Elezioni Presideziali Francesi 2017, quale destino per i popoli d’ Europa?

Sono mesi, questi, in cui tutta l’ Europa segue con attenzione la campagna elettorale nella quale i francesi sceglieranno il nuovo Presidente della Repubblica, una campagna sconvolta dal terrorismo Islamico, che ha visto concorrere 11 candidati, i quali lasciano TUTTI molto a desiderare.

A lasciarmi disgustato non è stato l’approdo al secondo turno di Marine Le Pen (candidata del Front Nazional) come si potrebbe pensare, ma piuttosto un’intervento del giornalista e scrittore Corrado Augias, uno dei più importanti del panorama culturale italiano, il quale, già entusiasta per l’approdo al secondo turno di un’altro candidato, l’europeista Emmanuel Macron, si è mostrato ancora più “gasato” dopo una indiscrezione giornalistica secondo cui, la vittoria del candidato filo europeo, “renderebbe più aspre” le trattative in corso per la Brexit.

Soddisfazione e voglia di rivalsa, dunque, sembrano essere i sentimenti mostrati dallo stimato giornalista verso gli inglesi, sentimenti messi a nudo in un “attacco d’infantilismo”, “colpevoli” di aver scelto democraticamente, attraverso un referendum, di dire addio alla U.E.

Ora, al di là di come la si pensi, ciò dovrebbe sollecitare tutti noi ad una profonda e attenta riflessione, vero è che i cosiddetti “populisti” (termine che ormai va molto di moda di questi tempi e che viene solitamente usato per “marchiare” coloro che non sono europeisti) per vincere fanno leva sulla paura e sul malcontento popolare (che, piaccia o meno, c’è ed e molto diffuso) ma, è altresi vero che anche i cosiddetti “moderati” e gli “europeisti”, per paura che il sistema crolli, adottano lo stesso trucco, far credere ai cittadini che, se a governare fossero “populisiti” e nazionalisti andremmo incontro al “disastro totale”, la paura della “dittatura”, la paura che, uscendo dall’europa e abbandonando l’Euro avrebbe luogo la “fine di tutto”, far credere ai cittadini che l’europa e l’euro siano “l’unica via civile per l’umanità”.

Marine Le Pen e Emanuell Macron

In sintesi, gli intellettuali, i politici europeisti e, ahimè, anche molti mezzi di comunicazione (giornali, telegiornali e, in alcuni casi internet)  si stanno progressivamente trasformando in “europeisti estremisti” la cui filosofia è: l’europa è Sacra! Al massimo (ma anche no) la si può cambiare un po’,  una nuova corrente di pensiero e di indottrinamento che, in queste settimane  trova in Emmanuel Macron  il proprio paladino.

Nato nel 1977, banchiere, ex Ministro del  governo socialista di Hollande e fondatore del movimento politico “En Marche”,  viene di fatto sponsorizzato da molti “esperti” e qualche media come “l’uomo nuovo” della politica francese, “colui che può cambiare la Francia e l’Europa” (pensa un po’!).

Ognuno può pensarla come vuole, è questo il bello della democrazia, la mia opinione in merito a questo personaggio è la seguente:

La sua vitalità e apparente determinazione potrebbe forviare molti, non è un leader, non è in grado di fronteggiare la minaccia del terrorismo islamico e, in politica estera, si rivelerà un presidente manipolabile, un “burattino” nelle mani della “premiata ditta” Angela Merkel e Jean Cloude Juncker, da aizzare contro i (soliti) populisti (ad esempio Donald Trump, Valdimir Putin e gli Italiani Beppe Grillo e Matteo Salvini, per fare degli esempi) e “nemici delle istituzioni “democratiche” europee, l’uomo perfetto per i mercati, inutile “bella” copia di Barack Obama e Matteo Renzi, decisamente troppo giovane per ricoprire una carica cosi importante come la presidenza della repubblica di una delle più importanti nazioni del mondo.

Jean Claude Juncker, Presidente della Commissione Europea

A pensarci bene “i populisti”, quando criticano l’Europa, hanno ragione su parecchie cose, sarà un caso (o forse no) che, con l’avvento della cancelliera tedesca Merkel, le principali nazioni europee abbiano avuto dei leader che tanto leader non erano, proprio in Francia, dopo l’era di Jacques Chirac (la sua ultima elezione risale al 2002,

Angela Merkel, Cancelliera Tedesca

battendo al Ballotaggio proprio Jean Marie Le Pen, padre di Marine e, all’epoca, leader del F.N.) c’è stato un inesorabile decadimento della più importante istituzione francese, che ha visto Nicolas Sarcozy e Francois Hollande (tra l’altro uno peggio dell’altro), darsi il cambio in questi 10 anni.

Emblematici, poi, sono i casi della Grecia e dell’Italia, entrambe, di fatto, commissariate dalle istituzioni europee e costrette a cedere parte della loro sovranità in questi anni.

L’ ex Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti sulla copertina di “TIME”

La prima avente come Primo Ministro  Lucas Papadìmos (meglio conosciuto come Papademos), la seconda amministrata dal Governo tecnico di Mario Monti, la Grecia letteralmente distrutta dalla crisi economica, la seconda ormai massacrata abitualmente dalla crisi economica e dalla ricetta di “austerità” ordinata  dai piani alti.

