A un nostro campione.

Questa è una storia vera. È difficile, impossibile trovare l’uniformità di giudizio su idee politiche, di religioni, di didattica ecc ecc ..
Per natura l’ uomo in genere e in particolare noi stiglianesi(lo sappiamo bene)con caratteri molto forti e Individualisti, decisi, non siamo mai univoci su giudizi e pareri di varia natura non è un difetto a mio avviso anzi è segno d’indiscussa personalità.
Parliamo di sport, di calcio.
Lo sport più bello e più seguito al mondo che riesce a cancellare in novanta minuti le divisioni sociali a livello globale di farci vivere gioie e delusioni senza eguali…..
Irrazionale. Irrazionali le lacrime nella vittoria e soprattutto nella sconfitta.
Abbiamo avuto un grande campione, uno solo purtroppo ma campione vero e su questo smentendo quando detto sopra siamo tutti d’accordo, si strano tutti concordi a stigliano c’e stato un solo grande calciatore non è mai diventato un professionista ma questo non ne scalfisce minimamente la classe sopraffina.
Il confronto con calciatori ex professionisti l’ha evidenziato cancellando leciti dubbi ha giocato (quando il calcio grazie a generosi e semplici mecenati locali) con e contro calciatori provenienti da categorie superiori di molto superiori……..lui era sempre più un fuoriclasse.
Mai nessuna remora non era alto (ma perché per chi ha avuto la fortuna di conoscere Anastasi, Cannavaro, Del piero erano alti?) non era atletico (ma perché Sivori keegan Passarella erano atletici?).
Faceva fatica ad allenarsi (ma perche matheus krol platini’ godevano ad allenarsi?).
Giocava e in attacco e in difesa con rendimenti elevati sempre non ricordo un suo intervento fuori tempo e di testa e con i piedi naturalmente sia di destro sia di sinistro.
Atti atletici innati superlativi di alta classe senza eguali nell’intera nostra piccola regione.
Era cattivo in campo i campioni lo devono essere per istinto di conservazione il calcio è metafora di vita (uomo è lupo per altro uomo).
Non ci sono immagini di archivio note di questo nostro campione.
Quando in televisione passano immagini di campioni passati, è impossibile cambiare canale.
Io e tanti come me le immagini del nostro campione le abbiamo e nella memoria e nel cuore.
Il calcio……..è una bella malattia.
Ricordo una partita, tanti tanti anni fa.
Era novembre giornata fredda e piovosa,  lo U.S Stigliano è una buona squadra tutti autodidatti un buon livello di atleti calciatori.
Tanto entusiasmo.
L’allenatore un certo Tonino che vox populi danno per certo essere stato più forte di un certo Franco Selvaggi campione del mondo 1982. (anche qui stranamente tutti d’accordo). Ma questa è un’altra storia….
Tonino ha scelto l’amore.
Ripeto non ci sono immagini di repertorio il livello è ottimo è per i tempi è per la nostra regione.
Dominiamo, ma non riusciamo a segnare brutta giornata.
Sento freddo e un po’ di paura mi stringo a mio padre (ero bambino) che ringrazio sempre per avermi fatto amare il calcio.
Forse c’erano cinquecento forse mille persone non saprei dire per me era il maracanà.
Tutti coinvolti emotivamente a tifare, urlare ma che bello spettacolo……che bella partita di calcio.
Comincia a piovere il dominio è netto ma non riusciamo a segnare il nostro campione s’innervosisce (chissà quanti anni aveva allora.).
Tutti ci innervosiamo il tifo aumenta ma niente gol.
Beffa’ e che beffa’ segna la squadra avversaria.
Ingiustizia, sportivamente quasi a giustificarsi gli avversari non esultano non basta il nervosismo agonistico aumenta.
Piango mio padre è tristissimo più del solito perché questa ingiustizia??????
Uno a zero e palla al centro (peccato che non ci sono le immagini).
Il campione prende palla e da vero gladiatore su un campo ormai pesante in tutti i sensi scarta uno due,tre il tifo alle stelle cerco mio padre per stringerlo.
Scarta un altro ancora e ancora,  l ultimo uomo (il libero) arriva in area di rigore lui e il portiere RIGORE, si rigore ci abbracciamo tutti io piango mio padre felice come non mai mi abbraccia e tutti urlare grazie grazie grazie la giustizia è ristabilita segnerà anche il rigore.
Penso spesso a quel gesto atletico lo paragono per intensità emozionale al gol di Tardelli (1982) o al gol di grosso(2006) ma per me oggi vale molto di più.
Il calcio come metafora di vita, grazie non ti ho mai ringraziato eppure è capitato di giocare insieme ho avuto questa fortuna di litigarci e abbracciarci da veri uomini su campi che erano dei veri ring.
Tu sempre e soltanto e tutti d’accordo un vero campione il tempo non ha cancellato un solo fotogramma.

Grazie F.C. (classe 55) non è mai troppo tardi

ANONIMOGABBIANO

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