Un dossier di 60 pagine è stato trasmesso dal Comune di Aliano al Ministero per i Beni culturali. Un primo “pronunciamento” della Commissione è atteso per l’inizio del 2017. Di ANTONIO GRASSO
Aliano. Un piccolo paese per un grande sogno: diventare capitale italiana della Cultura del 2018. Aliano, dove Carlo Levi trascorse quasi tutto il suo periodo di confino politico impostogli dal regime fascista, ci spera. E non poco. A partire dal sindaco, Luigi De Lorenzo, e dall’Amministrazione comunale in carica, che – nei giorni scorsi – hanno trasmesso al Ministero dei Beni culturali il dossier di candidatura. In tutto 60 pagine, in cui si riassume la proposta formulata dal comune descritto da Levi nel suo “Cristo si è fermato a Eboli” e incentrata su un programma con linee guida che vedono Aliano come “terra della creatività”. Oltre al prestigio e al maggior interesse dal punto di vista turistico, la “capitale italiana” designata riceverà un milione di euro per realizzare il progetto presentato in sede ministeriale. Una grande opportunità per chi riuscirà a conquistare l’ambito titolo, dunque. E per Aliano, centro di una vivacità turistica e culturale in continua crescita grazie a una qualificata rete museale ed attività di respiro extraregionale, sarebbe un traguardo semplicemente straordinario. Ma sarà molto difficile battere una “concorrenza” agguerrita. Un primo “pronunciamento” della Commissione è atteso entro l’inizio del 2017. Poi la scrematura finale. E chissà che prima di Matera capitale europea della Cultura per il 2019 non ci sia Aliano capitale italiana nel 2018…
ANTONIO GRASSO
da www.sassiland.com