Augurando a tutti gli amici de La voce del popolo un Natale, che diffonda ovunque una luce di pace e di speranza, propongo un ricordo di Natali lontani ma non dimenticati, quando, discoli impenitenti, calavamo dalla Villa per partecipare alle novene antelucane nella Chiesa Madre, per la gioia e la disperazione dell’officiante don Alberto. (Vito Angelo Colangelo)
Natali d’antan
… una dolcezza al core
che ‘ntender no la può chi no la prova.
Dante, Rime, XXII, vv. 10-11
Ai primi rintocchi della campana,
balzammo, lesti, dai caldi giacigli,
sfidando le nere ombre notturne,
guida e compagna la bianca cometa.
Per vie buie, insidiate da spettri,
violammo, cinici, il sonno dei giusti,
lanciando al cielo urla selvagge,
per affrancarci da strane paure.
Al lume incerto di ceri tremanti,
ordimmo, perfidi, scherzi da prete,
strisciando fra muri di scialli neri,
che sbadigliavano astruse preghiere.
Svanite le note del noto canto,
fuggimmo, impazienti, dal sacro tempio,
a bere la chiara algida luce
di deliziose albe invernali.
Noi siamo storie,
le storie cui abbiamo appartenuto,
le storie che abbiamo ascoltato
(Maurizio Maggiani)