118 Basilicata: la Procura di Potenza indaga sulle ultime 3 Giunte Regionali

118 Basilicata – Le chiamano «elisuperfici notturne». Il servizio di emergenza urgenza ne ha 14. Delle «evidenti disfunzioni» risponde l’azienda che ha vinto l’appalto. Degli abusi e delle omissioni rispondono la giunta regionale di Raffaele Di Nardo, quella di Filippo Bubbico e quella di Vito De Filippo.
Un investigatore si lascia scappare che si tratta «di un procedimento penale molto complesso». Che parte «da un esposto anonimo». E’ l’inchiesta sulle «violazioni» per le «elisuperfici del 118». Il sostituto procuratore Claudia De Luca lavora in silenzio. Quando riceve il fascicolo il capo della procura è ancora Giuseppe Galante. «Fu lui – spiega un investigatore – a iscrivere il primo nome sul registro degli indagati». Ma dopo la prima informativa dei carabinieri del Nas, il nucleo antisofisticazioni, il fascicolo passa di mano. E comincia a crescere. Dopo il gestore dell’elisuperficie vengono iscritti nel registro degli indagati «alcuni funzionari della regione» per il reato di peculato. Ma è sulla giunta regionale che si orientano le indagini. Il presidente era Angelo Raffaele Di Nardo. Gli assessori: Filippo Bubbico alla Sanità, Rocco Colangelo al Bilancio, Franco Mattia all’Assetto del territorio (ma solo fino al mese di febbraio del 1999. La delibera finita nell’inchiesta è del mese di gennaio), Carlo Chiurazzi alle attività produttive, Sabino Altobello alla Cultura, Vito De Filippo all’Agricoltura.
Stigliano: la vecchia elisuperfice adiacente all' ospedale

Il magistrato sospetta che «dopo aver varato l’aggiudicazione del servizio di emergenza urgenza» hanno «impedito l’azione di vigilanza sulla corretta esecuzione del contratto sin dall’avvio del servizio». Con questa «condotta», sostiene il pubblico ministero, avrebbero procurato «un ingiusto vantaggio patrimoniale» alla ditta che gestisce il servizio. Ma il magistrato ipotizza anche che la Regione Basilicata abbia subito un danno. E’ il secondo capo d’imputazione.

Gli indagati sono Raffaele Di Nardo, Filippo Bubbico, Rocco Colangelo, Franco Mattia, Carlo Chiurazzi, Sabino Altobello, Vito De Filippo, Carmine Nigro, Carlo Chiurazzi, Rocco Vita, Salvatore Blasi, Aldo Michele Radice, Erminio Restaino, Gennaro Straziuso, Carmine Nigro, Donato Paolo Salvatore, Cataldo Collazzo, Giovanni Carelli, Gaetano Fierro, Francesco Mollica e Giovanni Rondinone. Ecco l’ipotesi del pm: «In qualità di componenti della giunta regionale in carica all’avvio dell’appalto, ovvero di componenti della giunta subentrata a seguito delle elezioni del 2000, nonché di componenti della giunta subentrata nel 2002, nonché di componenti della giunta che ha dato avvio sperimentale a Basilicata Soccorso, ovvero di componenti della giunta subentrata a seguito delle elezioni del 2005, nella loro qualità di organi di direzione politica, pur in presenza di evidenti disfunzioni nella gestione dell’appalto elisoccorso-elisuperfici da parte della ditta che gestisce il servizio, non esercitavano la dovuta azione di controllo, anche con riguardo all’operato dei dirigenti e funzionari regionali, omettendo di adottare gli opportuni conseguenti provvedimenti risolutori, con ciò procurando ingiusti vantaggi patrimoniali alla ditta che gestisce il servizio, dovuti alla mancata attribuzione delle giuste penali previste». Eppure era tutto previsto da uno dei capitoli del contratto: «In caso di interruzioni del servizio, servizi insoddisfacenti o non prestati, è prevista l’applicazione di penali».

di FABIO AMENDOLARA

da Il Quotidiano della Basilicata

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