Inquinamento anomalo da metalli pesanti e tracce di idrocarburi nei calanchi tra Stigliano e Craco

Siamo tornati in un luogo sperduto, in agro di Stigliano, non lontano dal confine comunale con Craco. Dal video, già pubblicato mesi fa, si evince chiaramente grazie alla sequenza storica di foto satellitari, come il luogo in questione sia cambiato tra il 2009 ed il 2016, ed il medesimo sito pur trovandosi in aperta campagna e senza massiccia antropizzazione nei paraggi è però attraversato da una condotta interrata priva di chiari segni identificativi e con tanto di opere di consolidamento del terreno annesse. Sembrerebbe coincidere con la linea dell’oleodotto Viggiano-Taranto ma la segnaletica verticale usata è simile anche a quella utilizzata per i gasdotti. Anche questa indagine, come tutte le altre, è stata possibile grazie alla raccolta fondi “Analizziamo la Basilicata“.

Le analisi del laboratorio sono preoccupanti ed impongono indagini immediate. Il laboratorio ( vedi analisi calanchiallegate sotto ) ha rilevato contaminazione da: cobalto 33 mg/kg ( limite suoli uso residenziale – 20 mg/kg ), rame 124 (limite 120), selenio 4 (limite 3), stagno 1,45 (limite 1) e zinco 234 ( limite 150). Degni di nota sono i risultati nel complesso, infatti i metalli sono quasi tutti presenti, anche quelli più rari: dall’antimonio al cadmio, ma ci sono anche tracce non trascurabili di: vanadio. arsenico, berillio, piombo, nichel, cromo totale, ed 8,4 mg/kg di idrocarburi pesanti.

calanchi dettaglio
dettaglio – foto di Andrea Spartaco – luglio 2016

E’ noto che i calanchi dal punto di vista geologico e mineralogico possano offrire conformazioni speciali ed uniche, infatti nelle analisi non troverete la ricerca di calcio o magnesio, nè di altri metalli o metalloidi, infatti si è cercato di restringere il cerchio a quelle sostanze che in una zona argillossa dovrebbero essere meno scontate per presenza e quantità, tenendo sempre conto del budget che avevamo a disposizione per il tutto. Abbiamo girato l’informazione alle autorità competenti, segnalando che anche in un altro versante dell’area appariva questa anomalia visiva marcata non rinvenibile nel resto della zona ma che sommariamente sembrava seguire il tracciato della condotta interrata.

 

Scritto da Giorgio Santoriello, Andrea Spartaco

Fonte http://analizebasilicata.altervista.org

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