Fa notizia in questi giorni la possibilità che la Casa Contadina possa chiudere i battenti definitivamente, questa è una parte importante, che insieme all’antico Frantoio integra i percorsi culturali relativi agli antichi ambienti rurali della Lucania. Nel frattempo per motivi di incolumità pubblica sono sospese le vite guidate.
Nata nel 2000, grazie a Rocco Derosa e Antonio Fanelli, per anni è stato ed è tutt’ora depositario della memoria storica e rurale stiglianese, un luogo che ha ospitato numerose iniziative ed eventi culturali, fra queste ricordiamo le giornate del F.A.I..
Le ragioni della probabile chiusura avrebbero origini lontane, anni fà, nei pressi dell’antica Casa Contadina ristrutturata, un’altro edificio adiacente, di proprietà del Comune di Stigliano, fù sottoposto ad opera di abbattimento, al quale avrebbero dovuto seguire dei lavori di messa in sicurezza (nello specifico la realizzazione di contrafforti).
Diverse le amministrazioni comunali che si sono avvicendate nel corso degli anni ma nessuno dei suddetti interventi sarebbe stato realizzato.
In attesa di aggiornamenti in merito facciamo, appello a tutte le parti in causa, alle istituzioni competenti affinchè un’altro importante pezzo della nostra storia e cultura non vada perduto.
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Come nasce la Casa Contadina
la “Casa contadina”, antica abitazione acquistata e ristrutturata da Rocco Derosa, con la collaborazione di messa in opera a titolo gratuito di Nino Colangelo (collaboratore), Antonio Fanelli (commerciante), Antonio Roselli (falegname), Maria Petrone (casalinga curatrice l’allestimento e il restauro dei mobili), Agelina Roselli (infermeria), Antonio Rizzo (collaboratore) e Teresa Sansone (autrice di due colombi in terracotta). L’arredamento e la disposizione degli oggetti originali d’epoca, relativi alla fine del XIX secolo, segue il filo conduttore messo in atto nella disposizione museale, in modo da portare a conoscenza dei visitatori anche in quest’ambito la fedele testimonianza di vita condotta con fatica dai contadini. La casa completa l’opera iniziata con il museo, abbinando la vita produttiva a quella del focolare domestico.
Archivio storico “L’urrrlo del colombo”
Il centro di documentazione lavora a stretto contatto con l’’Angolo della memoria”, e la sua attività si distingue per la raccolta e la catalogazione di documenti di valore storico concernenti atti catastali, catasti onciari, atti di successione, sentenze, atti processuali, libri anagrafici della popolazione, libri contabili, mappe territoriali, archivi fotografici, materiale filmografico, materiale audio e raccolte bibliografiche di autori locali.