C’era una volta StiglianoTown

L’epopea del Far West a Stigliano. Un quadriello politico-elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale. Durante gli anni della “Conquista del West”, StiglianoTown si trovava lungo la strada percorsa dai pionieri in cerca di fortuna. Gli abitanti speravano che potesse arrivare la ferrovia e con essa gli affari…. lo sviluppo.
Ma la dura realtà parlava di ponti distrutti dai cannoni dello Stato dell’Unione, strade rovinate e… chi più ne ha più ne metta. Da quel momento solo una logora e sporca diligenza collegava una sola volta al giorno la cittadina con le città più importanti come PowerCity e RockCity. A peggiorare la situazione era un ricco personaggio proveniente da un villaggio, City Saint Messanger’s, che da decenni, per dare spazio alle sue mandrie, toglieva terre ai coloni, seminando con i suoi uomini senza scrupoli il timore e la miseria. Pare che più volte, alle richieste della povera gente che chiedeva un pò di sollievo, il ricco personaggio abbia sentenziato: “Questi bifolchi non hanno diritto alla  ferrovia, né alla libertà, né tantomeno ad un ospedale da montagna e se alzano la voce rivedranno gli  ospedali da campo usati nella Grande Guerra!.”
Il ricco personaggio aveva sempre messo uomini fidati al controllo del territorio e voleva continuare a farlo, imponendo un uomo ritenuto …sano. Ma qualcuno un giorno si ribellò. Venne la guerra di secessione che vide su fronti contrapposti fratelli per la conquista del medesimo territorio. I Democratici Sudisti si misero contro il Padrone Dominatore.
Così in tanti cominciarono a sperare in un cambiamento, mentre altri speravano che un Gringo dagli occhi di ghiaccio, potesse ristabilire la giustizia in una terra che si trovava sotto le grinfie di quel ricco personaggio.
Mentre il ricco personaggio era distratto dalla guerra di secessione, altri due gruppi assetati di giustizia si formavano.
A questo punto il ricco personaggio avrebbe dovuto affrontare tre uomini, diversi ma maledettamente determinati a far ritornare la legge a Stigliano. I cittadini  “Li chiamavano Trinità”. I tre si incontravano, si parlavano e parlavano alla gente toccando il cuore del giovane come dell’anziano, i cittadini…  Continuavano a chiamarli Trinità.
La notizia arrivò sino a Powercity dove viveva il ricco personaggio, il quale chiamò il suo uomo di fiducia e gli disse: Qui ci vuole una… Svolta! Ho un lavoretto per te. Prendi gli uomini migliori della Contea, intanto telegraferò ai miei amici di RockCity Littlebeautful e Bigflowers. Vi radunerete al Passo di BonaSperanza di lì proseguirete per andare a mettere un po’ di ordine a StiglianoTown “.  Così fecero!”.
Arrivarono a Stigliano sul far della sera, perché qualche bastardo aveva fatto saltare il ponte e la strada alternativa per arrivare non era neanche segnata sulle mappe. Il manipolo entrò in città, accolto dalla desolazione. Il silenzio era rotto solo dai fischi del… vento, dal rumore delle finestre che si chiudevano, dal tintinnio degli speroni, dai passi frettolosi delle persone impaurite che non aveva fatto in tempo a rincasare. Gli stranieri, chiesero ad un vecchietto: Ehi nonnetto! dov’è il Saloon in questo fottuto paese? Abbiamo bisogno di bagnarci la gola con un goccetto! Uno degli stranieri disse agli altri: «Quando cerco qualcuno lo trovo sempre». Così al saloon presero informazioni sui quei due, perché il terzo era un secessionista noto, da un tale un pò ambiguo il quale consigliò: «Quei due piuttosto che averli alle spalle è meglio averli di fronte, orizzontali… possibilmente freddi».. Ma il ricco personaggio aveva ordinato di utilizzare argomenti, per così dire più “morbidi” del piombo. Così per alcuni giorni le colts tacquero e prevalse una tattica per così dire di… convincimento. Frattanto i tre, ribattezzati I tre dell’Ave Maria, dopo alcune divergenze avevano deciso di prendere strade diverse e di combattere il sopruso in maniera indipendente. Si dissero: “Pensiamo ad un progetto per crescere insieme per Stigliano”.
Nel frattempo uno degli uomini vicino ai Tre dell’Ave Maria fu contattato dal secessionista doc e gli fu detto: «Ehi, biondo lo sai che la tua faccia assomiglia a quella di uno che vale 2.000 dollari?». Lui serafico rispose: “Già, ma tu non assomigli a quello che “l’incassa”. Ehi, Biondo…”, replicò doc  “…lo sai di chi sei figlio tu? Sei figlio di una grandissima putt aa-ah-AH!!…” e iniziò la musica nel Saloon. Eppure, per gli amici che non conoscevano la storia, il biondo era definitivamente un “..traditore!!!”.
Nei giorni successivi, gli stranieri “visitarono” molte famiglie della cittadina. Ci furono un po’ di promesse, qualche minaccia e anche qualche  pugno di dollari… per fare in modo che quelli della trinità non potessero godere dell’appoggio dell’intera popolazione. Il giorno della sfida arrivò: era una giornata primaverile, la piazza era piena di gente, si preannunciava un Mezzogiorno di fuoco: i quattro si scrutavano con rispetto e timore si preparavano al quadriello. La gente  stava con il fiato sospeso. Di comune accordo i quattro avevano deciso che quando la musica del carillon fosse terminata la “parola” sarebbe passata alle colts. Furono minuti interminabili sembrava che quel carillon si fosse incantato, quando la musica sembrava finita… ecco che riprendeva, ma ad un certo punto, la musica cessò e……..il tutto si consumò in … VENTI secondi. Furono sparate 3025 pallottole. Vinse l’uomo della Svolta, era meglio armato, infatti pronunciò queste parole memorabili “Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto!” e concluse: “Dio perdona… io no”…”
Nei giorni seguenti i delusi, seduti attorno ad un tavolo nel saloon tra un bicchiere e l’altro ed un giro di poker, ripetevano sempre la stessa frase: Abbiamo perso …per un pugno di ….dollari!
Così il capo poté nuovamente mandare al pascolo le sue mandrie e conservare ciò che nella corsa al far west aveva faticosamente conquistato anno dopo anno e metro dopo metro. I tre dell’Ave Maria se la cavarono con qualche ferita di striscio, promisero vendetta e giurarono di fargliela pagare.
La popolazione da quel giorno cominciò a chiamarli Il BUONO, Il BRUTTO e il CATTIVO.
Ciascuno associ l’aggettivo alla persona che ritiene. Ora sono loro a difenderci.
Sono gli uomini della provvidenza??? Un tale gli ha gridato:  “È il Signore che vi manda!”
E loro: “No, passavamo di qui per caso!”
SPERIAMO DI NO.

 

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