Entro l’anno il verdetto ufficiale della Chiesa: la Madonna è apparsa a Medjugorje

Commissione d’inchiesta su Medjugorje

di Giovanni Fortuna

L’orologio segna le 22.30 del 26 agosto 2017. Non è un dettaglio secondario perché verrà in rilievo di qui a poco.
Scrivo questo articolo per ribattere la notizia di questi giorni, circa l’esito della Commissione d’inchiesta su Medjugorje, presieduta dal Cardinale Ruini e istituita da Papa Benedetto XVI, per far luce sull’autenticità delle apparizioni della Madonna in quel villaggio della ex Jugoslavia.

Chiesa di Medjugorje
Il risultato di tale inchiesta verrà ufficializzato entro la fine di quest’anno, ma è stato anticipato nei giorni scorsi dall’inviato di Papa Francesco, a Medjugorje, Henryk Hoser, in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa cattolica polacca denominata Kai.
L’arcivescovo di Varsavia Hoser ha rivelato che ben 13 membri su 15 presenti, della Commissione Internazionale presieduta da Ruini, hanno votato per il riconoscimento delle prime 7 apparizioni, iniziate il 24 giugno 1981.
Mentre sulle apparizioni successive, che giungono fino ai giorni nostri, il giudizio è stato sospeso, perché ancora non ci sono elementi certi per la loro attestazione, e nemmeno per la loro confutazione.

Madonna di MedjugorjeE’ dunque vero – anche per la Chiesa ufficiale e non solo per i milioni di pellegrini che ogni anno si recano in quel luogo – che la Madonna sia apparsa a Medjugorje dal 24 al 30 giugno 1981, e ciò non è una invenzione dei veggenti o una macchinazione dei frati della parrocchia o una diavoleria di Lucifero, come hanno ripetutamente detto da ogni parte in questi anni, buttando fango su quel luogo, voci menzognere provenienti da fuori come da dentro la Chiesa.
E’ però singolare come oggi stesso Il Corriere della Sera abbia dedicato alla notizia positiva soltanto un piccolo trafiletto dal titolo: “Apparizioni riconosciute entro l’anno”.
Dopo che lo stesso giornale aveva riempito con titoloni a tutta pagina ed articoli a nove colonne le notizie a carattere negativo, che gettavano discredito su Medjugorje, venute fuori a febbraio scorso, dal Vescovo di Mostar – che ha autorità giurisdizionale su quella parrocchia, sembra ancora per poco – e poi a maggio dalle opinioni del Papa, di ritorno da Fatima per il centenario, su cui lo stesso Pontefice aveva precisato la natura di idee strettamente personali, con cui nutriva perplessità su queste apparizioni, ma come tali non vincolanti per i fedeli.
Il dogma dell’infallibilità papale, per chi crede, si estrinseca nei documenti ufficiali della Chiesa, quando il Sommo Pontefice si pronuncia ex cathedra, perché illuminato dal dono sapienziale dello Spirito Santo.
Non invece quando il Papa pensa e parla a titolo di opinione personale, allorquando può anche sbagliare, come tutti gli uomini.
Ciò che del resto era capitato in precedenza al Papa buono, oggi santo, Giovanni XXIII. Che di Padre Pio aveva un’opinione negativa, credendo perfino che le stigmate fossero frutto di una macchinazione del frate.
Ma mai un’opinione papale si sarebbe, poi, rivelata più fallace di quella!
Tornando ai fatti di Medjugorje, chi scrive ha sempre sostenuto – scrivendo svariati articoli sul tema -l’autenticità delle apparizioni della Gospa – così la Madonna è chiamata in quel piccolo villaggio, termine che in croato significa Signora – perché sulla sua pelle aveva fatto esperienza di un cambiamento radicale di vita, all’indomani di una ‘presunta’ apparizione alla quale aveva assistito.

Questi sono stati i fatti.
Era il 26 agosto 2005, esattamente come oggi.
L’orologio segnava anche allora le 22.30, come quando ho cominciato a scrivere, allorquando, trovandomi per la prima volta a Medjugorje, e tutt’altro che convinto dell’autenticità delle apparizioni, fui invitato dal mio gruppo a recarmi alla Croce blu, cioè ai piedi della collina delle apparizioni – denominata Podbrdo – perché lì sarebbe apparsa la Madonna al veggente Ivan.
In quel momento io ero alquanto scettico sullo scenario che mi si presentava davanti, reduce tra l’altro da quindici anni di abbandono della pratica dei sacramenti e della vita della Chiesa, alla quale avevo preferito, negli ultimi tempi, la frequentazione alla domenica delle agenzie di scommesse di calcio, al posto della Messa.

Ma quella sera credo che qualcosa sia realmente accaduto, perché la sensazione di veridicità di quell’apparizione l’ho desunta dagli effetti che si sarebbero sprigionati sulla mia vita dall’indomani, in cui io non sarei stato più lo stesso di prima.
Il veggente Ivan raccontò, alla fine del suo ‘incontro’ di quel 26 agosto con la Gospa, a cui anch’io avevo assistito, che la Madonna aveva steso le mani sui presenti e aveva pregato per loro.

Se ciò fosse stato vero, i frutti di quella speciale preghiera non si sarebbero fatti attendere. Detto fatto.
Al risveglio dell’indomani, io ebbi un moto dall’interno, la cui origine non era attribuibile alla mia persona, dati i lunghi trascorsi di segno opposto, che mi spinse a fare la fila al confessionale: un luogo da me disertato da quindici anni.
Subito dopo, al rientro in Italia, volli fare il catechismo per ricevere il sacramento della Cresima, per poi desiderare di fare un percorso di studi di Teologia, che puntualmente avvenne.
Le agenzie di scommesse non le avrei più viste, per un rigetto totale ed immediato che non poteva essere farina del mio sacco, data la marcata dipendenza che mi contrassegnava negli ultimi anni.
Ma la cosa più bella è stata quella di aver mantenuto fino ad oggi, in tutti questi anni da quella sera, un sentimento di gratitudine verso Colei che aveva rimesso ordine nella mia vita spirituale, tanto da desiderare ogni anno di ritornare a Medjugorje, mosso da una lucida consapevolezza della assoluta preziosità di quanto ricevuto.
Il bello di questa storia è che non si è trattato di qualcosa di unico e irripetibile ma ha rispecchiato la vicenda esistenziale di tantissime persone che, seppure con sfumature diverse, hanno avuto in questi trentasei anni, dal 1981 ad oggi, un’esperienza di conversione in quel luogo. E non è ancora finita.

Leggere oggi sul Corriere della Sera, ancora in un 26 agosto, seppure in modo sintetico e all’interno di un trafiletto, che l’arcivescovo Hoser, mandato dal Papa a fare chiarezza sulla realtà pastorale della Chiesa di Medjugorje ha detto che il suo lavoro si è concluso con esito molto positivo, preannunciando che entro l’anno verrà reso noto il risultato della Commissione Ruini, che riconosce l’autenticità delle prime 7 apparizioni, mi ha riempito il cuore di gioia.
Non facendomi passare inosservata la ricorrenza della data di oggi.
Che ho voluto condividere in questo articolo.
Iniziando a scrivere alla stessa ora di quel 26 agosto, allorquando ho ragione di credere che la Madre celeste irruppe su quella collina di Medjugorje a pregare con le mani stese sui presenti, per chiedere a Dio che facesse loro dono della conversione del cuore.

Giovanni Fortuna

Bologna, 26 agosto 2017

(Articolo scritto per il periodico cartaceo ‘Il mondo che c’è’, di Bologna e provincia )

 

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