Willy Lapuente si dimette a salvezza raggiunta: i motivi della decisione

Willy Lapuente ha deciso di lasciare la panchina dello Stigliano presentando le sue dimissioni. Gesto nobile e da straniero visto che pochi italiani rinunciano in questo modo al loro compenso. Lapuente è stato artefice di un grande lavoro. Ha preso in consegna una squadra proveniente dal regionale della Basilicata e l’ha portata alla salvezza in un solo girone d’andata. Ricordiamo che solo l’ultima della classe retrocederà nella categoria inferiore ed in questo momento lo Stigliano ha un ottimo vantaggio sul Potenza, compreso il successo nello scontro diretto.

Lapuente ha valorizzato diverse giocatrici;  su tutte Posa autrice di ben 17 gol in campionato e Gariuolo, fresca convocata nella Nazionale Italiana del ct Menichelli.

L’allenatore di Saragozza si è congedato in maniera elegante con un comunicato pubblicato sulla sua pagina Facebook in lingua italiana e spagnola. Non mancheranno occasioni di rivederlo in Italia. Il 20 febbraio dovrebbe ricevere l’oscar come miglior allenatore straniero: ha portato Salandra tra le prime 8 d’Italia e ha salvato lo Stigliano. Successivamente dovrebbe presenziare anche alla Final 8 di Coppa Italia.

Ma perchè ha rassegnato le sue dimissioni?

Lapuente è un allenatore di professione. Non è un salumiere, un operaio o un commerciante che allena nel tempo libero. Di conseguenza un professionista doveva avere la possibilita’ di allenare una rosa di almeno 13-14 persone ed invece in molte sedute di allenamento disponeva solamente di un numero di persone che non era nemmeno adatto per fare una “partitella”. Questo perchè molte ragazze tra lavoro, scuola, università ed impegni vari non avevano la possibilità di allenarsi con frequenza.

Mentre Lapuente si svegliava la mattina e iniziava a lavorare. Dallo studio dei prossimi avversari alla preparazione delle sedute di allenamento.

Successivamente la società ha deciso di mettere fuori rosa Posa, che era l’unica giocatrice dotata di un certo spessore tecnico e di conseguenza una rinuncia troppo pesante per una neopromossa come lo Stigliano.

Auguriamo a Willy le migliori fortune professionali anche se non sarà facile, almeno in Italia, dove la stragrande maggioranza degli allenatori – per fortuna non tutti – sono anche i “padroni” delle società e di conseguenza non passibili di “autoesonero” oppure “portatori sani” di sponsor, ovvero il malcostume di “comprarsi” la panchina.

Andrea Pelagatti

http://ilcalcioa5femminile.altervista.org/

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