Carnevale 2018, stigliano.net intervista Francesco Grancia

In occasione del carnevale Stiglianese Sabato 27 gennaio 2018 stigliano.net ha intervistato in esclusiva Francesco Grancia, carrista del gruppo “Ciro Boys” nonché uno dei carristi storici del carnevale.

Voglio innanzitutto ringraziare stigliano.net e il mio amico Pietroalessio Celiberti per questa intervista.

La mia attività di carrista ebbe inizio nel 2003, all’età di 15/16 anni e mezzo, quando il Prof. Francesco Colangelo mi diede questa opportunità, grazie ad un piano formativo della scuola (in programma ogni anno) per favorire l’integrazione, l’aggregazione e il coinvolgimento dei ragazzi in attività extrascolastiche.

Il Prof mi disse: “ora è il momento giusto perché se non facciamo un progetto noi come scuola non ne usciamo più, nel senso che diranno che l’istituto professionale meccanico non fa nessun progetto a tema del carnevale.

Inizialmente ballavo soltanto, mi piacevano i costumi, come veniva il carro, comunque scendevo ugualmente giu alle “ceramiche”, dove i ragazzi più grandi costruivano il carro e vedevo lo stato dei lavori, devo dire che sapevano lavorare (questo il primo anno in cui partecipai ai balletti).

Francesco Grancia, carrista del gruppo “Ciro Boys”

Successivamente partecipai, sempre nei balletti, al carro “Looney Toons” ma cominciai a pensare <<se partecipo solo ai balletti non crescerò granchè come esperienza>>.

Già all’epoca c’ erano dei gruppi liberi, tra questi la “compagnia del bicchiere” all’epoca capeggiata da Tonino Disisto, Francesco Santo, Rocco Darino, Giuseppe Tucci (ora non ricordo tutti i componenti), un giorno andai ad affacciarmi dve lavoravano e chiesi se serviva una mano, così cominciai a mettere la cartapesta sui pupazzi.

L’anno successivo partecipai con un’altra comitiva di amici (tra cui Rocco Romagnini, Rino Mele) ed altre ragazze che conoscevo da tanti anni.

Da lì venne l’idea di partecipare con la scuola, non soltanto ballando ma partecipando in prima persona alla costruzione del carro.

Sono molti anni che questa tradizione va avanti, siamo arrivati all’edizione numero 34 e spero che non si fermi qui ma che vada avanti negli anni.

Personalmente ogni anno spendo sempre una parola per il carnevale affinché le nuove generazioni si immergano in questo bellissimo mondo che non è soltanto la lavorazione del carro ma è anche stare insieme, ridere e scherzare.

Purtroppo ho notato che quest’ anno c’ è stato un calo del numero di carristi rispetto all’anno scorso, magari perché ad alcune persone non si interessano al carnevale più di tanto e si presentano giusto gli ultimi giorni, l’ anno scorso c’ erano garage pieni di ragazzi che lavoravano ai carri mentre quest’anno, la sera, ci riduciamo sempre in pochi a lavorare.

Il carro a cui partecipo si chiama “Il coccodrillo come fàrà”, tema scelto per rappresentare stigliano.

Stiamo creando molti personaggi tra cui il coccodrillo, la morte che ammirerete, tempo permettendo, dal 10 al 13 febbraio.

Comunque vadano le cose, chiunque vinca o perda, la competizione ci sta, purtroppo ci sono solo tre carri, siamo sempre i soliti mentre fino ad alcuni anni fa si arrivava anche a 5 carri.

Purtroppo il carnevale ha avuto un declino nel corso, secondo alcuni per colpa della cattiva organizzazione, secondo altri la colpa è delle istituzioni che non hanno investito abbastanza in questa tradizione, qual’è la tua opinione in proposito?

La mia opinione è che in passato sia mancata una buona promozione dell’ evento ed anche i ritardi nel programma (ad esempio: l’ orario di inizio sfilata era fissato per le 17:00 e poi, a causa di imprevisti slittava alle 20:00) hanno contribuito, a questo aggiungiamo anche il cattivo tempo.

A queste condizioni è chiaro che grandi e bambini non si trattengono molto a lungo in piazza.

Secondo me incide anche il fatto che non viene fatta una buona promozione del carnevale nei paesi linitrofi, se ci fosse una buona promozione sarebbe diverso, vedremmo più persone.

Io non dico di tornare come nelle prime edizioni, dove si arrivava a 9 7 10 carri e anche di più, però di arrivare almeno a 4 / 5 carri se si riuscisse a coinvolgere nuovamente le scuole (anche a proposito del progetto di Matera 2019), purtroppo chi sa se si riuscirà a coinvolgerle nuovamente, se qualcuno vuole mettersi di nuovo in gioco, perché fare quei 4 o 5 carri comporta affrontare delle spese, cacciare i soldi e alla fine succede che a qualche associazione i soldi non vengono rimborsati, di conseguenza molti non si cimentano più.

Quello che dico io e che bisogna fare i carri ma bisogna anche rientrare nel budget altrimenti sono problemi e poi c’è anche la voglia di molti ragazzi che a volte viene meno.

Che si può dire di tutto ciò? Che comunque vada il nostro carnevale è comunque bello da vedere e faccio un invito anche ai cittadini dei paesi linitrofi a venire ad ammirare i nostri carri allegorici.

Quest’anno è nata l’ associazione “Make the Carnival”, ne fai parte? Di cosa si tratta?

Beh in realtà sono un colloboratore, non un vero e proprio membro, mi avevano invitato a farne parte e chiesi quanto bisognava versare di cintriuto, il contributo annaule è di 27 euro, risposi che ci dovevo pensare.

Sono contento che ci sia anche questa associazione che nasce per il carnevale, per dare voce ai carristi e per dare proposte, idee e suggerimenti per questa nostra tradizione.

Dobbiamo cercare di accontentare grandi e piccini, ad esempio quest’anno ci saranno anche i giocolieri, spettacoli per bambini e sbandieratori oltre alla tradizionale sfilata dei carri allegorici che partirà dall’area della tensostruttura, come accadeva nei primi anni del carnevale.

Vuoi fare un ultimo appello per questo carnevale?

Ragazzi diamoci una mossa perché siamo agli sgoccioli, io non abbandonerò mai il gruppo “Ciro Boys” per andare in altri gruppi perché mi ci sto trovando abbastanza bene, non perché in altri gruppi mi sia trovato amle ma con loro ho stabilito un certo rapporto.

Giuria popolare, voi sarete chiamati a valutare questi tre carri (tempo permettendo) e sarete voi ad eleggere il vincitore.

Chiunque vinca in bocca al lupo.

Ringraziamo Francesco Grancia per averci rilasciato questa intervista.

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