Nucleare – la Sogin proprio in Trisaia acquisisce nuove aree nel centro di ricerche Enea. Mentre sulla stampa si parla sempre con più insistenza di una Basilicata in pole position per il sito nazionale di scorie con i Calanchi di Craco, Scanzano o – peggio ancora – con il sito di Trisaia, la Sogin proprio in Trisaia acquisisce nuove aree nel centro di ricerche Enea. Lo apprendiamo da un comunicato diffuso dalla stessa Sogin che con un accordo con Enea acquisisce nuove aree per accessi indipendenti e la cantieristica. Ricordiamo che Sogin vorrebbe realizzare in Trisaia due capannoni per complessivi 20.000 mc di cui uno riservato allo stoccaggio delle scorie di III attività pari a 14000 mc (come un palazzo di 46 appartamenti da 100 mq).
Il progetto è in attesa della valutazione d’impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente. Sogin all’ultimo tavolo della trasparenza non ha fornito adeguate risposte su tale volumetria (a nostro giudizio quasi triplicata per lo stoccaggio), né il presidente De Filippo, il Comune di Rotondella e la neonata cabina di regia dell?assessore Mancusi si sono ancora espressi in merito. All’Itrec inoltre non servirebbe alcun capannone di III cat. qualora ci fosse un accordo per la restituzione dei prodotti del processamento e delle 64 barre di elk river agli Stati Uniti. Senza nulla togliere alle attività di messa in sicurezza delle scorie nucleari e per evitare che quello che abbiamo cacciato dalla porta con Scanzano rientri ora dalla finestra, qualsiasi operazione in quell’area sia concertata con le istituzioni e la popolazione. A tal fine chiediamo che sia riconvocato subito il tavolo della trasparenza regionale.
Comunicato stampa del Movimento NoScorie Trisaia
26 gennaio 2011