Leggenda del Drago: Due domande al consiglio comunale

Leggenda del Drago – Il servizio proposto recentemente da Rai1 sulla leggenda del drago mi ha dato lo spunto per formulare alcune domande al Consiglio comunale. Se è vero che il carnevale stiglianese e la leggenda del drago offrono occasioni per un rilancio turistico e culturale del nostro territorio, è pur vero che questa comunità si aspetta e merita molto di più. Rispetto lo sforzo umano di chi organizza le due manifestazioni, come pure rispetto chi opera, in un modo o nell’altro… opera.
È trascorso un anno dal rinnovo del Consiglio comunale.
Questa volta c’è una maggioranza e ben tre consiglieri di opposizione.
Tutti i candidati hanno assunto precisi impegni con i loro elettori.
Pur nella diversità, tutti, comunque, concordi nel manifestare l’intenzione prioritaria di risolvere il problema ospedale.
Un altro punto di possibile convergenza, almeno stando ai programmi elettorali è rappresentato dalla cosiddetta “green economy”. La green economy è stata un cavallo di battaglia del sindaco, mentre l’opposizione, specialmente il gruppo di Nunzio Pasciucco, aspirava a far diventare Stigliano come centro energetico regionale, puntando molto sulla centrale a biomasse (definita nell’accordo di Kyoto energia pulita, verde, quindi green economy).
I cittadini, a distanza di un anno, non sanno nulla, né dell’uno né dell’altro.
Sull’ospedale risulta adottata una delibera di consiglio che non sembra aver sortito effetto alcuno… anzi.
Ci si chiede se esista, nella mente di chi siede in consiglio comunale, un’idea alternativa a quella seguita dal governo regionale che definisce come distrettuale l’ospedale di Stigliano, anche se, stando a quello che si vede, quella della regione sembra più un’etichetta che una realtà.
Ci si chiede che fine abbia fatto il progetto “Ospedale di Montagna” e se tramontato, cosa intenda fare il Consiglio comunale. In verità, sul punto ci si chiede anche che fine abbia fatto il Comitato Civico!
Relativamente alla centrale a biomasse, si apprende da circuiti ufficiali che la Gavazzi avrebbe diffidato la Regione al rilascio del provvedimento autorizzativo finale, dopo che tutte le prescritte autorizzazioni erano state rilasciate, paventando, in caso di mancato rilascio del provvedimento finale entro il mese di marzo 2013, azioni legali tese al risarcimento del danno subito.
Ci si chiede per quali ragioni nessuno si sia preoccupato di sollecitare la Giunta regionale per definire la questione, considerato che la Gavazzi avrebbe accolto tutte le richieste degli enti locali interessati (Aliano, Gorgoglione, Stigliano) compreso il ridimensionamento della potenza della centrale ed era pronta ai primi investimenti.
Ebbene, non 240, 150 o 50 posti di lavoro, ma un risarcimento del danno che si può stimare in svariati milioni di euro e che qualcuno (?) dovrà sborsare. Altro che sforbiciata alla spesa pubblica, altro che “spending review”…
L’ospedale e la centrale sono le due vere questioni, forse le uniche due per dare un progetto, una prospettiva a questa comunità.
Senza ospedale o senza la centrale a biomasse, in assenza di altri e qualificati progetti, ci si chiede cosa potrà trattenere le future generazioni in questo territorio.
Dunque, senza alcuna polemica o strumentalizzazioni, sembra opportuno che il Consiglio comunale (maggioranza ed opposizione) informi, in maniera e misura adeguate, cioè non solo nei consigli comunali, la cittadinanza sullo sviluppo, sullo stato dell’arte delle questioni poste, sulle iniziative che si intendono adottare, sui motivi dell’apparente stagnazione e sui progetti che hanno per questo territorio, non quelli che provengono da altri (vedi fondi POV) ma quelli che loro hanno individuato per rilanciare o quanto meno conservare la dignità delle nostre popolazioni, quei progetti che vanno al di là e al di sopra delle semplici questioni amministrative.
Fiducioso
Passero solitario

 

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