Il romanzo “LA MUTA DEL SERPENTE” di Giuseppe Colangelo varca i confini nazionali

Dopo i fortunati La Freccia di Mezzanotte e Creta Rossa l’autore lucano completa con la sua ultima opera la ‘Trilogia dell’Alto Materano’. Romanzo al centro di un evento internazionale organizzato dall’agenzia tedesca “Cultgenuss” per promuovere le eccellenze di ‘Matera Capitale Europea della Cultura 2019’ e del suo territorio.

Di Adelaide Riva

 

Milano – Come segnato da una premonizione, il primo libro della “Trilogia” si intitola La Freccia di Mezzanotte, nome della corriera che una volta collegava nottetempo i paesini sparsi fra i boschi e i monti della provincia materana con la stazione ferroviaria di Grassano. Mezzo con il quale spesso si partiva per non tornare più. Della Freccia ormai non vi è nessuna traccia e tra i più giovani risulta addirittura sconosciuta. Ma nella mente degli anziani l’irregolare borbottio del motore risuona ancora nitido. Ed è il medesimo che forse, almeno così ci piace immaginare, una volta caricati a bordo della mitica corriera i romanzi di Giuseppe Colangelo, li accompagnerà ben oltre i confini nazionali. Infatti è stata programmata una serie di incontri in alcune importanti città italiane ed europee. Da Milano a Matera, passando per Colonia e Vienna, per portare i profumi, i sapori e i drammi di una terra ancora tutta da scoprire.


Con l’uscita in libreria di La muta del serpente, il nuovo romanzo di Giuseppe Colangelo edito sempre dalla casa editrice milanese ‘La Vita Felice’, si completa, con La Freccia di Mezzanotte e Creta Rossa, la “Trilogia dell’Alto Materano”, in cui ci si imbatte per la prima volta in Domingo, un oriundo argentino giunto in Lucania nella seconda metà del Novecento.
Costretto ad abbandonare la terra dei gauchos dopo la caduta di Perón, il protagonista si trova scaraventato agli inizi degli anni Sessanta in un paese del materano dove affronta un lungo percorso di integrazione e impara a tirare avanti svolgendo diversi mestieri. Ma il passato è duro da dimenticare. Soprattutto se a mantenerlo vivo sono le inquietanti lettere dell’amico più caro, capaci di innescare un lacerante dilemma psicologico.


Di pari passo, echi di eventi criminali si incrociano lontano dai loro alvei geografici con il traccheggiare della isolata comunità di montagna, in cui si logora tra rabbia e passione, banali gesti quotidiani e inimmaginabili beffe l’illusione di essere al riparo dalla violenza dei tempi. Intanto, all’ombra del football degli anni di piombo, si consumano nel subdolo miraggio del petrolio l’inarrestabile spopolamento della regione e le atrocità subite dalle migliaia di desaparecidos.
Dramma e commedia, sorretti dal susseguirsi di colpi di scena, per accumulo tengono abilmente assieme voci e mondi diversi in un luogo sempre meno artefice del proprio destino. Rutilante contesto esaltato dalla fantasia narrativa dal quale emerge, come in La Freccia di Mezzanotte e in Creta Rossa (Premio Letterario Nazionale Carlo Levi 2015), una galleria di umili personaggi colmi di ironica rassegnazione, da sempre ai margini della storia e alla ricerca di se stessi.
La valenza culturale dell’opera di Giuseppe Colangelo, come accennato in precedenza, è ulteriormente sottolineata dalle presentazioni organizzate dall’agenzia tedesca ‘Cultgenuss’ in programma, dopo la preview milanese del 12 luglio scorso presso Mondadori Bookstore di Melzo, il 18 agosto 2018 a Matera sempre presso Mondadori Bookstore, l’8 ottobre 2018 a Colonia e il 30 gennaio 2019 a Vienna, con conclusione finale ancora a Matera il 5 giugno 2019.

 

 

 

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