Associazioni e cittadini si mobilitano per la Chiesa di San Vincenzo

                                                        Alla DIREZIONE REGIONALE per i BENI CULTURALI e PAESAGGISTICI della BASILICATA

Gentile Sovrintendente, Le scriviamo per segnalarle che nella nostra comunità corrono insistenti e preoccupate voci sull’imminente abbattimento della chiesa di S. Vincenzo di Stigliano, un edificio sacro risalente ai primi anni della seconda metà del ‘700.

Dalle fotografie allegate si può rilevare insieme con la nobiltà dell’edifico come lo stesso paia ancora suscettibile di interventi conservativi, che finora non ci sono stati solo per mancanza di finanziamenti. Il fatto che sembri difficile o impossibile reperirli non giustifica affatto interventi demolitivi. Del resto sono più di 25 anni che la chiesa è chiusa al culto ma da altrettanti anni, grazie a Dio, sopravvive e in condizioni statiche che non sembrano affatto irrecuperabili!

Ma pare che adesso S. Vincenzo abbia le ore contate. Come è certo che a Stigliano noi stiglianesi abbiamo in odio tutto ciò che è bello e vivo. Dagli alberi ai monumenti. E’ una lunga storia di distruzioni iniziata nei primi anni ’50 con la demolizione totale, eccettuata la bellissima facciata barocca, della chiesa conventuale di Sant’Antonio, proseguita con la distruzione della scalinata monumentale di accesso alla stessa chiesa negli anni’70, con le sopraelevazioni incontrollate su dimore gentilizie sette-ottocentesche dei primi anni’80, per non parlare delle decine di casette contadine rase al suolo intorno alla Chiesa Madre.

Distruzioni alle quali fa da grottesco contrappunto la recente edificazione di falsi storici clamorosi (due finte porte medievali con tanto di finte rovine annesse). Interventi chirurgico-plastico-estetici costosi e non necessari che altrove non sarebbero mai stati approvati, pensiamo a centri lucani vicini come S. Mauro o Tricarico, ben più consapevoli e gelosi della loro fisionomia urbana.

Anche la nostra, dunque, rischia di passare alla storia locale come una generazione di cittadini ignavi o indifferenti o semplicemente impotenti. Ci auguriamo di no. Ma per fermare le ruspe in arrivo, da non si sa quale Ente preposto, e contemporaneamente avviare e sostenere, per es. presso il F.A.I. (Fondo per l’Ambiente Italiano),  progetti  di recupero – conservazione -valorizzazione, abbiamo bisogno dell’aiuto esterno per far sentire presso le competenti autorità regionali la voce di tutte le persone di cultura sensibili, soprattutto di quelle più note e ascoltate.

E’ per questo che, con la presente, le chiediamo di far giungere al più presto all’Ufficio Cultura del Comune di Stigliano una sua ferma e immediata testimonianza di interesse.

Sicuri che non lasceranno cadere nel vuoto questo appello, la ringraziamo sentitamente.

le associazioni

Associazione Culturale “Centro Studi Rocco Montano”
Associazione Culturale “Angolo della memoria”
Associazione Culturale “Italia Nostra”- Sezione di Stigliano
Associazione Culturale “Centro Educazione Ambientale di Stigliano

 

 

P.S. Una copia di questa lettera è stata spedita: al sindaco di Stigliano, al Vescovo di Tricarico Vincenzo Orofino, al Parroco della Chiesa Madre Don Pino, al Prefetto di Matera, alla Regione Basilicata, alla Provincia, al F.A.I. ecc.

 

 

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