Stigliano: le origini del nostro paese

Stigliano – E’ ormai diventato un luogo comune far discendere il nome di Stigliano dal latino “presidium Ostiliani” che starebbe a indicare come in epoca romana il territorio stiglianese fosse parte integrante di un vasto possedimento terriero di una non meglio specificata “familia Ostilia(us)”.
Credo sia giunto il tempo di sfatare questa convinzione per cui, avvalendomi di varie ricerche storiche anche su opere e pubblicazioni del pro. E. de Juliis sono giunto alla conclusione che l’origine del nome Stigliano sia ancora più antica di quanto immaginiamo, ma procediamo con ordine.

Una prima considerazione bisogna trarla dalla testimonianza di un buon numero di reperti archeologici rinvenuti in siti molto prossimi all’abitato inerenti una gran quantità di anfore, molte funerarie (quelle di color nero tanto per intenderci) di consolitata origine greca. Tanto ci fa capire come nel sesto e quinto secolo a.c. i nostri luoghi montani fossero già abitati se non da popolazioni della Magna Grecia quantomeno da popoli indigeni in continuo contatto con queste. Probabilmente trattavasi di popolazione non stabile ma dedite alla pastorizia e alla caccia che avevano scelto le nostre colline come accampamento (lontano dalla malaria e da un maggiore condizionamento socio poilitico greco.

Quando i lucani si fecero più forti e agguerriti iniziarono (quarto e terzo secolo a.c.) le pluriennali lotte con le maggiori città della costa jonica e, tra queste, in particolare contro la città di Turi. In quell’epoca (tra il 300 e il 280 a.c.) la guerra contro Turi raggiunse il suo apice. I lucani comandati da un abile condottiero di nome Stenio Stallio, dal de Juliis citato anche con il nome Statilio, rischiarono di far crollare sotto i loro colpi la stessa Turi, così come era avvenuto con altre città della costa (vedi Siris e Sibari).

Questo ardimentoso condottiero era un puro lucano originario della costa tirrenica e spostandosi con le sue truppe da quest’altra parte trovò strategico accamparsi abbastanza a lungo sulle pendici del monte Serra. Tale posizione gli permetteva di controllare tutto l’asse greco che partendo da Taranto allineava Ferrandina, Pisticci, Tursi, Siris e infine Turi. Oltretutto controllava anche l’asse viario dell’Agri che portava a Grumentum.

Nel 282 circa Turi, sentendosi in grave pericolo cercò l’aiuto di Roma contro i Lucani e Roma fu ben felice di intervenire per due valide ragioni: la prima perchè si voglia o no i Lucani erano di razza Sabina e con questi vi era in corso una sanguinosa guerra (forche caudine) e secondo perchè Roma non ha mai perso il vezzo di fagocitare popoli e territori con la scusa dell’aiuto militare. Quindi appena piombarono sulle nostre contrade non trovarono di meglio che far mente locale del territorio e così l’accampamento militare di Statilio venne chiamato “presidium Statiliani”. Da qui a Stgliano il passo è molto breve oltre che foneticamente compatibile ma, soprattutto storicamente plausibile. Non bisogna infatti dimenticare che i romani si impossessarono definitivamente del nostro territorio con insediamenti permanenti solo un secolo dopo alla fine delle guerre puniche.

Ma continuiamo la nostra pur breve storia che vede protagonista questo valoroso principe lucano. Egli fu battuto dai romani alla foce del fiume Sinni e alcuni anni dopo lo rivediamo combattere ancora contro i romani a fianco di Pirro nella battaglia di Heraclea, dove infine trovò la morte.

Michele Rotunno

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