Roma Teatro Manzoni : Maria Lauria protagonista della nuova commedia teatrale “Re-Fusi, combatti l’ignorantezza”

STIGLIANO –  Dal 19 aprile al 15 maggio il Teatro Manzoni di Roma ospiterà l’attrice lucana di origini stiglianesi, Maria Lauria , che la vedrà protagonista in una nuova commedia teatrale: “Re-Fusi, combatti l’ignorantezza”. Scritto da Roberta Skerl e diretto dalla regia di Vanessa Gasbarri, lo spettacolo in due atti ha come tema principale i refusi, cioè, gli errori di stampa o di composizione prodotti dallo spostamento di una o più lettere, ma sono anche l’ossessione di un ex correttore di bozze, Rodolfo Marra (interpretato dall’attore e regista Saverio Marconi).
Nonostante sia giunto all’età della pensione, gli strafalcioni che vede sui libri e giornali costituiscono per lui una ragione di angoscia così come tutti gli svarioni, le incongruenze, le scorrettezze e insensatezze presenti nel quotidiano di questo folle mondo.
Il giorno in cui due inconsapevoli tecnici dei citofoni (Enzo Casertano e Fabio Avaro) bussano alla sua porta per cambiare l’impianto, Rodolfo perde la testa.
Armato di pistola, prende in ostaggio i malcapitati e la domestica ucraina che gli fa le pulizie (Maria Lauria). Fino ad un imprevedibile epilogo.

Maria, nel tuo nuovo spettacolo, “Re-Fusi”, questi errori risultano essere talmente antipatici al punto di far perdere la testa, ma sono davvero così pericolosi?

“Tanto, lo sono davvero tanto. Al di là del refuso inteso come errore di grammatica ogni giorno ci accorgiamo che siamo pieni di incongruenze e contraddizioni. Un esempio lampante è dato anche dal risultato del Referendum (17 aprile 2016), ci lamentiamo spesso e volentieri, ma intanto si è visto come vanno le cose.”

In alcuni dei tuoi spettacoli, compreso questo in due atti, hai interpretato un personaggio proveniente da Matera, cosa vuol dire per te poter recitare con il tuo dialetto?

“Si! È vero, l’ho fatto diverse volte. Durante il provino di questo spettacolo stavo recitando in napoletano quando mi è stato chiesto di proseguire con il dialetto di appartenenza. Lo stiglianese è piaciuto molto: i suoni, la cadenza e poi il contrasto con questo nuovo personaggio, una donna delle pulizie che si finge Ucraina pur di lavorare.
Magari non tutti lo capiscono ma riesce sempre a far sorridere gli spettatori.
Il motivo per cui utilizzo molto spesso il dialetto è perché non voglio perdere la mia identità, lo dico sempre e continuerò a farlo, il dialetto è come se fosse una sorta di liquido amniotico, io ero nella pancia di mia mamma quando lei lo parlava, quindi è un qualcosa che hai dentro.”

Maria Lauria Re-Fusi, combatti l’ignorantezza

Sei partita giovanissima da una piccola realtà come Stigliano per realizzare il tuo sogno in una città come Roma, cosa si prova quando si calca un palcoscenico importante?

“Sono andata via da stigliano che avevo 13 anni. Nella mia vita ho sempre avuto la fortuna, forse per la fisicità, di entrare a far parte di importanti compagnie. Quando poi ti fermi un attimo ad osservare e guardi i risultati ti rendi conti che molti obiettivi sono stati raggiunti.
Quando mi trovo sul palco provo sempre una grande emozione, è un continuo dare e avere. Dai qualcosa al pubblico attraverso un personaggio e ricevi tanto nella loro reazione che inevitabilmente ti offre la giusta carica.”

Michele Ungolo

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