Le sfide del giornalismo al tempo di Papa Francesco

Dal 3 al 6 marzo scorsi si è tenuto a Matera il XIX congresso nazionale dei giornalisti cattolici, riuniti nell’Unione Cattolica Stampa Italiana (U.C.S.I.). La scelta di Matera, come sede del congresso, è frutto della consapevolezza che il ruolo assunto dalla città, capitale europea della cultura per il 2019, costituisce nei fatti un invito a guardare in modo nuovo e in termini meno scontati alla questione del Sud, che resta ancora oggi uno dei principali problemi italiani.
Il congresso, oltre ad eleggere la nuova dirigenza dell’U.C.S.I. per il prossimo quinquennio, si è sviluppato intorno al tema delle sfide del giornalismo al tempo di Papa Francesco.
Dopo l’intervento di esponenti di spicco del giornalismo italiano, nel corso dei primi tre giorni – fra cui il direttore di ‘Avvenire’ Marco Tarquinio e la vaticanista di ‘Rai news 24’ Vania de Luca – il convegno è stato chiuso al quarto giorno dal Segretario di Stato Vaticano Parolin, il cui intervento ha lasciato il segno.
“La più nobile missione del giornalismo – ha sostenuto il Cardinale – è quella di dar voce a chi non ce l’ha, perché la credibilità si fonda sull’integrità, affidabilità, onestà e coerenza del giornalista”.
Per la cura della democrazia, secondo Parolin, “una buona informazione può fare molto: serve a creare luoghi per ascoltarsi e garantire il pluralismo”. E ha sottolineato che “un’informazione libera da interessi parziali ha il compito di costruire giorno dopo giorno sentieri di integrazione”.

XIX congresso nazionale dei giornalisti a Matera

Quando si disconosce la verità, ha osservato il segretario di Stato Vaticano, “si finisce col dissolvere la stessa notizia. E’ vera la notizia che mette al centro la persona”. Il porporato ha quindi messo in guardia dagli slogan e dalle ideologie osservando che “c’è una ricerca da compiere nello spazio pubblico per difendere ciò è umano e denunciare ciò che invece è disumano”. Parolin ha sottolineato come le parole “non sono mai neutre, orientano la comprensione e dunque influiscono sui nostri atteggiamenti”.
Infine, il Segretario di Stato Vaticano ha citato gli insegnamenti di Benedetto XVI e Papa Francesco sulla comunicazione al tempo dei social network ed ha affermato che “nell’era del web il compito del giornalista non è più arrivare primo ma arrivare meglio”. Ed ha aggiunto che “nella comunicazione prima di portare un’idea, si è chiamati a comunicare se stessi”.
Mettersi dalla parte di chi non ha voce, è dunque il compito del giornalista secondo Papa Francesco, per il quale non si devono dare buone notizie ma solo notizie che mettano al centro l’umanità della persona.
Dopo il suo intervento al Convegno dei giornalisti cattolici il Cardinale Parolin ha presieduto la celebrazione di riapertura al culto della Cattedrale di Matera, dedicata a “Maria SS. della Bruna”, a conclusione dei lavori di restauro durati ben dieci anni.
Nel portare il saluto e la benedizione di Papa Francesco, il porporato nel corso dell’omelia ha ricordato che la Cattedrale è il cuore della vita liturgica, che le sue sono porte di grazia ed ha così concluso: “Qui si entra per amare Dio, di qui si esce per amare gli uomini”.

Giovanni Fortuna
7 marzo 2016

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