OCCORRE FARE RUMORE!!!!

Abbiamo letto gli accorati appelli e le lettere dei dipendenti ospedalieri e dei sindacati. Scorgiamo e scopriamo alcune diversità, rintracciamo e cogliamo le differenze su obiettivi e strategie.
Scopriamo che, come Comitato Civico, abbiamo scelto una strada già abbandonata nei pensieri e nelle azioni dei sindacalisti ospedalieri, quella che avrebbe condotto, in uno Stato che voglia definirsi civile e giusto, verso un servizio sanitario capace di rispondere alle esigenze primarie dei cittadini, le stesse che trovano attenzione e tutela in altre parti della nostra beneamata Regione.
Scopriamo che loro vedono, forse a ragione, nell’ospedale distrettuale (quello per cronici) la scelta obbligata, quella che nei loro pensieri avrebbe dovuto “blindare” l’ospedale da attacchi e ridimensionamenti.
PECCATO, però, che i CITTADINI NON L’ABBIANO CAPITO.
PECCATO, però, che i vari Direttori Generali della ASL 5, prima e della ASM, poi, si chiamino Tizio o Sempronio, NON LO VOGLIANO CONDIVIDERE.
ORA, in verità, ABBIAMO CAPITO CHE SU QUESTE DIVERSITÀ hanno fondato il successo i grandi manovratori. Quelli che hanno il potere POLITICO di promuovere o condannare un territorio, il potere SOCIALE di erogare o non erogare servizi, il potere “DIVINO” di SCEGLIERE FRA LA VITA E LA MORTE.
ORA, PERÒ È GIUSTO RACCOGLIERE, CON GRANDE CONVINZIONE, L’APPELLO “URLATO” DAI SINDACATI E DAI DIPENDENTI OSPEDALIERI ED INVITARE IL POPOLO A FARE ALTRETTANTO.
Crediamo che bisogna fare fronte comune, unirsi per sconfiggere il vero nemico.
Quell’individuo che viene definito politico, quell’arrogante, presuntuoso soggetto che si arroga un diritto, un potere che non è concesso né è concedibile.
IL POTERE DI SCEGLIERE A CHI ASSEGNARE LA DIGNITÀ DI UOMO, DI PERSONA.
I nostri politici locali, quelli che hanno avuto il consenso popolare, quelli che per primi avrebbero dovuto alzare barricate, aggredire senza indugio chi, con ogni mezzo, vuole la soppressione di una collettività, sembrano in verità asserviti ai centri regionali di potere.
Non ci piace indagarne le ragioni ma evidenziare i fatti.
E i fatti dicono dell’ennesimo attacco ad un territorio, dell’ennesimo furto alle già scarse risorse di una collettività, nel silenzio del Consiglio comunale (e, NON SOLO DI STIGLIANO), quello che pure aveva annunciato le dimissioni in caso di ulteriore ridimensionamento della struttura ospedaliera. E ridimensionamento FU ed È…anzi, È QUASI CHIUSURA DELLA STRUTTURA.
Forse occorre fare rumore, alzare il tono del confronto, certamente chiudere la porta in faccia al Direttore Generale anzicchè accoglierlo con gli onori e la signorilità che non merita.
Così come non merita onori il neo Assessore alla Sanità, quello che si è presentato con il vestito della domenica, ma che era già sdrucito, macchiato dal peccato originale.
Noi NON vogliamo che i SINDACI i CONSIGLI COMUNALI facciano da portavoce della protesta, volta a tutelare un DIRITTO, dei dipendenti ospedalieri, ma, prima di tutto dei cittadini di una intera comunità, quella della montagna materana.
Guai se ancora oggi si invertissero i ruoli e ancora peggio se ciò dovesse avvenire domani. Pretendiamo, invece, che risolvano i problemi, anziché fare annunci presto smentiti e ci chiamino a raccolta per rafforzare la loro PROTESTA e la loro PROPOSTA… che si assumano la RESPONSABILITÀ per la quale hanno chiesto il voto e ottenuto la fiducia dei cittadini.

È un LORO DOVERE… è un NOSTRO DIRITTO!!!

 

Stigliano 31 agosto 2010                         Il Comitato civico pro Montagna Materana

 

Fermiamo il degrado 2

 

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