QUESTIONE MERIDIONALE

Il ritardo nella crescita economica e sociale del meridione in confronto alle regioni del nord e centro-nord é dovuto ad una miriade di fattori negativi, che, purtroppo, hanno concorso ed ancora concorrono a determinare questa situazione negativa. Non bisogna mai dimenticare le cause storiche, dovute ad una sofferenza generale di tutta la struttura economica e produttiva a causa del degrado e l’abbandono, dovuto non solo al disinteresse dimostrato dalla nuova casa regnante che, in seguito all’unificazione del territorio italiano, anche al sud aveva allargato il suo dominio, ma pure alla mancanza fisiologica e strutturale delle risorse energetiche necessarie per il funzionamento di un concreto progetto di decollo industriale del sud.
Certo, i paesi dotati di ricche fonti di energia idroelettrica, dovuta alla conformazione geografica, quali corsi d’acqua alpini, sono stati avvantaggiati nel processo di industrializzazione.
Ma in un Paese che ambisce a diventare nazione, la classe politica postunitaria, aveva l’obbligo, per poter fugare ogni dubbio di colonializzazione del SUD, DI ARMONIZZARE le differenti economie delle varie parti del territorio ITALIANO, non partento dal presupposto di una superiorità di una parte rispetto all’altra.
Anche il SUD aveva le sue caratteristiche di grande pregio ed importanza, che purtroppo non sono state apprezzate, invece destinate all’abbandono.
In poche parole l’unificazione fu più un fatto militare che politico.
IL problema odierno,sorvolando sulle motivazione storiche dell’handicap, è pure quello di unità di intento che manca all’interno stesso del meridione, tra gli stessi meridionali, dove pure gli esponenti anche di alto profilo della realtà politica locale, hanno sempre dimostrato totale disinteresse per la comunità nel complesso, pensando solo a se stessi o ad
una ristretta cerchia, senza alcun sentimento di appartenenza al territorio.
TRALASCIO alcune cose per farla breve.
Inoltre c’è stato uno scempio del territorio vilmente perpetrato ai danni del sud, attraverso il sistematico sversamento dei rifiuti tossici derivati dallo scarto delle lavorazioni industriali delle imprese del nord.
Sospetto che lo Stato democratico sia stato complice.
SPERO che il Sud acquisisca piena coscienza della necessità di correre ai ripari, unendo le proprie forze, attraverso l’unificazione di tutti i piccoli e dispersi movimenti spontanei, che tutti hanno in comune la stessa passione per il territorio a difesa della dignità offesa.
ADESSO anche il nord è in difficoltà a causa della globalizzazione, questa crisi per assudo forse e spero sia un fattore propizio per esprimere le potenzialità.

nikderry

 

 

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