Defibrillatori nei comuni lucani per integrare rete del 118

“L’obiettivo era creare una rete territoriale di prossimità capace di garantire un primo intervento di soccorso, con personale competente e affidabile”. “Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte in Basilicata. La rete del cuore, che ha definito un modello organizzativo per il trattamento delle patologie cardiache, insieme all’implementazione del 118 ha messo nelle condizioni il nostro sistema sanitario di trattare e curare ogni tipo di infarto che si verifica nella nostra regione. Ma spesso ciò non è sufficiente”.
Lo ha detto l’assessore alla Salute, Attilio Martorano, in occasione della presentazione a Matera degli esiti del progetto “Un defibrillatore in ogni Comune” ai sindaci e ai presidenti delle Conferenze dei sindaci delle Aree programma.
“Pertanto abbiamo deciso di integrare – ha sottolineato Martorano – la rete di emergenza territoriale del 118 dotando tutti i Comuni che ne hanno fatto richiesta di un defibrillatore semiautomatico. Si tratta di un dispositivo efficace se utilizzato nei primissimi minuti dall’evento cardiaco, condizione non sempre possibile in un territorio dalle caratteristiche demografiche ed orografiche così particolari come quelle della Basilicata.
Pertanto, integrando un progetto nazionale con fondi regionali, abbiamo deciso di creare una rete territoriale di prossimità tale da garantire un primo intervento di soccorso, il solo in grado di scongiurare il verificarsi di tragedie, inaspettate e imprevedibili soprattutto quando a essere colpiti sono i giovani.
La massiccia adesione dei Comuni ci ha consentito di varare un progetto che si fonda su un nucleo forte di volontari, che grazie alla formazione degli esperti del 118, garantirà competenza e affidabilità”.

Il progetto “Un defibrillatore in ogni Comune“ trae origine dal programma del Ministero della Sanità denominato “Defi.Ter.“. Le risorse messe a disposizione della Regione Basilicata erano, però, sufficienti ad acquistare soltanto 37 defibrillatori e a formare 600 volontari. In tal modo non si sarebbe potuto coprire tutto il territorio regionale. Da qui la decisione della Regione di stanziare ulteriori fondi e di assicurare a tutti i Comuni lucani che lo avessero voluto la disponibilità di almeno un defibrillatore sul proprio territorio e di formare almeno 1.300/1.500 volontari per l’impiego delle attrezzature. Attualmente ai 37 defibrillatori se ne sono aggiunti altri 33, acquistati al costo di 33 mila euro, mentre è stato programmato l’acquisto di ulteriori 50 defibrillatori al costo di 50 mila euro più i costi necessari per la formazione.
Scopo del progetto è quello di realizzare una rete capillare di defibrillatori distribuiti sul territorio e di persone formate e certificate per l’esecuzione delle prime manovre rianimatorie e per l’utilizzo delle apparecchiature.
Il progetto è promosso dal Dipartimento regionale alla Salute Regione Basilicata, e si fonda sulla collaborazione con i Comuni aderenti, che hanno indicato le migliori soluzioni di collocazione delle apparecchiature e i volontari destinati ad essere formati per custodirle ed impiegarle. L’attività di formazione dei volontari sarà curata dal Dipartimento Interaziendale per l’ Emergenza Sanitaria.
Per l’attività di formazione, i Comuni aderenti sono stati suddivisi in tre gruppi di priorità il primo dei quali ne comprende, ad oggi, 38, il secondo 47 ed il terzo 25. La priorità è data dall’esistenza o meno di apparecchiature già presenti, a diverso titolo, sul territorio (postazioni 118, Protezione Civile ecc. ).
Alla fine della formazione saranno consegnati i dispositivi.
Il progetto realizzerà una rete capillare di presidi dedicati all’emergenza sanitaria cardiovascolare. Pur essendo imperniato sul volontariato, il progetto garantirà la presenza di volontari formati, certificati, aggiornati e funzionalmente collegati alla Centrale operativa 118. Si tratta di un modello sperimentato per la Protezione civile che ha dato buoni risultai di efficienza ed affidabilità. La struttura organizzativa coinvolge direttamente i Comuni e le Conferenze dei Sindaci delle Aree programma, cioè dei futuri Distretti di Comunità.

articolo di basilicatanet.it

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