Referendum trivelle e tessere elettorali: quegli strani rimandi al comune di Stigliano

C’è chi formalmente lo ostacola o è solo una meticolosa messa in pratica dei regolamenti burocratici? Qualunque sia la risposta, questa non può essere data prima di aver approfondito quanto accaduto questa mattina negli uffici del comune di Stigliano… in Basilicata, dove una curiosa anomalia sembrava voler spingere decine di cittadini del posto a desistere dal fare richiesta di un duplicato della tessera elettorale. Facendo ordine partendo proprio dalla giornata odierna, sembra che una moltitudine di persone si sia recata presso i locali uffici municipali per fare formale richiesta di un duplicato del suddetto documento, richiesta che, almeno fino alle precedenti elezioni, era eseguibile anche con una semplice autocertificazione di smarrimento. Fatto sta che da stamani l’autocertificazione è sembrata non essere più valida ai fini legali, o almeno così reciterebbe un’ordinanza emessa proprio nelle prime ore di quest’oggi, 17 aprile 2016, non si sa bene da chi e pubblicata non si capisce dove; il soggetto che ne ha fornito comunicazione, un dipendente comunale, non avrebbe dato modo di prendere visione del documento. In sintesi, da stamattina, senza formale denuncia di smarrimento depositata presso un ufficio di Pubblica Sicurezza, non si è potuta avere una copia della tessera elettorale. Tutto normale ad una prima occhiata, tali denunce si depositano da sempre per lo stesso scopo, se non fosse però che negli anni passati l’autocertificazione ha sempre avuto valenza equivalente presso lo stesso comune, e sembrava averne anche, ancora, fino al sabato pomeriggio di ieri, 16 aprile 2016. Quella moltitudine di gente che stamani affollava le stanze della locale caserma dei Carabinieri aveva infatti già contattato l’ufficio comunale di riferimento, giorni o settimane prima, ottenendo in cambio solo prese di tempo, posticipi; un continuo tergiversare senza dare informazioni che ha rimandato ad oggi la grossa parte delle richieste. Un nome segnato su un foglio, un continuo millantare impegni che impedivano la stampa della tessera e un invito repentino a ritornare nei giorni seguenti, senza avvertire della sopravvenuta necessità di presentare denuncia. Necessità che sembrava non esserci fino a ieri, e che di fatto non c’era perché, se è vero quanto detto dal dipendente presente questa mattina in ufficio, l’ordinanza sarebbe stata emessa solo oggi, di domenica, nelle prime ore del giorno. Caso strano che questa decisione sia stata presa giusto al momento dell’apertura dei seggi, ancor più strano che questa, sempre supponendo che sia stata effettivamente emessa, sia seguita a settimane intere di nulla di fatto, giornate perse senza che molti degli aventi diritto al voto potessero ottenere il proprio duplicato del documento, o informazioni chiare su come richiederlo. E non si tratta solo di giorni, per alcuni il rimando è durato addirittura un mese, stando a quanto riportato dagli stessi. Curioso notare che, al tempo stesso, il sindaco di Stigliano Antonio Barisano invitasse pubblicamente al voto prendendo una posizione chiara, quella del sì. Dunque la domanda d’apertura si ripropone ancora più incerta, con comportamenti a volte anche arroganti dei dipendenti comunali che stridono con la posizione pubblica del principale amministratore locale. Quindi meticolosa messa in pratica della burocrazia, o un tentativo di favorire l’astensionismo forzato giocando con lungaggini ingiustificate, perdite di tempo e pazienza? Sembrerebbe la prima a giudicare dalle posizioni formali, ma si propende per la seconda se si guarda ai comportamenti, che, perpetrati per diverse settimane, non possono essere giustificati nemmeno dalla consueta scarsa voglia di lavorare di cui spesso si vocifera parlando dei dipendenti comunali.

Vito Tricarico

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