Pozzo di gas sotto i rifiuti nucleari dell itrec

Chiudete il pozzo di gas Rivolta 01 è pericoloso per i rifiuti nucleari dell’Itrec. Ha dell’ assurdo e dell’ impensabile, ma tutto questo avviene in Basilicata dove gli amministratori regionali abbagliati sulla via di Damasco dalle compagnie petrolifere

hanno concesso il V.I.A alle trivellazione e all’estrazione di gas a 200 metri dal centro nucleare Sogin della Trisaia.
Mentre in tutto il mondo creano e impongono fasce di rispetto e divieti vicino i corsi d’ acqua, le coste, i centri abitati e sopratutto i centri nucleari, qui in Basilicata per far arricchire di qualche migliaio di mc di gas pochi eletti si mette a rischio e repentaglio la stabilità del suolo dove è presente un centro nucleare con rifiuti nucleari di II e III categoria, in pratica i più pericolosi.
Il pozzo in questione si chiama Rivolta 01, è a 200 mt dal centro nucleare, in mezzo a due fiumi posizionato centralmente a poche centinaia di metri tra il Rivolta e il Sinni, a poche centinaia di metri dall’area SIC Bosco Pantano, a 2 Km dalla spiaggia di Rivolta e dei villaggi turistici, a 2 Km dal centro urbano di Nova Siri scalo.
Località Trisaia di RotondellaIl pozzo di idrocarburi si trova nella concessione Nova Siri Scalo, una piccolissima concessione che a sua volta è inglobata o imboscata nella concessione Policoro.
Il pozzo comunque è ubicato nel territorio di Rotondella ed è in esercizio dal 2004 con una produzione media annua di 46.000 mc ed è gestito dalla Gas Plus.
Il centro Sogin della Trisaia attende la sistemazione della messa in sicurezza dei rifiuti di II e III categoria ad opera della Sogin che terminerà secondo il suo cronoprogramma la sistemazione nel 2019.
Nel centro ci sono numerose situazioni precarie legate alle fosse interrate dove sono presenti i rifiuti di II e III cat., le piscine dove è presente il combustibile di Elk River con le 64 barre uranio torio, nonchè i liquidi ad alta attività custoditi in una cisterna a cui è proibito avvicinarsi che devono essere solidificati, nonchè altri capannoni con bidoni di scorie e impianti sensibili.
Già nel dicembre 2006 la fossa interrata fu oggetto di un incidente e di una perdita radioattiva che fu arginata successivamente con una barriera impermeabile per evitare altre perdite radioattive nel terreno.
I pozzi di gas oltre all’inquinamento atmosferico (non esistono in zona centraline fisse con controlli dell’Arpab) e/o alle falde acquifere generano pericolosi fenomeni di sub sidenza, ossia di abbassamento del suolo fino a 5/6 metri, tanto da proibirli nelle zone del Polesine (dove hanno generato alluvioni) e vicino agli alvei fluviali, i corsi d’acqua e le zone lagunari.
La zona in questione si trova in mezzo a due fiumi, era una zona paludosa bonificata, ed è poco distante dal mare e dall’alveo del fiume Sinni.
In pratica l’area ha caratteristiche simili alle zone incriminate del Nord Italia(dove le istituzioni hanno proibito le trivellazioni nel Polesine e in Alto Adriatico).
La spiaggia di Rivolta inoltre è sottoposta ad un aggressivo fenomeno di erosione che porta via oltre un metro di spiaggia l’ anno.
Per spiegare la subsidenza (in parole povere) è come quando nel sottosuolo si estrae gas e si sgonfia una sacca (come un palloncino) e nella parte superiore del terreno si creano delle depressioni, che possono generare danni di qualsiasi tipo a cose e/o persone vicino le aree trivellate.
Il problema della subsidenza e dei danni delle trivellazioni è stato ben esposto dalle associazioni nelle osservazioni alle procedure di V.I.A. (Valutazioni di Impatto Ambientale) ai lavori di messa in sicurezza che la Sogin dovrà effettuare nel centro delle Trisaia, e nell’ ultimo tavolo della trasparenza è stato chiesto all’ assessore Santochirico esplicitamente di proibire qualsiasi trivellazioni intorno al centro nucleare per questo motivo (ignorando che proprio sotto al centro ci fosse un pozzo attivo di cui lo stesso assessore era a conoscenza).
Qui non facciamo nessun allarmismo, ma facciamo notare alle istituzioni la troppa facilità con cui si concedono i pareri e senza studi approfonditi le valutazioni necessarie sopratutto quando si tratta di nucleare.
Se agli impianti nucleari anche a pozzo esaurito dovesse succedere qualcosa a livello di stabilità del suolo, o un incidente in esercizio, chi mai garantirebbe contro un eventuale incidente nucleare che metterebbe a rischio l’incolumità di migliaia o milioni di persone e di economie collegate?
Non abbiamo inoltre citato i possibili danni agli investimenti turistici presenti a Nova Siri o quelli di prossima realizzazione proprio alla Rivolta di Rotondella, l’ incolumità degli agricoltori e dei lavoratori delle aree industriali di Policoro o degli abitanti di Nova Siri che già drenano i propri garage con pompe autoclave per abitare già nel retrodunale della costa sotto il livello del mare.
Pertanto chiediamo all’ assessore Santochirico e ai Sindaci del territorio una convocazione di urgenza del tavolo della trasparenza, anche per informare l’ ignara Sogin di tutto quello che gli accade sotto casa, per poi per definire il blocco di simili attività pericolose per le quali molti potrebbero sfuggire alle proprie responsabilità visto che nessuno può dare sufficienti garanzie in materia nucleare.

NOSCORIE TRISAIA 01.08.2009

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