di Eugenio Bonanata
La denuncia di Michele, “umiliato” in pieno centro cittadino
“Non è la multa in sé, di 40 euro, a lasciarmi attonito – chiarisce – quanto l’inciviltà e l’ignoranza delle normative in materia”. Si sente umiliato nel più profondo del cuore, Michele Palmiotto, 70 anni, di Stigliano (Matera).
E’ poliomielitico sin da bambino, deambula male e inoltre qualche mese fa ha preso una brutta caduta proprio sul femore della gamba già danneggiata.
“Dovete pagare”. Alla richiesta di spiegazioni da parte del figlio di Michele, i vigili avrebbero risposto che la multa andava pagata e non c’erano altre spiegazioni da dare. Cosa non vera, visti i regolamenti in materia riguardanti i diritti degli invalidi. A quel punto il figlio di Michele ha fatto notare che erano le altre auto, appartenenti a utenti normodotati e parcheggiate sugli spazi per disabili, ad essere suscettibili di multa. Ma niente. I vigili avrebbero confermato, in modo spocchioso e irremovibile, la multa e quindi le ragioni della decisione assunta.
La telefonata coi vigili: “Non gestiamo noi i parcheggi”. A ferire ancora di più Michele sono i fatti successi qualche giorno dopo. “Ho telefonato personalmente ai vigili urbani di Matera – sottolinea – volevo chiedere lumi. Alle mie domande hanno risposto dicendo che quei parcheggi non sono gestiti dai vigili ma da una società in appalto”. Michele si sente due volte preso in giro. Oltre che per la multa, ingiusta, anche perché i vigili hanno negato che qualcuno del loro personale abbia potuto firmare quel verbale. “Ma quelli erano vigili – assicura Michele – avevano l’auto di servizio e la divisa”.
Il Comune di Matera trovi il coraggio di chiedere scusa. Davanti alle parole, così cariche di verità, espresse da Michele, non possiamo che unirci a lui e denunciare quanto accaduto. Sperando che la Polizia municipale e il Comune di Matera abbiano almeno il senso civico di rispondergli, chiedergli scusa, oltre che cancellare la multa. E ci auguriamo, inoltre, di non doverne raccontare più di storie simili; storie così spudoratamente lesive di diritti inalienabili.
articolo di Eugenio Bonanata dal sito basilicata24.it