Stigliano, là dove il sindaco pitta (anche) le ringhiere

Di Alba Gallo – È una località di confine, Stigliano. È una località di confino, Stigliano, lo è stata, neanche troppo tempo fa: era lì come ad Aliano che venivano mandati i dissidenti, i ladri, i malfattori. Ad espiare colpe, pene, pensieri non conformi al regime. Là, dove non c’era nulla. Là, dove anche la malaria aveva le vertigini.

909 metri sul livello del mare per circa quattromila abitanti ed una popolazione che ogni dieci anni perde mille dei suoi concittadini. Ma il tempo passa: il tempo – si dice – è galantuomo. Il tempo, quell’entità astratta fatta di persone, luoghi, di persone che fanno i luoghi con forza, parche risorse, lauta resistenza.

Ed oggi Stigliano è il granaio della Lucania, è pasta.

È oro verde, Stigliano: quello delle immense distese di pistacchio che scalano, libere, i fianchi della Valle condivisa con Ferrandina e San Mauro. Sospira, Stigliano, lo fa golosamente; lo fa attraverso le mani di chi, i “sospiri”, ogni giorno, lì riempie di crema e lì glassa di zucchero.

Basta un Gesto, volontari all'opera

900 metri sul livello del mare e sentirli tutti. Pare che i ciottoli, l’asfalto, là sopra, nessuno venga a portarteli. Perché i 900 metri di Stigliano sono… ‘meno alti’ di quelli dei capoluoghi.
E quanto è vero che la rivoluzione passa dai piccoli gesti, i pasticceri diventano muratori, i muratori riparano strade.

Sindaco e Consiglieri comunali al lavoroLa rivoluzione, a Stigliano, da qualche tempo si chiama ‘Basta un gesto’ ed è una campagna di rinnovamento, estetico e funzionale. Un lifting, che la neo insediata Amministrazione adotta per rifare il look ad una realtà diseredata ma combattiva, che non intende più sporgersi discinta dai suoi 900 metri alla provincia che le scorre in basso.

Così la Giunta abbandona gli scranni per intagliarseli. Così la Politica rammenta le sue origini, rimembrando l’antico adagio del “chi fa da sé”.

Se davvero basterà un gesto, lo dirà la Storia. Per ora, alla Storia, Stigliano sa di consegnare un’istantanea col suo ritratto migliore.
C’è una roccaforte in ogni paese lucano. E non sono le mura, non i castelli. Sono le storie ed il coraggio di chi nei paesi ha ancora l’ardire di restare, la pervicacia di non partire.

Articolo di Alba Gallo da www.ilmetapontino.it

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