Via Cialdini, anche a Barletta cambia nome e a Stigliano?

Enrico Cialdini fu un generale inviato dai Savoia nel Mezzogiorno d’Italia all’indomani dell’unificazione della Penisola, per tentare di normalizzare il fenomeno del brigantaggio. Ma la sua “guerra” fu un vero e proprio crimine contro la popolazione civile meridionale: si compirono arresti di massa, violenze sessuali a donne del posto, si distrussero interi centri abitati e si attuarono feroci atti di rappresaglia.

Ultimamente, molte località del Mezzogiorno, stanno depennando il nome di Cialdini dalle strade delle loro città e paesi, da alcuni anni è stato chiesto anche qui a Stigliano di cambiare nome a una delle strade più importanti del paese, Francesco Rienzi, ex consigliere di maggioranza, proponeva alcuni cambiamenti alla toponomastica Stiglianese, per eliminare quei nomi che non meriterebbero di essere ricordati per gesta certo virtuose ad esempio Enrico Cialdini, Umberto I, Vittorio Emanuele, ma potrebbero essercene altri.

Questo è quello che è accaduto nel mese di settembre a Barletta cittadina pugliese: “Grande notizia. Il sindaco di Barletta, Pasquale Cascella, mi comunica che il nome della strada Enrico Cialdini è stato mutato nell’originario “Strada delle carrozze”. Cialdini, come si sa, è stato un massacratore dei meridionali. E la strada che era a lui intestata è fra l’altro la strada del Palazzo della Marra, la casa del grande artista De Nittis. La decisione per “superare elementi divisori nell’apporto del Mezzogiorno all’unità d’Italia”. Ringrazio il sindaco Cascella. Il Sud ha bisogno di gesti simbolici non per tornare al passato, ma per entrare nel futuro senza “suddità”.

Rienzi sempre nel suo post su facebook giustamente osserva “Oggi gli Stati Uniti rivedono la loro memoria nazionale. La nostra memoria (quella del Mezzogiorno d’Italia) è stata già in parte rivista e la nostra storia risorgimentale riscritta (a favore degli sconfitti).
Oggi più che mai Giuseppe Garibaldi rischia la sorte del generale “sudista” Robert Lee e i tempi sono dunque maturi anche per una revisione toponomastica stiglianese.  La toponomastica non è cosa futile ma è ricordare qualcosa o qualcuno ed è dare il giusto corso (e peso) alla storia, purché (come si legge nell’articolo) (…) la memoria sia sempre riportata al presente, (…) perché è il passato che vive ancora nell’oggi e lo condiziona.”

Precisiamo e sappiamo benissimo che ci sono, ultimamente, altre priorità in primis la frana, è giusto che il nostro pensiero e quello degli amministratori si rivolga soprattuto ai cittadini, alle loro abitazioni, alle strade perchè il discorso “frana” è un discorso davvero serio e preoccupante probabilmente nemmeno risolvibile data l’enorme vastità e complessità. Cambiare nome ad una strada ovviamente non rientra nelle priorità, credo, comunque, che in qualche piccolo ritaglio di tempo nei prossimi 4 anni, si possa pensare anche alla nostra storia e a chi ha fatto grande il nostro paese e non a chi lo ha massacrato. Abbiamo tanti nomi papabili, anche importanti, a cui non è stato intitiolato nemmeno un piccolo vicoletto. Io da buon Stiglianese che vive in Via Ciadini ed ha un’attività commerciale in Corso Umberto I, un pò, onestamente, “mi vergono”.

Giuseppe Davide

 

 

 

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