Chiude lo sportello di Equitalia a Stigliano

Ieri, Equitalia (che per noi di Stigliano e dintorni è più nota come Ritrimat) comunica la “chiusura momentanea”. Qualche tempo fa la ASL n. 5 comunicava la “chiusura momentanea” delle sale operatorie dell’ospedale di Stigliano per motivi legati alla… sicurezza dei luoghi di lavoro. Ieri, Equitalia (che per noi di Stigliano e dintorni è più nota come Ritrimat) comunica la “chiusura momentanea” dello sportello di Stigliano per motivi legati alla… sicurezza dei luoghi di lavoro.
C’è da allarmarsi? Ci sono delle analogie? Ma quando mai!!
Certo, a memoria d’uomo, lo sportello di Stigliano è nelle condizioni attuali da almeno …20 anni. Mentre la imprese private (edili piuttosto che meccaniche, agricole piuttosto che semi-industriali)  vengono frequentemente ispezionate da funzionari degli Ispettorati del lavoro o dalla ASL, oggi Equitalia, ieri la ASL n. 5 (in entrambi i casi non l’Ispettorato del Lavoro o la ASL), scoprono che le rispettive strutture (o parte di esse) non sono più rispondente ai canoni dettati dalla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.
La riscossione dei tributi, come molti sapranno, non è più esercitata da società private ma, come Tremonti ha voluto, è stata riconsegnata nelle mani della struttura pubblica.
Equitalia, per intenderci, è di proprietà dello Stato (51% Agenzia delle Entrate e 49% dell’Inps).
Lo Stato, quella forma di società organizzata che, nel garantire le regole sociali, provvede ad erogare servizi in molti casi in regime di monopolio.
Servizi che si chiamano sanità, sicurezza, pubblica istruzione… riscossione dei tributi. Alcuni di questi (la Sanità) sono delegati alle Regioni. Quindi, riepilogando: la REGIONE CHIUDE la SANITÀ a Stigliano, lo STATO lo SPORTELLO di EQUITALIA.
I servizi di cui parliamo, però, non vengono resi gratuitamente, ma con i soldi che i lavoratori consegnano nelle casse dello Stato o delle Regioni nelle forme più disparate: Irpef, IVA, ecc.
La erogazione dei servizi, quindi, è garantita dal gettito fiscale, dai soldi che i cittadini versano all’erario.
Noi cittadini delle aree interne contribuiamo in egual misura a quelli delle aree più fortunate.
Riceviamo gli stessi servizi?
I nostri amministratori, quelli di Stigliano, mostrano fiducia e tranquillità. La stessa tranquillità espressa con i fatti quando hanno affrontato la riorganizzazione dell’ospedale di Stigliano. Risultato? Prossima, definitiva chiusura dell’ospedale!
Loro sanno guardare oltre. Loro, analogamente a quella dei politici regionali, hanno la “visione globale”, loro giustificano tutto perché meglio di noi sanno leggere le vicende nazionali.
Quelle vicende che non possono non avere riflessi, a loro dire, anche sulle nostre aree.
Eppure, quando Trenitalia decide di sopprime alcuni treni, la politica regionale insorge, gridando all’oltraggio perché si sottrae un servizio.
Noi non abbiamo questa visione globale. Pretendiamo di difendere l’ospedale sotto casa (come ama dire l’assessore regionale alla sanità, al secolo Martorano), conservare servizi che la razionalizzazione ci sottrae ogni giorno.
E anche quando un privato decide di investire nelle nostre aree (leggasi Gavazzi) incontra resistenze da parte della politica regionale.
Ciò allarma non poco!
La provvisoria chiusura delle sale operatorie si è trasformata, nel brevissimo termine, in chiusura definitiva, immolata all’altare della razionalizzazione.
Così, siamo certi, analoga sorte ci riserva la momentanea chiusura dello sportello di Equitalia.
Non vi è nulla di più definitivo del provvisorio.
Anche il Presidente della Giunta regionale, si diceva circa sei anni fa, è provvisorio. Oggi è ancora Presidente con un suffragio quasi universale. A dimostrazione di quanto bene abbia lavorato nei precedenti cinque anni: 10.000 residenti in meno in Basilicata (1.500 solo a Stigliano); “universale” emigrazione dei laureati in altre regioni e allarmante moltiplicarsi nelle nostre aree di casi di tumore mentre, con i soldi delle royalties derivanti dalle attività estrattive del petrolio, quelli che dovrebbero servire, in quanto risorsa straordinaria, a finanziare politiche di sviluppo, di difesa di un territorio oltraggiato dalle trivelle, si finanziano, in buona parte, la Sanità (San Carlo, Madonna delle Grazie e presto ospedale di Lagonegro) e Università. A BENEFICIO DI CHI????
Chi è causa del proprio male pianga se stesso, recita un antico proverbio.
Noi (non tutti) li abbiamo scelti e votati.
È ORA DI DIRE BASTA!!!!

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