Acinello, via libera dal T.A.R. alla centrale a biomassa

Respinto il ricorso del Comune di Aliano. L’impianto, da 22 MW, produrrà energia elettrica mediante la bruciatura di “biomasse vegetali prodotte da attività agricole, industriali e forestali entro un raggio di azione di 70 km”.
La centrale a biomasse di Acinello, in agro di Stigliano, si farà. Il Tar (Tribunale amministrativo regionale ndr) di Basilicata ha, infatti, respinto il ricorso presentato dall’Amministrazione comunale di Aliano contro le autorizzazioni concesse dalla Regione alla Green Power srl, ex Carlo Gavazzi Green Power spa. Il collegio giudicante, presieduto da Michele Perrelli (consiglieri Pasquale Mastrantuono e Benedetto Nappi), ha dichiarato inammissibili le istanze presentate dal “Comitato Civico Territoriale dei Calanchi – No Centrale Acinello” e da un privato cittadino “comproprietario di un’impresa agricola biologica di produzione di olio extravergine di oliva ubicata a ridosso del sito prescelto”. Per i magistrati del Tar la questione sollevata dal Comune di Aliano sulla “malcelata prospettiva che la centrale in questione possa trasformarsi in un ‘ecomostro’” mancherebbe di “attualità e concretezza”. Oltretutto, “la società – sottolineano ancora i componenti del collegio – nell’ambito del procedimento finalizzato al rilascio della valutazione di impatto ambientale ha prodotto – tra l’altro – apposita relazione concernente la motivazione circa gli aspetti localizzativi del sito, le alternative esaminate e la cosiddetta ‘alternativa zero’”. Di contro, lo stesso Comune di Aliano “nel corso degli oltre due lustri in cui si è dipanato il complesso percorso amministrativo relativo all’impianto di cui è cenno – fanno notare dal Tar – anche a seguito della ripetuta pubblicazione degli atti e della conseguente possibilità di presentare osservazioni, ha disposto di molteplici occasioni sia per intervenire attivamente dei procedimenti autorizzatori susseguitisi nel tempo, sia per reagire – in sede giurisdizionale – avverso i provvedimenti ritenuti lesivi degli interessi della collettività di riferimento, senza tuttavia aver concretamente esercitato tali prerogative”. Infatti, l’ente municipale ha impugnato il provvedimento solo una volta, nell’ultima occasione. Troppo tardi, insomma. Adesso non resta che far spazio alla costruzione dell’impianto per la produzione di energia elettrica da 22 MW (rispetto ai 35 previsti inizialmente dal progetto, presentato nel 2010 ndr) mediante la bruciatura di “biomasse vegetali prodotte da attività agricole, industriali e forestali entro un raggio di azione di 70 km dall’impianto stesso”, così come stabilito al capitolo 3 del Piano energetico regionale. Ma per il primo cittadino pro tempore di Aliano, Luigi De Lorenzo non è detta l’ultima. “Valuteremo, comunque, se ci sono gli estremi per andare oltre, cioè al Consiglio di Stato, compatibilmente con le esigenze e le condizioni economiche – finanziarie dell’ente, già gravato per questo primo ricorso”.

articolo di Antonio Grasso

da www.sassiland.com

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