Palazzo S. Spirito: Cecere replica a Micucci e Villani

Palazzo S. Spirito: In merito al mio articolo del primo ottobre e ai successivi interventi del sindaco Franco Micucci e di Enzo Villani mi limito a segnalare o a ribadire alcune considerazioni, in parte già esposte nell’articolo “Non gettate le perle ai porci”:
A Franco Micucci voglio ricordare che il sottoscritto
– non cercava un “capro espiatorio” ma invitava semplicemente a capire perché questa vicenda è sfuggita di mano.
– “Perché non sono stati messi dei vincoli intorno al palazzo”? Questa mia domanda è rivolta non solo all’attuale amministrazione ma anche alle quattro precedenti.
– Dal sindaco apprendiamo che “Il Permesso di Costruire è stato rilasciato, avendone la competenza esclusiva, dal Responsabile del Settore Tecnico del comune di Stigliano, al termine della prevista istruttoria svolta nel rispetto delle leggi, dei regolamenti e degli strumenti urbanistici ivi compresi la verifica di pareri igienico sanitari – rilasciati dai competenti Uffici dell’ASM Matera in materia di tutela dell’Igiene e Salute Pubblica e del Benessere Animale”.
– Meraviglia che nessun membro dell’attuale Amministrazione sapesse del rilascio di questa concessione.
A Enzo Villani, invece, desidero ricordare:
– Come mai la cellula FAI – che ha al suo interno vari soggetti vicino all’Amministrazione Comunale e all’Uff. Tecnico – non era informata che c’era in atto questo progetto? Anche con un’informazione più tempestiva, le concessioni non sarebbero state certo rimosse, ma perlomeno si evitava in questo modo di coinvolgere tante persone in un’iniziativa di voto che a posteriori è risultata grottesca.
– Com’è possibile che in un piccolo centro di poco più di tremila abitanti la comunicazione sia risultata così carente su un fatto così importante?
– Quale strategia viene perseguita dalla cellula FAI per vigilare e tutelare i beni culturali locali?
– Nel mio articolo sollecito queste domande per trovare delle risposte. Invece sono prevalse divagazioni di vario genere che nulla hanno a che vedere con il tema in esame e con i quesiti che io ho posto. Una porcilaia non può cadere dall’alto come un meteorite e neppure può spuntare dalla sera alla mattina come un porcino!
– Enzo giustifica il suo operato e non mostra di voler capire dove si è sbagliato. Al contrario, muove a me delle critiche, peraltro inconsistenti. Ad esempio:
– Perché sono intervenuto solo ora, pur avendone abbondantemente parlato con numerosi amici questa estate? L’ho già spiegato nella chat del Centro Montano e lo ripeto: ho visto per la prima volta la costruzione della porcilaia il 10 agosto, dedicando poi del tempo a raccogliere un po’ d’informazioni in merito. In questi giorni ho avuto la disponibilità del computer, il tempo e le necessarie informazioni per farlo (non scrivo di cose che non conosco).
– Non è piaciuta la mia frase “fuch de scinistr”, abbinata al detto evangelico. Cerco
sempre l’unione tra l’alto e il basso perché in mezzo a volte c’è il vuoto.
Caro Enzo, invece, di raccontare il tuo impegno passato e presente (che nessuno ha messo in discussione) sarebbe stato più onesto dire:
“In questa storia la comunicazione tra i diversi soggetti presenti nella cellula del FAI (in parte a stretto contatto con i membri del Consiglio Comunale e dell’Ufficio Tecnico) non ha funzionato. Faremo di tutto per capire come ciò sia potuto accadere”. Invece, giù a difendere il proprio operato, muovendo critiche al sottoscritto solo per aver sollevato il problema.
Il mio articolo non intendeva mettere alla gogna nessuno ma invitava a riflettere su questa
questione per capire gli errori commessi. Invece, è prevalso il risentimento personale.
Questa storia, a mio avviso c’insegna alcune cose:
– a mantenere una buona comunicazione tra i diversi soggetti e gruppi che collaborano tra loro;
– a vigilare con giudizio per evitare l’irreparabile;
– a cercare di fare squadra tra i diversi attori interni ed esterni al paese;
– a non considerare “stranieri” coloro che vivono altrove, se costoro nutrono un grande
legame con la terra di origine e s’impegnano a loro modo a valorizzarla.
P.S. Con la foto di copertina di tre porcelli che danzano gioiosamente intorno al palazzo di
Santo Spirito chiudo la mia riflessione su questo tema. I porci danzano intorno al palazzo
in attesa che gli uomini decidano cosa farne.

Mimmo Cecere
Milano, 4 ottobre 2020

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