena dopo finito il conflitto, queste morti a differenza di quelle avvenute nel nostro paese sono molto dettagliate con referti medici, con queste diagnosi si prendono in considerazione solo quelli di “polmonite purulenta”:

11 maggio 1918 C. G. A. di anni 30 nelle prigioni di Cortina d’Ampezzo
21 maggio 1918 C. D. di anni 18 in ospedale a Catania
18 luglio 1918 R. A. di anni 22 nelle prigione in Germania
20 agosto 1918 S. G. di anni 27 nelle prigioni
8 settembre 1918 C. M. in ospedale a Firenze
9 settembre 1918 N. G. di anni 41 in ospedale a Taranto
25 settembre 1918 P. G. di anni 26 nelle prigioni
1° ottobre 1918 di anni 38 in Ospedaletto da Campo
17 ottobre 1918 O. F. di anni 18 in Ospedaletto da Campo
31 ottobre 1918 F. A. di anni 30 in Ospedaletto da Campo
12 novembre 1918 di 35 in ospedale a San Giustina di Padova
5 dicembre 1918 di anni 22 in ospedale a Pisa
6 dicembre 1918 R. V. di anni 18 in ospedale a Giffone
11 dicembre 1918 M. V. di anni 20 in Ospedaletto da Campo
3 gennaio 1919 M. D. di anni 20 in Ospedaletto da Campo
2 gennaio 1919 C. S. di anni 23 nell’Ospedale in Alessandria
4 febbraio 1919 P. A. di anni 21 nell’Ospedale militare di Bologna
20 marzo 1919 G. A. di anni 20 nell’Ospedale di Trieste
24 settembre 1919 di anni ?? a Certosa di Padula
22 dicembre 1919 di anni 39 nelle prigioni in Austria

Rocco Derosa

dal sito www.angolodellamemoria.eu

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