Fimmg: cambiano le ricette specialistiche in Basilicata

“Dal 1° febbraio parte l’ennesima innovazione-rivoluzione nella sanità lucana: la de-materializzazione delle prestazioni specialistiche (esami di laboratorio, visite specialistiche, esami radiologici, prestazioni di fisioterapia ect.). In parole povere dal 1° febbraio le ricette “rosse” del servizio sanitario nazionale saranno sostituite da un foglio bianco, il cosiddetto promemoria, così come avviene ormai da 3 anni con le prescrizioni farmaceutiche”. Lo sostiene in un comunicato la Fimmg (Federazione italiana medici di famiglia) a firma del segretario regionale Antonio Santangelo.

“Tralasciando il fatto che anche questa innovazione avviene a costo zero per le casse pubbliche (nazionali e regionali), – prosegue la nota – non possiamo non rilevare che questo passaggio si avvia senza una adeguata preparazione dell’intero sistema interessato alle prestazioni specialistiche: medico prescrittore, CUP, strutture erogatrici.

ricetta dematerializzata

La prima grossa criticità rilevata è che il nomenclatore delle prestazioni specialistiche (cioè l’elenco delle prestazioni erogate dalle strutture sanitarie regionali) non è completo: ad esempio presso l’Ospedale San Carlo vi sono tutte una serie di prestazioni (innovative) che non sono inserite nel nomenclatore, per cui tali prestazioni dovranno essere stampate su ricettario rosso.

Altra criticità rilevata durante la fase sperimentale è data dagli operatori CUP (Centro unico di prenotazione): in alcune situazioni l’operatore non trovando corrispondenza fra il codice della prestazione prescritta e il codice della prestazione da erogare invita il paziente a ritornare dal medico per rifare la prescrizione su ricettario rosso. Ora se queste situazioni, numericamente finora limitate con piccoli numeri, si moltiplicano su tutta la platea dei pazienti e dei medici prescrittori, o per cittadini che si rivolgono direttamente agli sportelli delle aziende sanitarie, si può benissimo immaginare il caos che si avrà dalla prossima settimana negli studi dei medici di famiglia, considerato anche il periodo di picco influenzale che ci aspetta.

E’ mancata anche una adeguata campagna informativa sia rivolta ai cittadini, ma cosa ancora più grave, sia ai medici interessati da tale processo innovativo.

La regione di fronte a queste criticità, puntualmente denunciate e ammesse anche dai responsabili aziendali e del CUP, prosegue imperterrita: nessun ripensamento dal 1° febbraio si parte, tanto i problemi non sono i suoi.

Ma attenzione l’aforisma “armiamoci e partite” poteva valere in un’altra epoca, ora la medicina generale non è più disponibile a fare da parafulmine alle inefficienze altrui: nel caso in cui il sistema sanitario regionale (tutto il sistema) non sarà in grado di avviarsi celermente ad un funzionamento ottimale, senza che si creino disagi ai medici e soprattutto ai cittadini, è bene che si sappia: si torna senza indugio al vecchio sistema”.

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