La Madonna di Medjugorje

Quando i comunisti “combattevano” contro la Vergine Maria: dal racconto di una veggente di Medjugorje. Quando le apparizioni ebbero inizio, nel lontano 1981, Medjugorje faceva parte della Repubblica Federale di Jugoslavia, un Paese comunista in cui si teorizzava l’ateismo di Stato che altro non era se non impedire alla gente di professare liberamente la propria fede religiosa. Sono passati 32 anni, da allora, e fortunatamente oggi le cose sono cambiate, là come in tutti gli altri Paesi comunisti dell’est, dopo decenni di persecuzioni a danno dei cristiani fino al martirio “in odium fidei” che hanno imperversato nel secolo scorso come non mai nella storia passata. Un solo caso su tutti: 30 frati di Siroki Brieg, in Croazia nel 1944, furono bruciati vivi con la benzina dai comunisti russi perché si erano rifiutati di togliersi l’abito e di calpestare il crocifisso. Invece di rinnegare la loro fede avevano abbracciato il crocifisso, pagando con la vita il loro gesto. Oggi, dicevo, le cose sono cambiate, se finanche lo Stato sovietico, simbolo storico del marxismo ateo e anticlericale, ha disposto da un anno  con una Legge  l’introduzione dell’insegnamento della Religione in tutte le scuole statali, avvalorando di fatto l’avveramento di uno dei segreti di Fatima: la conversione della Russia.
Ma un invito a rinfrescare la memoria, su ciò che accadeva in passato contro la Religione da parte dei vicini “colleghi” slavi – il riferimento è ai comunisti italiani – mi è venuto dalla testimonianza che ho raccolto a Medjugorje il 16 agosto 2013, da Marja Pavlovic, una delle veggenti della “Gospa”, come qui è chiamata la Vergine Maria e dove io mi trovavo per trascorrere qualche giorno d’estate a ritemprare lo spirito. In uno degli incontri che di frequente si svolgono con i pellegrini provenienti da ogni parte del mondo, quel giorno la veggente Marja  si è soffermata più del solito sulle difficoltà dei primi tempi di questo trentennio di apparizioni, causate dal regime comunista, tanto da indurmi a tirar fuori il mio inseparabile blocchetto di appunti per un’imprevista bozza di articolo.
Prima di rendere noto quanto appreso, urge una precisazione. Io mi riferisco ai fatti di Medjugorje usando il verbo all’indicativo, che è il modo della realtà (“ebbero inizio” le apparizioni ), anche se più corretto è porre la questione al condizionale ( “sarebbero iniziate”  ), perché al momento non c’è un riconoscimento ufficiale della Chiesa, sulla loro veridicità, come invece è per Fatima e Lourdes. Dopo l’inchiesta fatta sul campo da una Commissione nominata da Papa Benedetto XVI, si è in attesa di un giudizio sull’autenticità dei fenomeni; nel frattempo la Chiesa autorizza i fedeli ad andare in pellegrinaggio, in forma privata, meglio se con la guida spirituale di un sacerdote. In attesa del pronunciamento finale, sul “constat de soprannaturaliter”, e fatta questa precisazione doverosa, io continuo ad usare l’indicativo.
Ma sentiamo cosa ha da dirci la veggente : “ Quando ebbero inizio le apparizioni – il 24 giugno 1981 – in questo piccolo villaggio della ex Jugoslavia c’era il comunismo, e il maresciallo Tito era morto da un anno. In quel periodo i ragazzi a 18 anni vedevano aprirsi le porte per una promettente carriera solo con la tessera rossa del partito comunista. E così, con quella tessera, era come se tu  dicevi di non volere Dio nella tua vita.” All’udire queste dichiarazioni, per un attimo mi sono passati per la mente alcuni “nodi” politici presenti qui in Italia, relativi all’impegno dei cattolici in politica. Mi sono chiesto tante volte :  ora che non c’è più la Democrazia Cristiana, che calamitava al centro la pressoché totalità dei cattolici italiani, con percentuali bulgare di consenso,  e che è iniziata l’era del “centro-destra” e del “centro-sinistra”, qual è per un cattolico la scelta politica più coerente con il suo credo religioso? Quella dei cattolici della “Margherita”, confluiti nel Partito Democratico, o quella dei cattolici dell’”UdC” confluiti  nel Popolo delle Libertà lasciando Casini in braghe di tela alle ultime elezioni? Il problema che pongo è di coerenza politica con i principi religiosi  non negoziabili, e mi rivolgo ai cattolici che vogliono fare politica e non ai politici che sono anche cattolici, la differenza è sottile.
Ma torniamo alla testimonianza di Marja Pavlovic: “ Chi voleva fare una professione importante, come il medico o l’ingegnere, doveva rinunciare alla fede . Quando qualcuno aveva un cognome uguale a quello di un frate, non era ben visto dalla società”. Ricordo in proposito che quella che per noi è una  normalissima festa, la celebrazione della Prima Comunione, un frate del posto mi raccontava che ai suoi tempi – che erano i tempi del comunismo – lui  la ricevette di nascosto, la  sua Prima Comunione, una sera sotto un albero, perché era proibito farlo pubblicamente in Chiesa!
Ma non è tutto. Anzi il bello, o lo sconcerto, deve ancora venire: “ La Madonna è apparsa nei primi tempi in questa situazione. Dopo un po’ che andavamo alla collina delle apparizioni, ci hanno proibito di farlo perché dicevano che quel terreno era di proprietà dello Stato. In televisione il telegiornale del regime annunciava che sei ragazzi avevano cominciato la rivoluzione! E così hanno mandato subito i soldati sulla collina per sedare la sommossa !“
Il regime non poteva tollerare in alcun modo che la Madonna apparisse a 6 ragazzini, perché ne temeva i risvolti sociali, il possibile inizio di un processo di destabilizzazione. Per questo ci furono atti di repressione posti in essere dalla polizia comunista, ma non servirono ad arrestare il flusso di gente che invece andò sempre di più espandendosi.
A giudicare col senno di poi, questi maldestri tentativi di impedire alla Madonna di apparire, da parte dei comunisti, sono stati davvero fallimentari se dopo 32 anni, dopo cioè che il regime comunista è morto e sepolto, il fenomeno continua a manifestarsi e non sembra volgere ancora al termine, se è vero che siamo in attesa di 10 accadimenti che ancora non hanno avuto inizio e che si profilano come i “ 10 segreti di Medjugorje”, alla stregua dei 3 segreti di Fatima e in ossequio alla pedagogia della Vergine che da sempre rivela segreti ai fanciulli nelle sue apparizioni private. Un esempio su tutti: nel 1917, sul finire della prima guerra mondiale, la Madonna profetizza ai pastorelli di Fatima lo scoppio di un secondo conflitto mondiale, che puntualmente si realizza.
In conclusione  vorrei richiamare, per una sorta di contrappasso dantesco in opposizione all’ateismo di Stato dei regimi comunisti, quanto la veggente invitava i presenti a professare gridando: “ Vogliamo Dio nella nostra vita, nelle nostre famiglie, nella nostra società, nella nostra nazione”.
Mi permetto di aggiungere: vogliamo Dio nella nostra politica.

Giovanni Fortuna

 

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