Mass media scatenati contro Medjugorje a nome del Papa

A dare retta ai giornali di ieri, 10 giugno 2015, sembra proprio che il Papa abbia condannato le apparizioni di Medjugorje. Lo stesso Telegiornale di un principale canale televisivo ha dato la grande notizia in anteprima, alle 13.30 di ieri l’altro, alludendo a un monito di Papa Francesco lanciato in mattinata, durante l’omelia a Santa Marta, contro quelle apparizioni. Ciò ha provocato lo scatenamento di una campagna massmediatica contro Medjugorje, da giornalisti che avevano le armi già affilate da tempo, al quale ha fatto seguito una reazione altrettanto veemente, sui blog e social forum, di quelli che sono schierati dall’altra parte. In Italia è diffusa l’usanza di salire in massa sul carro dei più forti, senza curarsi più di tanto della veridicità delle posizioni assunte, e dell’attendibilità delle fonti delle notizie che si ricevono. Se è il telegiornale a parlare in un certo modo, o un giornale nazionale importante, vuol dire che ciò che dice corrisponde al vero.

Questo è uno dei motivi per cui la confusione regna sovrana, e in essa trovano varchi favorevoli coloro che per mestiere diffondono volutamente la menzogna, per destabilizzare quelli che sono alla ricerca del vero. Questa premessa serve a sgombrare il campo da equivoci: chi scrive è un cattolico che tiene in primaria considerazione le parole del Papa, ed è anche un pellegrino che si reca volentieri a Medjugorje, e continuerà a farlo in assenza di un divieto ufficiale della Chiesa. Prima di analizzare in dettaglio cosa ha detto testualmente il Papa l’altro ieri, ci sono due notizie certe su Medjugorje, da cui non si può prescindere per fare chiarezza sul punto.

Papa MedjugorjeLa prima è l’intervento che lo stesso Pontefice ha fatto il 6 giugno scorso nell’aereo di ritorno da Sarajevo, rispondendo alla domanda di un giornalista su cosa pensasse del fenomeno di Medjugorje. Il Papa ha detto: “Sul problema di Medjugorje Papa Benedetto XVI, a suo tempo, aveva fatto una commissione presieduta dal cardinale Camillo Ruini; c’erano anche altri cardinali, teologi e specialisti. Hanno fatto lo studio e il cardinale Ruini è venuto da me e mi ha consegnato lo studio, dopo tanti anni, non so, 3-4 anni più o meno. Hanno fatto un bel lavoro. Il cardinale Mueller (prefetto della congregazione per la dottrina della fede) Mi ha detto che avrebbe fatto una ‘feria quarta’”, ossia un’apposita riunione, in questi tempi”. Aveva concluso Francesco: “Siamo lì lì per prendere delle decisioni. Poi si diranno. Per il momento si danno soltanto alcuni orientamenti ai vescovi, ma sulle linee che si prenderanno”. Si capisce chiaramente da queste parole che il Papa non si è pronunciato né a favore né contro Medjugorje, e che a breve diramerà la posizione ufficiale della Chiesa.

La seconda cosa certa sono le parole del Cardinale Ruini sul lavoro della Commissione d’inchiesta su Medjugorje, da lui presieduta: «Io non so quale sarà il giudizio conclusivo. Noi abbiamo fatto solo un proposta articolata, dopodiché sarà la Congregazione per la Dottrina della Fede a prendere le decisioni che poi saranno presentate al Papa: l’ultima parola, com’è naturale, sarà quella del Santo Padre». La Congregazione della Dottrina della Fede si riunirà in seduta plenaria il 24 giugno prossimo per valutare il lavoro della Commissione e presentare al Papa l’esito della loro votazione. Sarà solo a questo punto che il Papa si pronuncerà e tutti sapremo. E allora qual è il “polverone” che si è alzato anzitempo, e che avrebbe fatto dire ai mass media che il Papa è contrario a Medjugorje?

Tutto nasce dall’omelia di Francesco dell’altro ieri a Santa Marta. Il Papa si è soffermato sull’identità dei cristiani, commentando un passo della liturgia del giorno, che si riferiva al discorso di San Paolo ai Corinti sull’identità dei seguaci di Gesù. San Paolo dice: “E’ Dio stesso che ci conferma, in Cristo, e ci ha conferito l’unzione, ci ha impressi il sigillo, e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori”. ( 2Cor 1,22) Il Papa commenta questo passo spiegando ai fedeli quale deve essere la giusta identità del cristiano. Quella di chi è stato scelto da Dio, “unto” con il sigillo dello Spirito, cioè avendo ricevuto lo Spirito Santo dentro di noi, che ci muove concretamente nella testimonianza dell’essere cristiani, non a parole ma nell’azione. Il Papa invita tutti i fedeli a salvaguardare questa identità cristiana lasciando che lo Spirito Santo ci porti avanti nella vita. E’ a questo punto che Francesco muove una critica verso quei cristiani che hanno smarrito la loro identità spiegata qui sopra. Quelli che vanno dietro i veggenti per ricevere da loro l’identità che invece hanno già ricevuto da Cristo, che ha dato l’ultima Parola di Dio. Ecco le parole testuali del Papa: “Per arrivare a questa identità cristiana Dio ci ha fatto fare un lungo cammino di storia fino a quando inviò suo Figlio”. “Anche noi – ha soggiunto – dobbiamo fare nella nostra vita un lungo cammino, perché questa identità cristiana sia forte, così da poterne dare testimonianza.

E’ un cammino che possiamo definire dalla ambiguità alla vera identità”. Chi sono quelli che hanno un’identità cristiana ambigua? “Quelli che sempre hanno bisogno di novità dell’identità cristiana, e hanno dimenticato che sono stati scelti, unti. Quelli che hanno la garanzia dello Spirito e cercano altrove”. Cioè andando dietro ai “veggenti che dicono che la Madonna manderà la lettera alle 4 del pomeriggio. E vivono di questo. Questa non è identità cristiana”. Questo ha detto il Papa. Vuol dire che non crede all’autenticità di Medjugorje? Niente affatto, o quanto meno non lo sappiamo. Non una parola sulla questione. Ha parlato piuttosto dei tanti cristiani che vanno dietro ai veggenti – alludendo anche a quelli che vanno a Medjugorje, ma non solo – e che hanno un’identità cristiana sbagliata, perché credono di aver bisogno di ricevere novità da loro, quando invece il cristiano è stato “unto” da Dio e ha ricevuto lo Spirito di Cristo che lo guida nella vita.

Chi scrive va a Medjugorje ma non fa proselitismo asserendo che tutti dovrebbero andarci. Non lo fa in cerca di cose nuove, che vengano dai veggenti, rispetto alla propria identità cristiana. Chi ci va con questo spirito farebbe bene a rimanere a casa. Ha ragione il Papa. Ma se andare in quel luogo, come a Fatima o a Lourdes, serve per rafforzare proprio quell’identità cristiana che rischia di indebolirsi o addirittura di perdersi, per come si vive oggi il cristianesimo nelle nostre chiese, allora quel pellegrinaggio serve per ritrovare il fervore di fede smarrito e rafforzare l’identità. Chiesa ufficiale permettendo.

di Giovanni Fortuna

11.06.2015

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