[toggle title=”Toggle title”][/toggle]”Santo Giorgio si chinò et con assai dolcezza poggiò la mano sua in su la nuca de lo conte dicendo a lui: “Alzati Eligio! Dobbiamo parlare et fare patto. Se lo rispetterai et anco li tuoi discendenti vi terranno fede, tu haverai sconfitto lo draco et avrai anco vendicato Salgiorgio. So che non hai implorato me, ma ti aiuterò lo stesso. Tu hai già fatto costruire una chiesa dedicata a Santo Antonio, adesso farai altra chiesa dedicata a la Madonna, nostra Madre Celeste. Tu et li tui discendenti dovrete sempre ricordare che questa chiesa sarà lo limite de li confini pe costruire habitationi et villaggi, chi oltrepasserà detti limiti sarà condannato sempre a gravi sciagure. Se ti manterrai a dette conditioni lo draco non insidierà più nessuno et Salgiorgio haverà havuto justitia. Ricordati Eligio!”. Si riaccese novellamente la forte luce et Santo Giorgio scomparve. Don Eligio si alzò commosso et felice pe quell’apparitione inaspettata. Capì ca sanza lo sacrificio de lo figliolo suo non haverebbe giammai havuto occasione di incontrare et ascoltare le parole di quello santo, et non haverebbe mai capito lo perché di tante disgratie et lo modo di porvi remedio. Serenità et satisfatione trasparivano da lo volto suo, come se veramente havesse sconfitto lo draco et vendicato lo giovine figlio suo. Fece solenne promessa a se medesmo c’haverebbe fatto ciò che Santo Giorgio havea egli chiesto et già da quello momento dedicò a lo santo lo loco de lo incontro loro, non prima d’haver fatto però sofferta penitentia per averlo tolto al nome di Santa Caterina, com’era prima. Et questi sono li fatti veri c’accaddero et ch’io ho scritto affinchè di essi rimanga memoria pe tutti e pe tutti li anni et secoli a venire”.
Un ringraziamento particolare a Rocco Derosa per aver condiviso questo documento storico.