Come se non bastasse, nel caso dell’Italia, abbiamo avuto, a partire dal 2013, ben 3 governi non proprio eletti dalla maggioranza dei cittadini e, per non farci mancare niente, molto europeisti e asserviti  (nell’ordine: Governo Letta, Governo Renzi e Governo Gentiloni), supportati da un parlamento, composto in larga parte da individui che di istituzionale hanno ben poco (problema che persiste da anni), nel mezzo ben 3 crisi di governo e una crisi all’interno del partito di “maggioranza”, il “Partito Democratico”, conclusasi con una scissione.

In molti tuonavano contro Silvio Berlusconi ma, come abbiamo visto, al peggio non c’è mai fine!

Parlamento Europeo di Bruxelles

Un Europa che non si preoccupa molto della tutela degli interessi dei popoli europei, ne è un esempio il celebre TTIP, il Trattato Transatlantico per il Commercio il quale, ufficialmente, avrebbe favorito l’economia attraverso l’abolizione dei dazi ma che in realtà puntava a favorire le grandi multinazionali, in primis quelle alimentari e farmaceutiche, che avrebbe portato, senza troppi ostacoli, carni bovine piene di steroidi dagli USA sulle nostre tavole (per fare un’esempio), provocando la proggressiva scomparsa di numerose aziende dei territori, soprattutto italiane, i cui prodotti sono rinomati per la loro qualità, un documento sul quale si è omesso parecchio.

Un’Europa che si è molto spesa per promulgare le ormai celebri sanzioni economiche contro la Russia, volute e probabilmente sollecitate dall’ ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama a seguito della vicenda tra Ucraina e Crimea, quest’ultima aveva, scelto attraverso un referendum, di essere annessa alla Federazione Russa ma, a quanto pare, la cosa non è piaciuta a più di qualcuno.

Per non parlare poi di come l’unione “affronta” la tragedia quotidiana dell’immigrazione, un vero e proprio scaricabarile su cui stendiamo un velo pietoso.

Manifestazione contro l’ austerity

A rincarare la dose, gli innumerevoli sprechi degli organismi istituzionali europei e alcune regole che, definire stupide è riduttivo, come ad esempio, (senza entrare in tecnicismi di cui non mi intendo) la regola per cui i pescatori, dopo un dura giornata di lavoro, sono obbligati a disfarsi degli esemplari di pesce che superano una determinata lunghezza, poiché sono “fuori norma” e non possono essere venduti, mettendo in ginocchio un gran numero di pescatori e tutto il settore, altra situazione “tragicomica” e l’interesse delle istituzioni europee sulle caratteristiche e dimensioni delle banane, per determinarne la qualità.

Questa Europa si sta progressivamente trasformando da “Comunità Europea” in una specie di “Impero Euro-Tedesco, con poche nazioni (Germania e paesi Nordici) forti politicamente ed economicamente, e le altre nazioni che, da repubbliche vengono ridotte a “provincie imperiali” (o se vogliamo “stati satellite”) amministrate da Presidenti, Primi Ministri  e governi Fantocci, non scelti dai cittadini ma imposti da mercati e poteri forti, in cui hanno luogo elezioni-farsa, giusto per dare una parvenza di democrazia.

Impero dove, in futuro, non vi sarà spazio per la libertà di espressione, in cui chi dissente democraticamente verrà additato (in parte avviene già adesso) come nemico e, di conseguenza perseguito a vantaggio del “pensiero unico europeista”.

Sarà anche vero che, in questi anni, l’europa ha garantito la pace ed ha istituito la Corte di Giustizia Europea, tra i pochissimi meriti da riconoscergli, ma, negli ultimi anni si sta facendo strada la consapevolezza che sia in corso una vera e propria “guerra economica” tra gli stati membri, in cui il principio è “annientare alcune economie per favorire la prosperità di altre” e l’italia e tra i paesi perdenti.

Altra nota davvero stonata, in Europa e non solo, l’atteggiamento di molti mezzi di comunicazione (Giornali, Telegiornali, internet e, a volte, social network), i quali informano sempre meno e fanno sempre più propaganda politica contro qualcuno o qualcosa, come è successo nelle elezioni presidenziali USA di Novembre, in cui media, establishement e perfino popstar della musica e attori di Holliwood sostenevano, spinti da una sorta di fanatismo anti-Trump, Hillary Clinton (non certo una campionessa di verità e correttezza), si è visto poi come è andata a finire.

Arco di Trionfo, Champs Elisee, Parigi

Dunque, il 7 Maggio, giorno del secondo turno delle presidenziali francesi, si saprà chi sarà il nuovo inquilino dell’Eliseo, mi pare di capire che, l’esito del voto sia già deciso a vantaggio di Macron, poiché “l’euroregime” e i suoi scagnozzi, non possono permettersi di avere tra i piedi un personaggio scomodo e certamente discutibile come  Marine Le Pen.

Da Bruxelles, Strasburgo (sedi dei parlamenti europei) e Berlino giunge un messaggio abbastanza chiaro, “l’alternativa ai populismi è l’Eurodittatura”.

Dio Benedica e protegga i popoli di tutta la terra.

Pietro Alessio Celiberti

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