Opporsi alle nuove ricerche petrolifere della Total

La Ola (Organizzazione lucana ambientalista) denuncia, ancora una volta, come per le compagnie petrolifere l’intera Basilicata sia diventata una colonia energetica nella quale sono a rischio l’integrità del territorio, le fragili falde idriche ed i parchi naturali, ma anche il futuro delle comunità. Tutto questo accade grazie alla “benevolenza” interessata dei sostenitori del “Memorandum” e degli interessi privati dei petrolieri. Analogamente a quanto già richiesto ai sindaci per i permessi di ricerca Eni “San Fele”, “Monte Li Foi”, “Muro Lucano”, “Frusci” e “La Cerasa”, “Monte Cavallo” e “Pignola” (Shell) la Ola chiede ai Comuni facenti parte dei nuovi permessi della Total “Tempa La Petrosa” e “Oliveto Lucano” di produrre le proprie osservazioni ai progetti depositati per il parere VIA, presso l’ufficio compatibilità ambientale del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata entro 45 giorni, ovvero entro il termine dell’1 aprile 2012, tenendosi successivamente pronti a ricorrere contro “colpi di mano” degli Uffici della Regione Basilicata, che potrebbero escludere i loro pareri contrari con lo stesso stratagemma (esclusione procedura VIA), già utilizzato per il permesso Eni “Frusci”.

In questi giorni i Comuni lucani e calabresi hanno ricevuto i relativi progetti per il rilascio dei pareri amministrativi. Nel preannunciare le proprie osservazioni, la Ola invita i Comuni, i cittadini e associazioni a presentare le osservazioni in base alla procedura VIA in base alla L.R. 47/98 ai due nuovi permessi di ricerca della Total che prevedono rilievi sismici anche in aree protette nazionali (parco nazionale del Pollino e Val d’Agri) e regionali (parco regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane), in aree boscate e di interesse paesistico–ambientale e lambendo i confini di due eco-sistemi importanti del Metapontino, la Riserva speciale del Geosito dei Calanchi e Bosco Pantano di Policoro. Un territorio ricco di sorgenti ed attività prevalenti di tipo agricolo e zootecnico. Già in passato – ribadisce la nostra Organizzazione – la Regione Basilicata tentò di derogare i vincoli imposti dalla Legge Regionale 47/1997 che vietano le attività petrolifere nei parchi, attraverso la modifica con L.R. n.4/2010 della Legge Regionale n.28/94, quest’ultima prontamente impugnata dal Governo per il fatto di derogare la legge nazionale in materia di aree protette.

La Ola, pertanto, chiede al neo assessore regionale all’Ambiente, Vilma Mazzocco, di negare nuove autorizzazioni e/o intese a compagnie petrolifere interessate ad effettuare ricerche petrolifere sul territorio lucano e trivellare anche nei parchi nazionali e nell’area del parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, auspicando la moratoria petrolifera per nuove attività di ricerca ed estrazione.

Il territorio interessato dai due permessi della Total pari a centinaia di chilometri quadrati, comprende i Comuni di Montalbano Jonico, Nova Siri, Rotondella, San Giorgio Lucano, Sant’Arcangelo, Senise, Tursi e Valsinni ed i comuni calabresi di Canna, Montegiordano, Nocara, Oriolo, Rocca Imperiale (permesso Tempa La Petrosa) ed ancora per il permesso Total “Oliveto Lucano” l’intera area del parco regionale ed i comuni di Accettura, Albano di Lucania, Calciano, Campomaggiore, Castelmezzano, Cirigliano, Garaguso, Oliveto Lucano, Pietrapertosa, San Mauro Forte, Stigliano e Tricarico.

di Ola (Organizzazione lucana ambientalista)

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