Questa è la storia che ha visto protagonista il nostro compaesano Antonio Schettino “un’eroe sconosciuto” che, nonostante abbia un cognome conosciuto per altre vicende “disastrose”, si è distinto per l’intraprendenza ed il coraggio dimostrato in una situazione altamente pericolosa. Di seguito riportiamo l’articolo scritto dalla giornalista Carla Piro riportato sul suo sito web.
14 Gennaio 2012: ”Francesco Schettino causa il disastro della Costa Concordia provocando la morte di 32 persone”
14 gennaio 2017: “Storia di Antonio Schettino: un eroe sconosciuto”
Via Val Pusteria 22, Roma: ore 3 di notte. Un’esplosione nel garage interrato. Lo scoppio delle auto. Il fuoco. Il fumo nero acre e soffocante invade la tromba delle scale e le abitazioni.
Antonio Schettino è il portiere dello stabile.
Antonio ha un cognome scomodo e tristemente noto dal 14 gennaio 2012, quando un omonimo Schettino causò il naufragio della Costa Concordia sugli scogli dell’isola del Giglio, provocando la morte di 32 persone.
Con tale Francesco Schettino, tuttavia, Antonio non ha in comune se non il cognome: nessuna pararentela; no avventure sugli oceani; niente lauto stipendio e vita mondana. Lui è “solo” un gran lavoratore; legato alla propria famiglia; orgoglioso e riservato, ma disponibile soprattutto con i tanti anziani che vivono nel condominio.
Antonio è una persona che unisce la generosità del cuore alla praticità della ragione. Quando è scoppiato l’incendio (che ha reso inagibile la sua abitazione e distrutto l’auto nuova e i ricordi preziosi di una vita), non ha pensato ad altro che alla salvezza delle persone, organizzando i soccorsi con una lucidità ed una prodigalità che meritano un encomio ufficiale.
Temendo l’esplosione della caldaia, è corso nell’interrato a chiudere le valvole del gas e gli interruttori della corrente, mentre con il cellulare avvertiva Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco e Ambulanza. Prima che arrivassero soccorsi e forze dell’ordine, Antonio aveva gia dato l’allarme agli abitanti del complesso condominiale (in cui vivono circa 80 famiglie), chiamando tutti al citofono, invitando a non usare l’ascensore e verificando chi mancasse all’appello.
Nonostante un grave malore, “questo” Schettino non si è preoccupato per la propria salute. Nella concitazione dei soccorsi, fra fiamme e fumo, il suo pensiero è stato: “li devo salvare tutti..dobbiamo tirarli fuori”, riferendosi agli inquilini inabili che non avrebbero potuto affrontare le scale.
Così ha guidato i soccorritori verso i loro appartamenti per farli scendere con carrozzine e barelle, tranquillizzando i vecchi spaventati e disorientati ed accompagnandoli nella portineria trasformata in un ricovero durante una notte a -7°.
E mentre gli inquirenti indagano sulla probabile origine dolosa dell’esplosione che avrebbe potuto provocare una strage, a Via Val Pusteria 22 si racconta la storia di Antonio Schettino, eroe sconosciuto che non finirà mai sul giornale.
Fonte : Carla Piro http://carlapiro.weebly.com/news/non-tutti-gli-schettino-sono-pavidi-storia-di-uno-schettino-eroe-sconosciuto