Aliano capitale italiana della Cultura 2018

Partito dal Consiglio regionale del Piemonte il tour per promuovere la candidatura di Aliano a capitale italiana della Cultura 2018

Il paese della provincia di Matera descritto da Carlo Levi nel celebre “Cristo si è fermato a Eboli” e nel quale lo stesso Levi visse l’esperienza del confino, ha partecipato al bando promosso dal Ministero dei Beni culturali

È partito dal Consiglio regionale del Piemonte il tour nelle principali città italiane del Comune di Aliano, candidato a Capitale italiana della Cultura 2018. Prossima tappa, mercoledì 9 novembre a Firenze. La presentazione ufficiale della candidatura si è svolta lunedì 7 novembre, in Sala Viglione, alla presenza del presidente dell’Assemblea piemontese, del sindaco di Aliano, della dirigente della Regione Basilicata Patrizia Minardi, del parroco di Aliano Don Pierino Dilenge, tra gli ideatori del Premio letterario dedicato a Carlo Levi, e del presidente del Parco letterario “Carlo Levi” Antonio Colaiacovo.

Aliano, il paese della provincia di Matera descritto da Carlo Levi nel celebre “Cristo si è fermato a Eboli” e nel quale lo stesso Levi visse l’esperienza del confino, ha partecipato al bando promosso dal Ministero dei Beni culturali inviando un dossier incentrato sul programma Aliano “TerrACreativA” e sui progetti avviati negli ultimi anni e che hanno permesso al piccolo centro lucano di abbandonare i più stretti confini locali per farsi conoscere a livello nazionale. L’offerta culturale, consolidatasi con il Premio letterario intitolato a Levi, ha investito nel Parco letterario e in una rete museale che spazia dalle opere leviane, al presepe di Franco Artese e a quello di Paul Russotto, a quello della civiltà contadina. A questi si aggiungono il patrimonio del centro storico, il carnevale alianese, e il “festival di paesologia”. Non ultima la proposta del professore Angelo Vito Colangelo, (membro del Comitato promotore della candidatura di Aliano), di un convegno nazionale sul tema: ”Aliano capitale dei paesi di confino” che vedrà il coinvolgimento dei paesi che furono luoghi di confino durante il periodo fascista.

“Un legame quello tra Basilicata e Piemonte già consolidatosi grazie alle numerose iniziative che, attraverso la figura di Carlo Levi ci hanno permesso di parlare di storia d’Italia, della questione meridionale, di arte e di cultura. Proprio nell’ottica di mantenere ben salda questa collaborazione, intendo raccogliere la proposta della città di Firenze di organizzare una serie di incontri fra le quattro città legate a Carlo Levi: Torino dove è nato, Alassio dove aveva la casa familiare, Firenze dove ha scritto ‘Cristo si è fermato a Eboli’ e dove ha diretto ‘La Nazione del Popolo’, organo del Comitato di Liberazione, e Aliano dove è stato confinato e sepolto” – ha annunciato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte -. La candidatura di Aliano rappresenta di fatto la possibilità di rigenerare la vita culturale, sociale ed economica di un territorio, di valorizzare le competenze dei cittadini e migliorarne la visibilità”.

L’incontro tra Carlo Levi e il piccolo paese lucano non sembra esaurire nel tempo la carica di passione, di analisi del sociale, politica ed economica, che Levi ha lasciato come patrimonio e che porta ancora i suoi frutti, destinata ad assumere un sempre più profondo significato nel riscatto che il poeta-pittore piemontese tanto augurava al Sud dell’Italia ed alla sua Aliano.

Il Consiglio regionale del Piemonte non è nuovo a ricordare la figura di Levi: lo scorso mese di marzo era stato presentato libro “Il Telero di Carlo Levi – Da Torino un viaggio nella Questione meridionale”, realizzato con il contributo della stessa Assemblea legislativa piemontese, nell’ intento di indagare in ogni dettaglio il “Telero Lucania ’61”, l’opera in Levi trasferì su tela i drammi e i volti narrati nel romanzo “Cristo si è fermato ad Eboli”, per offrire una visione d’insieme sia della poliedrica personalità dell’artista e patriota sia del complesso fenomeno dell’emigrazione italiana. Unitamente al libro era stato organizzato un convegno e Palazzo Lascaris aveva ospitato una copia del “Telero”.

Articolo e foto della testata online www.torinoggi.it

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