Separati in casa

In queste settimane, mentre i cittadini di Stigliano continuano da soli la loro battaglia per la difesa di quel poco che resta dell’ospedale, la ASM di Matera, con la delibera n. 1014 del 16 settembre 2010,  ha deciso di attuare l’ultimo atto del suo  piano: eliminare la Medicina geriatrica, la lungodegenza riabilitativa e una buona parte dell’Hospice, fregandosene delle proteste dei sindacati e della comunità.

Dietro questo atteggiamento della ASM c’è certamente la politica regionale, che ormai ha deciso di abbandonare i piccoli comuni al proprio destino. Ma non solo: c’è soprattutto  la caparbia e incomprensibile collaborazione del nostro sindaco e dei nostri amministratori, che evidentemente credono di dover servire il potere regionale, come se fossero loro dipendenti.

Non riusciamo a comprendere il fine ultimo di questa strategia suicida, nè a chi giova, sappiamo però che  i cittadini firmano a centinaia la petizione popolare per le dimissioni del sindaco e del consiglio comunale. A tutt’oggi, infatti,  siamo a quota 1550 firme e sicuramente esse testimoniano il radicamento, nella comunità, di un malessere profondo e molto diffuso.

Ora, senza voler innescare inopportune speculazioni politiche, perchè non ci interessa, diciamo solo che non tenerne conto, far finta che amministrare sia in fondo una questione personale, o un affare tra combriccole, è un errore madornale che potrà avere conseguenze negative per il futuro di tutti.

In una fase di crisi generale, infatti, che ancora una volta e drammaticamente impone l‘ulteriore spopolamento del nostro comune, avevamo bisogno di una guida forte, autorevole e tenace, non di amministratori arrendevoli che entrano in conflittualità con i propri cittadini, pur di non assumersi la responsabilità di battersi per loro.  Cosa si difende, allora?

Noi diciamo semplicemente che i cittadini di Stigliano non vogliono perdere altri pezzi dell’ospedale, perchè siamo sull’orlo della chiusura di tutta la struttura.

Il sindaco che fa? I consiglieri comunali che dicono? Sono ormai trascorsi due mesi e per il capriccio di qualcuno l’amministrazione è ferma, paralizzata, impaurita. Tanto da dare uno spettacolo che ci fa vergognare di essere stiglianesi.

Francamente, tutta questa vicenda non è una bella pagina per la storia di Stigliano, ed è triste assistere al dissolvimento di una classe dirigente che ha solo grandi ambizioni, ma pochi, pochissimi meriti politici e amministrativi. Così come è triste assistere al dissolvimento di una comunità, che un tempo era una città di nobili tradizioni civili e di grande intraprendenza socio-economica.

Ma erano altri tempi, quelli, tempi duri dove i lavoratori, i braccianti, i contadini e le donne, spinti dalla miseria, assaltavano il municipo alla ricerca di un pò di lavoro per poter sopravvivere. Oggi, invece, che al posto dei contadini abbiamo gli impiegati, questa comunità   pare aver smarrito le ragioni dell’unità e della solidrietà, dietro il pressappochismo di una classe politica opportunista e miope.

La nostra lotta, dunque, nonostante il deserto politico che ci circonda, ha un valore simbolico, perchè  l’esperienza di questi giorni ci sta insegnando che quantunque disorientata e avvilita, questa nostra comunità  ha ancora speranza e voglia di resistere, e vorrebbe riconoscersi nei suoi amministratori, piuttosto che trovare un padreterno qualsiasi a cui affidarsi.

C’E‘ ANCORA QUALCUNO AL COMUNE CAPACE DI RACCOGLIERE QUESTO GRIDO DI  AIUTO?

Stigliano 30 settembre 2010             Cgil, Cisl, Fials, Fsi – P.O. di Stigliano

 

Separati in casa,  il servizio del TG di BLUTV

 

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