Alcune considerazioni sul CARNEVALE STIGLIANESE

La 26ª edizione del CARNEVALE STIGLIANESE, da poco conclusasi, si è distinta dalle precedenti per l’alta qualità dei manufatti. La bellezza e la perfezione dei carri dimostra l’alto livello di maturità “professionale” raggiunto dalle “maestranze” locali, e sottolineo locali. Ricordo ancora chiaramente la prima edizione del Carnevale e recentemente ho visto, su DVD, i filmati relativi alle successive edizioni (ne ho perso venti in vent’anni di assenza dal mio paese natale); ero presente, come spettatore, alle ultime quattro, e mai avrei pensato, alla soglia dei cinquant’anni, di partecipare attivamente a quest’ultima (merito o demerito del mio “maledetto” amico Rino, carrista da sedici anni). Da “carrista” mi sono reso conto delle mille difficoltà che i ragazzi si trovano ad affrontare ogni volta: locali inadeguati, mancanza di strumentazione e attrezzature, difficoltà nel reperire i materiali occorrenti, orari da metronotte, tempi troppo stretti, ma soprattutto finanziamenti esigui che comportano pesanti autotassazioni, per non parlare dei costumi che le ragazze del balletto acquistano regolarmente con soldi propri. Mediamente il solo carro costa intorno ai 2.000-2.500 euri e i finanziamenti erogati si aggirano intorno ai 1.300-1.500 euri.

Il Comune, credo, fa quello che può offrendo le sue limitate disponibilità in termini sia economici che logistici. Organizzatori e carristi chiedono di ottenere finanziamenti e aiuti economici più consistenti, la costruzione di capannoni, e la possibilità di prepararsi professionalmente in quei centri dove il Carnevale è diventato una vera e propria industria produttiva. Personalmente non credo che l’Amministrazione Comunale da sola sia in grado di soddisfare queste richieste. E’ auspicabile, tuttavia, che cominci a vedere il Carnevale non più soltanto come una manifestazione goliardica e limitata a poco più di un mese, ma a una risorsa da sfruttare economicamente e per creare occupazione anche a lungo termine.E’ auspicabile che prenda in seria considerazione la possibilità di progettare e realizzare un piano al fine di trasformare il Carnevale in una vera e propria realtà economica e produttiva per il nostro paese.

Il Carnevale di Putignano e chi lo gestisce, ad esempio, impiegano regolarmente ingegneri, meccanici, architetti, pittori, scultori e operai i quali per 5 o 9 mesi lavorano alla progettazione e alla realizzazione dei carri, e non solo, ma negli altri periodi dell’anno riescono ad ottenere commesse per la realizzazione di elementi scenografici per spettacoli teatrali, mostre, musei e fiere, nonché commesse per arredamenti artistici di bar e discoteche. La passione e lo spirito di sacrificio da parte dei carristi stiglianesi, gratuitamente profusi nella manifestazione del Carnevale, la creatività e la fantasia che ogni anno dimostrano e confermano, dovrebbero stimolare l’Amministrazione Comunale ad operare in tal senso e a richiedere finanziamenti ai competenti organi Provinciali e Regionali sottolineando che non si cercano soldi da spendere per un evento fine a se stesso (in alcuni centri del Materano piovono cospicui finanziamenti non per costruire i carri in loco, ma addirittura per acquistarli a Massafra e Putignano), ma per creare una vera e propria realtà economica e produttiva. Il Carnevale nel nostro paese insieme al consolidato e importante evento Buskers Festival e alle più recenti proposte dell’Associazione Stigliano Eventi possono e devono rappresentare il mezzo con cui attirare visitatori e promuovere la storia, la cultura, il territorio, i prodotti tipici, le tradizioni, l’economia e l’accoglienza del nostro paese.

Salvatore Agneta
Stigliano 25 febbraio 2010

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